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  1. #1
    INNAMORARSI DELLA CHIESA
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    AIDS-PROFILATTICO: analisi seria

    ......analisi seria per la quale invito ad ignorare le provocazioni sterili degli stolti......

    Mi è stata posta questa domanda........segue la mia risposta........
    Vi prego solo di analizzare il fatto che il problema NON è legato al profilattico si, profilattico no.....IN GIOCO C'E' MOLTO DI PIU' E VALE LA PENA DI APPROFONDIRE CON SERIETA' E SERENITA' ALLA LUCE DELLE SCRITTURE.......


    ******
    Domanda:

    Dunque sappiamo che la Chiesa riconosce ai coniugi la possibilita' di non avere figli (per seri motivi) evitando i rapporti matrimoniali nei giorni considerati"fecondi" per la donna ed usare così il METODO NATURALE del periodo infecondo....senza con questo trasgredire alla Legge Divina....

    Quindi in tal caso la coppia potrebbe avere i normali rapporti nei periodi "infecondi".....

    Mi domando:

    Se una coppia di cui uno dei coniugi e' malato di AIDS applicasse le STESSE regole ...usando SOLO nei periodi "infecondi" il preservativo...per evitare il contagio......

    Questo potrebbe essere questo un compromesso per venire incontro alle NECESSITA' di queste coppie senza per questo commettere un peccato?

    Potrebbe essere una soluzione accettabile?

    LA MIA RISPOSTA CHE SEGUE SI ARTICOLA IN DUE ASPETTI:

    LA PREMESSA
    E LA RISPOSTA SPECIFICA ALLA DOMANDA CENTRALE......


    La premessa di base per capire questo argomento DELICATO... è QUESTA: non è questione di regole ma di MORALE......la prima domanda da farsi non è quella DI UN COMPROMESSO ma è la seguente:

    POSSO AMARE A TAL PUNTO L'ALTRO DA CONDURLO AL RISCHIO DI MORIRE PER UN APPAGAMENTO SESSUALE?

    a questo punto il problema non è LA REGOLA DEL GIOCO, MA LA MORALE....

    Se io amo l'altro nel modo in cui è corretto amare, allora avviene il contrario: IO DARO' LA VITA PER L'ALTRO, MA NON LA METTERO' A RISCHIO.......è molto importante partire da questa realtà......

    Quindi il problema va letto nell'educazione culturale di questa società che ha reso il SESSO UNA PRIORITA' INDEROGABILE DELLA COPPIA...come dire: se non fai sesso non ami.. ..mentre si può amare l'altro molto di più, dando la propria vita e non mettendo a rischio la vita dell'altro......

    Cosa dice nello specifico la Chiesa?

    Lo stiamo già dicendo cosa dice la Chiesa cercando di SEMPLIFICARE IL RICCO MAGISTERA SU QUESTO TEMA.....la Chiesa NON PUO' OBBLIGARE ALLA CASTITA' è ovvio che si tratta dunque di EDUCARCI ALLA VERITA', la Verità qual'è?

    Sappiamo che NON è verità l'uso del profilattico che esso è UNA ILLUSIONE E UN INGANNO DELL'AMORE.... e sappiamo che è verità dare la propria vita per l'altro.......se non teniamo chiari questi principi MORALI finiremo per giustificare (ecco il compromesso) ogni omicidio.....si perchè se io ho l'Aids e PRETENDO DI SODDISFARE I MIEI DESIDERI ed usando il profilattico, visto che non è affatto sicuro, io contagio il coniuge.....io sono MORALMENTE COLPEVOLE di averlo condotto a morte "certa"....e davvero possiamo dire che questo lo si fare PER AMORE?

    Che cosa è l'amore?

    l'amore non è appagamento di sè stessi...........al contrario è donarsi e con gratuità.....
    Possiamo chiederci: CI SI DONA SOLO SESSUALMENTE?
    Per la nostra società sembra di si....sembra che senza sesso non ci sia più donazione per l'altro, lo abbiamo visto con la questione omosessuale dove si è arrivati a far dire alla Bibbia (i protestanti) che LA SODOMIA E' BENEDETTA DA DIO.......e questo è vero amore?

    Gesù dice AMATEVI COME IO VI HO AMATO.......ora se è vero che il sesso, per carità E' UN DONO CHE DIO CI HA DATO PER DUE ASPETTI FONDAMENTALI CHE SONO:

    - LA PROCREAZIONE;
    - L'UNIONE DEI DUE IN UNA CARNE SOLA
    ;

    è altrettanto vero che Cristo ci ha dato l'esempio e la testimonianza che questo Amore e questa UNIONE FRA DUE PERSONE SI PUO' APPLICARE ANCHE SENZA IL SESSO...... ma la nostra debolezza umana lo sta dimenticando, aiutata anche dalla CATTIVA INFORMAZIONE E DALLE CATTIVE ESEGESI.......

