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  1. #1
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    Predefinito Il nuovo scenario per il Colle

    Il rifiuto di Ciampi interessa sotto vari aspetti, che qui sintetizziamo.
    E' quasi un aneddoto fiabesco, quanto si stava preparando per la sua rielezione: sembra che alla terza scheda in suo favore, i deputati riuniti con i governatori delle Regioni, si sarebbero alzati ad applaudire: una riconferma per acclamazione! Con questa premessa, se a me nota certamente giunta anche ai suoi nobili padiglioni auricolari, solo Carlo "Aurelio" Ciampi poteva impartirci questa lezione di democrazia e umanità: un partigiano dal profilo professionale altissimo e con uno spirito di servizio assai raro, non solo in Italia, un orgoglio da esporre al mondo.

    Lo scenario che si apre vede a contendersi il Colle candidati rispettabili, ma anche criticabili: Letta, Amato, D'Alema.
    Innazitutto su Letta occorre chiedersi come mai l'ex premier l'abbia proposto, visto che non è mai stato in ruoli istituzionali di assoluto rilievo e visto che - pur sapientissimo tessitore politico - non ha mai avuto la necessaria visibilità internazionale, né la storia costituzionalista pretesa. Una risposta può trovarsi se - escluso lui stesso - l'ex premier può permettersi di bruciare Letta, per far sbocciare il nome di Casini.
    Su Casini occorre il seguente inciso, da tenere a mente. Perdente (per ora) nella corsa al Colle, egli desidera ricostituire un grande partito di centro e si rende conto di poterlo fare solo a danno di Forza Italia. Ragion per cui tende a spingere l'ex premier nell'importantissimo ruolo economico di derivazione, promuovendolo ad eminenza grigia del centro destra: lo stesso ruolo che Gianni Agnelli ricoprì, per la sinistra. Riprenderemo questo inciso in seguito.
    Veniamo ad Amato. E' certamente ricordato per esser stato a capo di un governo assai difficile, quello del risanamento, della svalutazione e del noto balzello del 6 permille (firmato Barucci). Mai criticato abbastanza per aver convissuto con lo schema Craxi, senza denunciarne gli abusi ed i danni che avrebbero portato dalla distruzione del suo partito. Tentò (proprio con D'Alema) la cosiddetta "cosa", proponendosi di rifondare la sinistra: si sono persi gli esiti di quei ragionamenti. Infine è coautore della Costituzione Europea: peccato che questa sia stata bocciata un po' ovunque.
    Eppure bisogna dargli atto della conoscienza costituzionale ben più che sufficiente, della capacità politica elevatissima, oltre che di godere della necessaria stima internazionale.
    Massimo D'Alema. Un politico che ancora bambino, fu definito "il migliore" addirittura dal "migliore" stesso: Palmiro Togliatti.
    Amato oltre misura, quanto odiato per la sua apparente arroganza, D'Alema sta giocando la sua partita con una abilità superiore alle attese. Rinunciando ad una delle Camere, ha messo il tassello per ottenere il voto dell'Ulivo, di Rifondazione, del PdCI. Lasciando scorrere il tempo - come desiderava tutta la CDL - arriva alle elezioni del Colle prima della nomina del governo. Insomma RnP, Udeur, Verdi e IdV, possono anche provare ad eccepire sul suo nome, ma poi nulla avranno a che pretendere in tema di Ministeri con portafoglio.
    Perfino l'ex premier - al di là delle parole in pubblico - ben sa che se si potrà permettere di telefonare a qualcuno, con la speranza di essere ascoltato e senza il timore di intercettazioni, quell'uomo è D'Alema. Ciò potrebbe aprire il discorso a consensi (segreti o sottobanco che siano, insomma come vogliamo definire il fenomeno contrario ai "franchi tiratori"?).
    Ed infine riprendiamo il tema Casini. Perfino all'UdC in fin dei conti converrebbe questa elezione. Un'eminenza grigia al Colle, per la sinistra; una (ascoltata) eminenza grigia a destra: il miglior viatico alla Rifondazione di Centro, per poi tirare le somme tra sette anni.

    Informauro

  2. #2
    Superpol
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    Diciamo che stiamo sottovalutando il culo di Prodi...

    PS Ci sono due fantasmi nella tua ricostruzione Bossi e Fini... Da Fini non mi attendo niente, ma il Bosci potrebbe tirare un ultimo colpo di cda...

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da MetaPapero
    Diciamo che stiamo sottovalutando il culo di Prodi...

    PS Ci sono due fantasmi nella tua ricostruzione Bossi e Fini... Da Fini non mi attendo niente, ma il Bosci potrebbe tirare un ultimo colpo di cda...
    Non sottovaluto niente, anzi D'Alema al Colle ne sarebbe la prova provata.

    Il colpo di coda di Bossi? "La costola della sinistra"....

  4. #4
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    Il Trattato che istituisce una costituzione europea non è stato bocciato un po' ovunque. E' stato bocciato in Francia e in Olanda. In 15 stati invece è stato ratificato.

    Amato è uno dei più eminenti costituzionalisti italiani.

  5. #5
    Superpol
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    Citazione Originariamente Scritto da informauro
    Non sottovaluto niente, anzi D'Alema al Colle ne sarebbe la prova provata.

    Il colpo di coda di Bossi? "La costola della sinistra"....
    Eh, si...
    Pare si sia meso di traverso su Amato, anche se poi alla fine finira' per fare quello che gli dice il B.

    Certo Bersani e' da prima delle elezioni che ha un filo con la Lega...

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Alberich
    Il Trattato che istituisce una costituzione europea non è stato bocciato un po' ovunque. E' stato bocciato in Francia e in Olanda. In 15 stati invece è stato ratificato.

