Ieri su Atlantide di La7 è andata in onda una puntata che parlava dei Protocolli dei Savi di Sion. Premetto che, nonostante spesso parli di complotti, non sono mai stato un complottista anche per quello che riguarda il cosidetto "complotto giudaico".
La puntata di Atlantide mi ha convinto: nel vedere che TUTTI gli editori e gli storici che spiegavano come i Protocolli fossero un falso storico erano ebrei (tra cui Pipes, l'editore danese delle vignette e politicamente sionista che ancora ha la faccia di farsi vedere pubblicamente), mi sono convinto che i protocolli siano autentici. Chiaramente non ritengo che il complotto riguardi tutti gli ebrei, ma cosa mi impedisce di pensare che, NEL PASSATO, alcuni gentiluomini, accomunati da due fatti, quello di essere di origini ebraiche e di appartenere alla borghesia di fine secolo, abbiano tentato di realizzare un piano di dominio politico ? (chiaramente non c'entrano niente i tanti ebrei contadini, operai o appartenenti al sottoproletariato urbano)
Ripeto, quello che mi ha convinto è che gli editori che si susseguivano a spiegare la falsità dei protocolli fossero tutti ebrei (tra cui un genio del calibro di Pipes), nonché il fatto che da qualche tempo, almeno dall'incidente delle bandiere bruciate, sia in atto un tentativo di rilanciare in grande stile il sionismo: da chi ha affermato la necessità "di far comprendere agli italiani che il sionismo è un'ideale giusto" , ai brindisi nelle ambasciate, alla trasmissinoe di La7 fino, lo leggo oggi, alla nuova iniziativa che Ferrara intende lanciare sul suo foglio.
Davvero, lasciare spiegare che i protocolli siano un falso esclusivamente ad ebrei non vale perché non è imparziale. Sarebbe come se si pretendesse di far passare l'idea che l'Opus Dei non sia (ammesso e non concesso) la massoneria vaticana e cattolica... a tutti storici ed editori cattolici. Non l otrovereste un po' poco serio ?