The winner takes it all

[Logos]

C'è una bellissima canzone degli Abba, gruppo mitico svedese in voga fra la fine dei '70 e l'inizio degli '80(correggetemi se sbaglio) intitolata " The winner takes it all"... ebbene penso che ciò sia assolutamente legittimo, riferendomi a ciò che accade oggi nel nostro panorama politico... ci sono 24000 voti che hanno deciso un'elezione, pochissimi, è vero, ma l'hanno decisa... preso atto di ciò, la maggioranza parlamentare ha il diritto di prendersi tutto... se poi riterrà di non farlo per tutta una serie di considerzioni tipo il paese è spaccato in due, il PdR deve essere rappresentante super-partes di ogni italico cittadino, ok, ma, come dice Rutelli, se dopo le prime tre votazioni non sarà raggiunto un accordo, dalla quarta voteranno D'Alema, e la smetterei di star lì troppo su a sindacare...
Immaginate se quella manciata di voti fosse stata a favore della Cdl: Letta Presidente della Repubblica, Casini confermato alla Camera, non so se Pera riconfermato al Senato, comunque un altro esponente di cdx... quindi perché indignarsi?
Oltretutto(nonostante oggi Berlusca rilanci la "disobbedienza fiscale") D'Alema è candidato gradito a buona parte della cdl... è vero, è uomo di parte, fortissimamente di parte, ma uno dei pochi, questo gli va riconosciuto, che ha provato a dialogare col cdx - facendo fra l'altro incazzare moltissimo quelli della sua parte -...
Fra l'altro condivide con il leader forzista la non grande simpatia, usiamo questo eufemismo, per la magistratura, e diventando il presidente del Csm, avrebbe modo di tenerla a freno per la gioa sua e della cdl...(certo un po' meno per le fazioni giacobin-giustizialiste di csx, ma tutti non è possibile accontentare, per di più Bertinotti, Diliberto e Pecoraro sono tutti schieratissimi a favore del gallipolese)...

Concludendo, con l'elezione di D'Alema al Quirinale si chiuderebbe il cerchio: Prodi si sarebbe levato di "culo" (Bertinotti alla Camera, D'Alema al Quirinale) due dei principali "intoppi" alla tenuta del suo governo, mentre Berlusconi potrebbe dormire sonni tranquilli sul versante giudiziario, accreditandosi come autentico leader del cdx col partito di maggioranza relativa...

[Bennah]

Guarda che questa situazione dipende in gran parte dalle grandi trovate machiavelliche del tuo leader, che non ci consente di avere una democrazia normale in Italia:

Il Messaggero
Berlusconi avverte gli alleati: non trattate da soli, altrimenti io legittimo D’Alema
di MARCO CONTI

