Originariamente Scritto da UgoDePayens
ma non nutri caro meridionale manco un po' di vergogna
Originariamente Scritto da UgoDePayens
ma non nutri caro meridionale manco un po' di vergogna
3000 morti (pinochet) e nessuna guerra non sono uguali a diversi milioni di morti ED una guerra (hitler ad esempio). dai.. siamo logici. L'inflazione al 30% di Allende unita alla recessione avrebbe fatto ben più dei tremila morti di Pinochet e li avrebbe fatti per fame. Una dittatura puo' essere "cattiva" o non cattiva, Garibaldi dittatore non è ricordato per esser stato un criminale etc.etc. Bisogna distinguere sempre, Ugo fa bene. Certo è importante non giustificare, altro che con dati oggettivi.
_
P R I M O_M I N I S T R O_D I _P O L
* * *
Presidente di Progetto Liberale
Il suo è un ragionamento che puo' essere condiviso o meno ma certo non potrei mai stare dove stai tu, cioè con PQM oppure PLC!!!
Anche se è da mesi che dico di avere tutti un po' di coraggio e fare un qualcosa di moderato ma nessuno compreso tu ha il coraggio !
La mia Libertà equivale alla mia Vita
Più che differenza: tirannia/dittatura, la differenza è stato autoritario/totalitario..
Senza dubbio. Ma sarebbe anche opportuno tipizzare un po' meglio i regimi autoritari.Originariamente Scritto da Mat Kava
Uhm, intendi dire?Originariamente Scritto da Alberich
Intendo dire che non è molto utile la classificazione autoritari: tra i regimi democratici e i regimi totalitari non c'è una e una sola classe di regimi, c'è un universo estremamente composito. In particolar modo credo che sia estremamente opportuno sottolineare che esistono regimi autoritari che "si spostano" vero una maggior apertura ai diritti civili, sociali e politici e regimi che "si muovono" al contrario o restano fermi. Tanto per dire, io non metterei nella stessa classe Mubarak e l'Arabia Saudita, ma giusto tanto per dire.Originariamente Scritto da Mat Kava
Anzi, andrebbe sottolineato con forza che le democratizzazioni riescono, spesso e volentieri, se il precedente regime autoritario riesce a gestire il passaggio, se crea determinate condizioni, ecc ecc. Al contrario calare la democrazia dal di fuori esportando istituzioni e appoggiandole sul nulla non porta a grossi risultati.
Si, è vero, non c'è una sola classe di regimi, nel diritto pubblico risolvono questo arcano mettendo di fianco ai regimi autoritari lo "stato di polizia" (nel quale fanno rientrare gli assolutismi illuminati), che è una versione più blanda dell'autoritarismo. In politologia leggevo su un libro ("I totalitarismi", S. Forti) che alcuni studiosi mettono in discussione anche la classe "autoritaria", parlando invece di gradi diversi di totalitarismo, che è forse la visione che più mi aggrada.Originariamente Scritto da Alberich
Personalmente le classificazioni del diritto pubblico in materia di regimi autoritari mi soddisfano molto poco. Molto meglio ha fatto la politologia che incrocia vari elementi ottenendo delle classificazioni complesse.
Non conosco la teoria dei gradi diversi di totalitarismo, personalmente uso il termine totalitario (come si usa generalmente nella letteratura politologica) in tutta la sua drammaticità e tendo a limitarlo a pochi esempi concreti. Credo ci sia uno scarto qualitativo profondo tra i veri totalitarismi e la miriade di regimi autoritari sparsi per il mondo.
Comunque, per concludere, il discorso di Ugo de Payens mi pare una stronzata (per gli esempi scelti), e tuttavia credo che sia vero dire che i giudizi si possono sfumare.
Beh, sicuramente il giudizio sul franchismo sarà diverso da quello sul nazismo, però credo non serva inventarsi categorie nuove, ci sono già: se si sceglie una dicotomia (come fatto da Ugo), c'è regime totalitario/autoritario.Originariamente Scritto da Alberich
Se poi si vuole andare più a fondo ci sono miriadi di altre sfumature (semi-totalitarismo, democrazie autoritarie, stati di polizia..).