Biografia di Massimo D'Alema (da wikipedia.it)
Nel 1985 Massimo D'Alema ricevette 20 milioni di lire da parte del miliardario barese Francesco Cavallari, che fu in seguito condannato per concorso esterno in associazione mafiosa[3]. I soldi erano destinati al Partito Comunista Italiano, di cui D'Alema era all’epoca segretario regionale pugliese. Per questo finanziamento illecito D'Alema è stato inquisito ma, a causa dello scadere dei termini di prescrizione nel 1995, il procedimento è stato archiviato dal gip Concetta Russi. L'episodio è stato ammesso dallo stesso D'Alema[4] quando il reato era destinato a cadere in prescrizione.
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Sicuramente a suo favore giocano le prescrizioni di Berlusconi ed i suoi processi. E sicuramente molti nel centrodestra (Cesa in primis) hanno scheletri nell'armadio ma..... un Presidente della Repubblica "prescritto" per finanziamento illecito? non sarebbe il caso di puntare su una persona "pulita" al 100%?