ROMA - Il ”no” secco e deciso a qualunque candidato del centrosinistra di Silvio Berlusconi ieri mattina ha irritato non poco sia Fini che Casini. I due leader di An e Udc, in attesa del rientro di Gianni Letta dal colloquio con Riccardo Levi, hanno provato ad esplorare con il presidente del Consiglio uscente ipotesi alternative.
Sono usciti dal cilindro i nomi di Giuliano Amato, di Mario Monti e di Franco Marini. Il gioco dei veti incrociati dentro la Cdl e una smaccata voglia del Cavaliere di lasciare che la maggioranza si cuocia nel suo brodo di contraddizioni, ha fatto il resto. «Amato? Non dà le necessarie garanzie - è stata la secca risposta del leader della Cdl - e comunque sempre di sinistra è».
Al rientro di Letta da palazzo Chigi si è quindi tornati a valutare l’unico nome che l’ambasciatore dell’Unione aveva riferito a Letta: Massimo D’Alema. Stavolta un muro alto come una montagna lo hanno eretto Fini, che boccia anche l’ipotesi Monti, e Casini: «Non possiamo rinnegare la nostra stessa natura di opposizione. E’ un simbolo troppo forte e in nessun modo riusciremmo a spiegare ai nostri elettori il seppur minimo appoggio», è stato il ragionamento del leader di An. Bocciata senza nemmeno grandi approfondimenti quella sorta di “carta di intenti” per le opposizioni che ieri il segretario dei Ds Piero Fassino ha illustrato sul ”Foglio” di Giuliano Ferrara.
La risposta affidata a Letta per il brevissimo incontro che ha avuto nel pomeriggio con Levi, si riassume in un tondo rifiuto del nome e un’esplicita richiesta di un candidato «fuori dallo schieramento di centrosinistra». Proprio ciò che nemmeno Rutelli e la Rosa nel Pugno potrebbero dare.
In buona sostanza, è andato in onda lo schema che appariva chiaro già da qualche giorno. Ovvero Berlusconi tiene duro sul rifiuto di qualunque dialogo con coloro che non riconoscono il sostanziale pareggio uscito dalle urne e che dal primo giorno hanno rifiutato quel dialogo che, secondo il premier, avrebbe dovuto portare alla scelta condivisa di tutte le cariche istituzionali. Compresa quella di premier. Caduta e irrisa l’offerta, anche per volontà dei suoi alleati che hanno da subito bocciato l’idea di ”larghe intese”, Berlusconi ha chiuso ogni porta lavorando per mantenere compatto il suo schieramento, nella convinzione che il tempo gli darà ragione e che prima o poi le contraddizioni della maggioranza verranno fuori portando presto a nuove elezioni. Inutile quindi, a suo giudizio, mettersi a discutere se sia meglio Napolitano, Amato, la Finocchiaro o D’Alema. «Facciano loro e noi quando rivinceremo faremo altrettanto», ripete il premier. Ovviamente, e non è evidente solo a coloro che non considerano il pragmatismo del Cavaliere, il rapporto instaurato con D’Alema nei dodici anni di ”carriera” politica, compreso il passaggio a Mediaset e la Bicamerale, rende per Berlusconi meno indigesto il verdetto finale che - centrosinistra permettendo - verrà dalle urne parlamentari.
L’accordo non scritto tra i due sembra quindi reggere e si muove sulla tenacia di D’Alema a restare in campo e sulla resistenza di Berlusconi a respingere qualunque dialogo e qualunque candidato di area di centrosinistra. Ciò che il Cavaliere non può però fare è dare a D’Alema - malgrado qualcuno lo abbia chiesto - quel riconoscimento di legittimità a salire sul Colle più alto. Per la verità ieri mattina, come coda polemica del vertice della Cdl, questa eventualità è stata ventilata minacciosamente dal Cavaliere per stoppare sul nascere i tentativi solitari di mediazione di qualche alleato. «Nessuna trattativa separata. Stavolta non accetterò mai ciò che accadde nel ’99 e se qualcuno pensa di provarci io andrò per la mia strada: legittimo D’Alema».
Il cerchio del Cavaliere sembra quindi chiudersi spalancando al presidente ds le porte del Quirinale. Con D’Alema sul Colle, Bertinotti alla Camera, Marini al Senato e Prodi a palazzo Chigi, Berlusconi è convinto di poter essere l’unico leader dell’opposizione che rimanderà indietro i cosacchi.

[C@scista]

C'è una bellissima canzone degli Abba, gruppo mitico svedese in voga fra la fine dei '70 e l'inizio degli '80(correggetemi se sbaglio) intitolata " The winner takes it all"... ebbene penso che ciò sia assolutamente legittimo, riferendomi a ciò che accade oggi nel nostro panorama politico... ci sono 24000 voti che hanno deciso un'elezione, pochissimi, è vero, ma l'hanno decisa... preso atto di ciò, la maggioranza parlamentare ha il diritto di prendersi tutto... se poi riterrà di non farlo per tutta una serie di considerzioni tipo il paese è spaccato in due, il PdR deve essere rappresentante super-partes di ogni italico cittadino, ok, ma, come dice Rutelli, se dopo le prime tre votazioni non sarà raggiunto un accordo, dalla quarta voteranno D'Alema, e la smetterei di star lì troppo su a sindacare...
Immaginate se quella manciata di voti fosse stata a favore della Cdl: Letta Presidente della Repubblica, Casini confermato alla Camera, non so se Pera riconfermato al Senato, comunque un altro esponente di cdx... quindi perché indignarsi?
Oltretutto(nonostante oggi Berlusca rilanci la "disobbedienza fiscale") D'Alema è candidato gradito a buona parte della cdl... è vero, è uomo di parte, fortissimamente di parte, ma uno dei pochi, questo gli va riconosciuto, che ha provato a dialogare col cdx - facendo fra l'altro incazzare moltissimo quelli della sua parte -...
Fra l'altro condivide con il leader forzista la non grande simpatia, usiamo questo eufemismo, per la magistratura, e diventando il presidente del Csm, avrebbe modo di tenerla a freno per la gioa sua e della cdl...(certo un po' meno per le fazioni giacobin-giustizialiste di csx, ma tutti non è possibile accontentare, per di più Bertinotti, Diliberto e Pecoraro sono tutti schieratissimi a favore del gallipolese)...

Concludendo, con l'elezione di D'Alema al Quirinale si chiuderebbe il cerchio: Prodi si sarebbe levato di "culo" (Bertinotti alla Camera, D'Alema al Quirinale) due dei principali "intoppi" alla tenuta del suo governo, mentre Berlusconi potrebbe dormire sonni tranquilli sul versante giudiziario, accreditandosi come autentico leader del cdx col partito di maggioranza relativa...

