Originariamente Scritto da
Malik
Il problema è lo sputtanamento, non i possibili risvolti penali o sportivi.
L’Uefa e la Fifa l’hanno giurata alla Juve, ritenuta responsabile, attraverso Pairetto di aver cercato di influenzare (o averlo fatto credere) alcuni arbitri in Champions League.
La sensazione è che la Juve, almeno per i prossimi anni, non godrà di nessun tipo di arbitraggio che possa essere ricondotto alla vicenda Moggi – Pairetto.
Nel dubbio prevarrà, a livello inconscio (sia ben chiaro, dicono all’Uefa e alla Fifa) la tendenza a non favorire la Juve.
Anzi…
E questo sarà un danno di portata incalcolabile visto il marchio Juve nel mondo, non avrà più la stessa valenza morale (cosa fondamentale per gli sponsor) che aveva sino a qualche mese fa.
Nel frattempo saltano fuori altre trascrizioni delle intercettazioni.
Da Lippi a Tosatti, alle cene a casa Giraudo i nomi sono tanti, con una sola certezza: chi potrà continuare a fare il moralista senza provare vergogna?
Chi continuerà a parlare e straparlare di società che spendono centinaia di milioni e che non vincono (sapendo benissimo il perché) o scrivere senza arrossire di chi merita o chi non merita di vincere, sapendo benissimo che circolano “pezzi di merda” e “figli di puttana”?
Ecco qualche stralcio illuminante di “bon ton”:
La telefonata, della durata di quattro minuti e cinque secondi, e' del 10 agosto del 2004 alle 23.25.07.
Moggi: Giorgio –
Tosatti: per dire che uno che aveva due minuti di recupero con sei cambi
Moggi: figlio di puttana
Tosatti: e' un incidente che e' durato un minuto e mezzo
Moggi: no no e' un figlio di puttana
Tosatti: e' un grandissimo figlio di puttana, gliel'hai detto al tuo amico Pairetto?
Moggi: no, no, ora glielo dico io non ti preoccupare
Tosatti: e perche' questo pezzo di merda glielo devi dire
Moggi: e' un amico del cazzo o non conta niente o e' un amico del cazzo
Tosatti: no no no e traffica per altre strade eh
Moggi: apposta
Tosatti: e...
Moggi: o non conta niente o e' un amico del cazzo
Tosatti: traffica per altre strade se non l'hai ancora capito
Moggi: no no io Giorgio comincio a capirlo ora
Tosatti: lo so
Moggi: ora siccome ha il telefono chiuso, domattina lo becco io non ti preoccupare
Tosatti: perche', Moggi, questo ha fatto lo stronzo per tutta la partita.
-----------------
UNA BIONDA A RISCHIO - Nei grandi giochi dell’Italia pallonara c’è pure tempo per questioni più prosaiche, come la sistemazione di una dirigente della Can (commissione arbitri nazionale) che segue i due designatori. E´ molto legata a Bergamo, è amica di Moggi, ma invisa a Pairetto dopo avere sparlato di lui («dopo quel che ha detto in giro di me - tuona Gigi - non la voglio più, una serpe in seno»). Bisogna paracadutarla in un altro ufficio, ma senza scontentarla, perché è depositaria di molti segreti.
Chi interviene a sistemare quel piccolo affare di Stato? Moggi, naturalmente. Il primo settembre telefona a Franco Carraro. La prende alla lontana.
Parla del destino del Napoli, ormai nelle mani di De Laurentiis (Carraro: «E’ un matto totale», Moggi: «Lì son tutti matti, ma ora poi ci faccio una chiacchiera io»).
Poi butta lì che il nuovo ct della Nazionale, Marcello Lippi, va «tenuto a bada, riordinato».
Come? «Creandogli un ufficio con una segretaria, una che conosce arbitri internazionali».
Ecco, lui ne avrebbe una che fa proprio il caso: «Quella bionda, rampante, che conosce tutto l’ambiente». Una certa G. F.
CENA A CASA DI GIRAUDO - Tutto è bene quel che finisce bene, salvo per il povero designatore Bergamo, strapazzato da Carraro davanti a tutti nel vertice del 17 settembre.
Moggi se la ride con Giraudo: «Ha fatto una cazziata all’"Atalanta", che è colpevolissimo!». Poi chiama Bergamo e lo rincuora: «Martedì vieni a cena da Giraudo? Ti devo dire quel che mi ha detto Carraro, ce l’ha con te di brutto». Bergamo è ancora «incazzato nero» con il presidente per «come mi ha trattato, mi ha levato il rispetto».
Cova propositi di vendetta: «Gliela faccio pagare, non so quanto resisto ancora, gli fo’ fare una figura sui giornali che si deve vergognà per tutta la vita».
Moggi tenta di placarlo: «Sta’ calmo, ci ho parlato io, ormai è superato, dai, su. L’aggiusto io, non ti preoccupà, ho già messo tutto a posto io. Vediamoci martedì alle 7,30 a casa di Antonio».
La cena si tiene martedì 21 settembre, vigilia di Sampdoria-Juventus. Pare che partecipi anche Pairetto: alle 22,36 telefona al figlio (in lontananza si sente la voce di Moggi) per farsi leggere «il calendario di sabato-domenica», quarta di campionato. Evidentemente i due designatori ne stanno parlando con i due massimi dirigenti della Juve.
A quale scopo, non si saprà mai: pochi giorni dopo le intercettazioni s’interrompono.