dal mio blog
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Mi auguro con tutto il cuore che il Presidente Ciampi decida di non accettare la proposta della CDL (e dell'Unione?) che gli chiede di restare e ricoprire l’incarico al Quirinale per i prossimi sette anni. E’ ora che questo gruppo dirigente impari a camminare con le sue gambe, è ora che cresca. Chiedere a un uomo di ottantacinque anni, pur splendido come Carlo Azeglio Ciampi, di continuare per altri sette lunghissimi anni a deprimersi, ad incazzarsi, immagino, a vergognarsi anche un po’, forse, di fronte alla dilagante meschinità dei nostri leader politici, mi pare onestamente di cattivo gusto. Eleggiamo un altro Presidente, a costo di commettere un errore e di dovercene pentire. Così probabilmente impareremo qualcosa e riusciremo, in qualche modo, ad andare avanti. Sempre meglio che lasciare le cose come stanno, mantenendo invariati gli equilibri, permettendo così a tutti di perseverare nella politica che ci hanno propinato negli ultimi sette anni. L’ideale del Presidente della Repubblica super partes è perseguibile soltanto a condizione che siano la politica e i governi, per primi, ad avere il senso delle istituzioni. Un Presidente della Repubblica come Ciampi che sente forte la responsabilità del suo mandato e avverte in ogni momento il valore profondo dello Stato, sembra quasi fuori luogo e, a volte, pare sfiorare il confine del ridicolo nell’esaltazione dei simboli della nostra Repubblica. Intendiamoci, non è ridicolo lui, è ridicolo il contesto nel quale è costretto a lavorare. Questo Parlamento, onestamente, non si merita Carlo Azeglio Ciampi come Presidente e Ciampi non merita un ulteriore supplizio. E’ l’ora delle prime responsabilità, questa Seconda Repubblica ha il dovere di prendersele. Che sia un Presidente giovane, un Presidente donna o un Presidente di sinistra, non importa, sopravviveremo.