Preferisci una persona di parte alla Presidenza della repubblica? perfettamente legittimo ma allora occorre un sistema presidenziale in cui i cittadini scelgono direttamente il Presidente come in Francia dove i candidati coincidono con i capi dei vari partiti politici e sono ideologicamente cartterizzati. Attualmente però il Presidente della repubblica dovrebbe essere un arbitro del gioco politico che rappresenta nello stesso tempo l'unità della nazione.Non è assolutamente un caso che in 50 anni di storia della repubblica italiana nessun capo di una fazione politica sia mai stato eletto al Quirinale proprio perchè la funzione che l'attuale Costituzione assegna al presidente della Repubblica di fatto non consente ad uno dei capitani delle squadre contrapposte di cambiare improvvisamente abito e di diventare magicamente un arbitro. Ancora piu' assurdo sarebbe poi aspettarsi che i tifosi delle squadre rivali vedessero nel capitano della squadra nemica un arbitro imparziale, gli esiti anzi sarebbero disastrosi per il prestigio delle stesse istituzioni dello Stato.

[Logos]

Beh, Cossiga, ex democristiano, Saragat, ex psdi, Scalfaro, Leone, Pertini, ex Psi, certo non erano in quel momento i leader del loro partito, ma sulla militanza politica, mi pare non ci fossero dubbi... quindi non mi pare si possa cavillare su questo aspetto...

[C@scista]

Beh, Cossiga, ex democristiano, Saragat, ex psdi, Scalfaro, Leone, Pertini, ex Psi, certo non erano in quel momento i leader del loro partito, ma sulla militanza politica, mi pare non ci fossero dubbi... quindi non mi pare si possa cavillare su questo aspetto...

Invece è proprio questo il punto Logos (ed è una questione di sostanza, non un cavillo formale): in 50 anni alla Presidenza della Repubblica non è mai stato eletto nessun capo partito. Certo i presidenti erano stati militanti politici (è ovvio che nessuno veniva dalla Luna)ma comunque erano sempre scelti tra i "padri nobili" dei vari partiti che ormai da tempo non dirigevano piu' in prima persona le loro "squadre".
Vogliamo cambiare le cose? Allora cambiamo la costituzione e passiamo al presidenzialismo.

[Logos]

Invece è proprio questo il punto Logos (ed è una questione di sostanza, non un cavillo formale): in 50 anni alla Presidenza della Repubblica non è mai stato eletto nessun capo partito. Certo i presidenti erano stati militanti politici (è ovvio che nessuno veniva dalla Luna)ma comunque erano sempre scelti tra i "padri nobili" dei vari partiti che ormai da tempo non dirigevano piu' in prima persona le loro "squadre".
Vogliamo cambiare le cose? Allora cambiamo la costituzione e passiamo al presidenzialismo.

Ciampi, eletto nel 1999, era stato il superministro economico del governo Prodi, a partire dal 1996... cosa aveva, secondo te, di superpartes? Ecco perché ritengo la questione un cavillo formale...

[C@scista]

Ciampi certamente apparteneva al centrosinistra ma non era il capo di un partito politico anzi come ben sai in fondo era un tecnico prestato alla politica. La distinzione è sostanziale e non formale caro Logos: tra questa distinzione passa la differenza costituzionale tra sistema parlamentare e sistema presidenziale.

[Logos]

Ciampi certamente apparteneva al centrosinistra ma non era il capo di un partito politico anzi come ben sai in fondo era un tecnico prestato alla politica. La distinzione è sostanziale e non formale caro Logos: tra questa distinzione passa la differenza costituzionale tra sistema parlamentare e sistema presidenziale.

Allora, se vogliamo essere iperpignoli, possiamo dire che il Presidente dei ds è una carica simbolica e di rappresentanza... quella che conta veramente è rappresentata dal segratario... e poi, sai com'è, sono più che certo che D'Alema potrebbe essere un ottimo Presidente non solo super partes, ma per certi versi addirittura favorevole alla cdl...

[C@scista]

Allora, se vogliamo essere iperpignoli, possiamo dire che il Presidente dei ds è una carica simbolica e di rappresentanza... quella che conta veramente è rappresentata dal segratario... e poi, sai com'è, sono più che certo che D'Alema potrebbe essere un ottimo Presidente non solo super partes, ma per certi versi addirittura favorevole alla cdl...

Ovviamente la vedo in modo del tutto diversa. Cos'è piu' importante gli interessi e gli appetiti delle oligarchie partitocratiche (quelle dei DS che non avendo avuto il coraggio di canddare come primo ministro uno dei loro adesso vogliono il Quirinale con la prepotenza e quello nascosto di Berlusconi che pensa solo gli interessi della fininvest) o quello degli italiani ad avere un Presidente che sia rappresentativo e garante di tutti e non un capo fazione nemico in cui è impossibile identificarsi?

[Logos]

All'interesse delgi Italiani ci pensano tutti solo dopo il loro, credimi, e non è qualunquismo, è realismo...