    Amato è uno dei più eminenti costituzionalisti italiani.
    Cioè dove, come dovrebbero far tutti, anche noi, è stato oggetto di referendum popolare. Pensare ad una costituzione con oltre 500 articoli è come rivalutare la devolution.

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da MetaPapero
    Eh, si...
    Pare si sia meso di traverso su Amato, anche se poi alla fine finira' per fare quello che gli dice il B.

    Certo Bersani e' da prima delle elezioni che ha un filo con la Lega...
    Francamente questa di Bersani è una novità, almeno per me. Allora la boutade di Calderoli su D'Alema, svela conflitti interni alla Lega?

  8. #8
    Superpol
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    Citazione Originariamente Scritto da informauro
    Francamente questa di Bersani è una novità, almeno per me. Allora la boutade di Calderoli su D'Alema, svela conflitti interni alla Lega?
    C'e' una intervista a Bersani di 2 mesi fa circa sulla lega...
    Su Pol ci furono un paio di 3d....

    Alla lega baffino non dispiacerebbe....

  9. #9
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    Stabilità al Quirinale
    Perché rieleggere Carlo Azeglio Ciampi è la cosa migliore


    di Giorgio La Malfa

    Abbiamo detto e scritto ripetutamente, fin dai primi giorni successivi alle elezioni politiche, che l'esito del voto e la gravità dei problemi del paese imponevano ed impongono una soluzione politica innovativa rispetto al semplice schema dell'alternanza fra le due coalizioni.
    Riteniamo che la sola soluzione capace in prospettiva di fronteggiare i problemi del paese sia costituita da un accordo, non di tutto il Parlamento, ma di quelle, fra le forze politiche dell'uno e dell'altro schieramento, che si mostrino consapevoli dei problemi e decise ad affrontarli con la dovuta serietà. Abbiamo aggiunto che se l'asprezza dello scontro che ha caratterizzato questi ultimi anni e la campagna elettorale è tale da rendere impossibile il raggiungimento nell'immediato di un accordo politico di quel genere, allora sarebbe indispensabile individuare una soluzione in qualche modo transitoria, una fase di decantazione nel corso della quale fissare bene le coordinate di un'azione comune fra il grosso dei due schieramenti.
    E' in questo quadro che martedì, indipendentemente dalle decisioni scaturite dalla riunione di Berlusconi con i suoi alleati maggiori ed in anticipo su di esse, il Pri ha proposto la rielezione di Carlo Azeglio Ciampi alla Presidenza della Repubblica. La proposta non nasce soltanto dal giudizio positivo circa il modo nel quale il Presidente della Repubblica ha svolto il suo mandato. Né dalla considerazione che su quel nome è certamente possibile raggiungere un'amplissima convergenza di consensi di cui l'Italia assai si gioverebbe in questo momento. Essa riflette la valutazione che sia necessario ed opportuno cercare di colmare i fossati che dividono le forze politiche e preparare le condizioni, non tanto di un confronto dai toni più civili, bensì di un accordo politico basato su un programma comune di cose necessarie per fondare sul risanamento finanziario una politica di rilancio della crescita economica del paese.
    Noi ci terremo fermi a questa nostra linea, che scaturisce da una riflessione sulla gravità dei problemi del paese e sui mezzi necessari ad affrontarli, sia per quanto riguarda la questione immediata dell'elezione del Presidente della Repubblica, sia per quanto riguarda gli sviluppi successivi della situazione politica e dell'azione del Governo. Una parte considerevole della stampa nazionale, che nelle recenti elezioni ha più o meno esplicitamente appoggiato la coalizione di centro-sinistra, sembra essere ormai del tutto consapevole dell'insufficienza della sinistra. L'ultima aggiunta a una serie di articoli di questo genere aperta da un editoriale del direttore di "Repubblica", Ezio Mauro, all'indomani stesso delle elezioni, è costituita dal commento di Federico Geremicca su "La Stampa" del 3 maggio. Geremicca descrive un centro-sinistra in piena crisi, incapace di decidere politicamente, destinato a fallire la sua occasione. Questi giornali e commentatori non sono ancora arrivati alla conclusione che si debba ricercare una soluzione politica più adeguata ai problemi del paese come quella che noi abbiamo delineato. Esitano a farlo, perché questo li porrebbe in qualche modo in contraddizione con la linea seguita nell'imminenza delle elezioni. Ma siamo certi che la forza delle cose e l'evidenza dei problemi dovrà condurre nella direzione da noi indicata. Vi è solo da sperare che non ci voglia troppo tempo: oggi il centro-destra, che all'indomani delle elezioni ha accennato all'ipotesi di un governo di unità nazionale, non potrebbe sottrarsi a una comune responsabilità. Dopo l'avvio di un Governo che, come molti osservatori sembrano considerare inevitabile, si confermasse debole e diviso, nel centro-destra prevarrebbe l'idea di attendere nuove elezioni e il possibile ribaltamento del risultato delle recenti elezioni politiche. Il centro-sinistra deve saper valutare che, se esso nonostante tutto parte da solo, non è detto che vi sia la possibilità di un cambiamento dopo qualche tempo. Da questo punto di vista se al Quirinale vi sarà Ciampi, la sua presenza rappresenterà comunque un riferimento alla unità nazionale e quindi la porta per una soluzione di questo genere, seppure non aperta, non potrà rinchiudersi del tutto.
    Roma, 3 maggio 2006

    tratto dal sito del Partito Repubblicano
    http://www.pri.it


  10. #10
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    Quanto mai tempestiva, la risposta di nuvolarossa....

 

 
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