    Possiamo anche parlare dei FRENI INIBITORI.......i quali determinano la morale della società e quanto più vengono meno, infuocati da "una società SESSUALISTA" (lo diceva Giovanni paolo II nell'Enciclica sull'Evangelium Vitae), tanto più avremo difficoltà di applicare con pazienza e con santa volontà l'esercizio della CASTITA'....

    Attenzione, la Castità NON è solamente NON fare sesso, se la castità si limitasse a questo sarebbe CASTRAZIONE.......

    LA CASTITA' E' IL CONTROLLO DEI FRENI INIBITORI...e quando san Paolo dice: chi non sa contenersi si sposi....non lo dice certo per INFUOCARE UNA VITA DI TUTTO SESSO...... lo dice principlamente a chi VOLEVA DIVENTARE COME LUI, APOSTOLO...infatti paolo dice: "VORREI CHE FOSTE TUTTI COME ME, MA SO CHE NON E' POSSIBILE........CHI NON SA CONTENERSI E' MEGLIO SPOSARSI NEL SIGNORE"..... Sbaglia dunque chi usa queste parole per giustificare il sesso con il profilattico... ..Paolo intende dire ben altro......

    L'invito alla Castità E' ANCHE PER I CONIUGI, lo si legge nel catechismo......ossia di non fare nella vita di coppia il SESSO QUALE FATTORE PRIORITARIO....ma al contrario il sesso E' UNO STRUMENTO CHE DEVE PORTARE A QUALCOSA......e come non tutti possono essere vescovi, preti, ecc..non tutti sono obbligati dalla vita a doversi sposare e fare sesso.....

    IL MATRIMONIO E' UNA VOCAZIONE......forse l'abbiamo dimenticato, ma non è il sacramento del sesso, ma è il sacramento DELLA FAMIGLIA NELLA COLLABORAZIONE CON DIO.......e si è CHIAMATI.....ergo non tutti è detto che sono chiamati a questo, tuttavia se non occupiamo la mente e L'ASCOLTO a queste verità, se non ci esercitiamo ALLA CORRETTA MORALE, difficilmente potremo comprendere che il problema in sè non è il profilattico si o il profilattico no, ma COSA INTENDO IO PER UNIONE CARNALE.....quale importanza do al sesso....e di conseguenza tutto il resto che si porta dietro.....

    Come abbiamo visto questo è un problema di morale e di etica e non di dottrine e di regole le quali sono una conseguenza di queste LEGGI NATURALI......ora la Chiesa, come ben sappiamo E' MADRE CHE PERDONA CONTINUAMENTE e dice come Cristo il suo Capo: PADRE, PERDONALI NON SANNO QUELLO CHE FANNO........

    L'uso del contraccettivo è antico quanto l'uomo...... ergo nella morale della Bibbia è già inserito dentro il contesto in cui Gesù CI EDUCA ALLA VERITA' CONIUGALE E DI RAPPORTO SESSUALE.....e alla Bibbia non possiamo aggiungere nulla, tanto meno togliergli nulla........

    Per concludere questa premessa......

    La Chiesa non può mentirci e non può dunque che dirci altro che LA VERITA'........la verità dei comportamenti, la verità sulla morale e sulla condotta che siamo chiamati a MANTENERE SALDA NELLA FEDELTA'......la Chiesa è Madre e Maestra, ma non è carnefice, neppure giudice..... ergo il considerare valido o non valido un rapporto praticato con l'uso del profilattico...resta in balia della coscienza di ognuno... ...ecco perchè siamo invitati a CONOSCERE LA VERITA'.......più la conosciamo e più ci adopereremo a FRENARE E A CONTENERE GLI ERRORI......

    Un rapporto che pretendesse scendere a COMPROMESSI PER APPAGARE SE STESSI....PARTE CON UN ERRORE DI FONDO....quanto grave esso sia dipende quanto più la coppia sa ed è consapevole della Verità......

    La Chiesa non può obbligare alla castità, può solo invitare, EDUCARE, insegnare, AMMAESTRARE E PERDONARE......ma non può cambiare la morale e l'etica delle Sacre Scritture....

    Spero di essere stata breve e chiara.......

    Ora....fatta la premessa .....possiamo rispondere con due righe alla domanda specifica.........che era la seguente:


    Mi domando:

    Se una coppia di cui uno dei coniugi e' malato di AIDS applicasse le STESSE regole ...usando SOLO nei periodi "infecondi" il preservativo...per evitare il contagio......

    Questo potrebbe essere questo un compromesso per venire incontro alle NECESSITA' di queste coppie senza per questo commettere un peccato?

    Potrebbe essere una soluzione accettabile?

    ************



    tenendo bene a mente quel che ho riportato sopra come premessa.......occorre chiedersi:

    può essere considerata una GRATUITA' la donazione sessuale fatta con un profilattico che impedisce IL CONTATTO DIRETTO E COMPLETO CON IL CONIUGE?
    Non è forse UN CONTENTINO PER IL PROPRIO APPAGAMENTO?


    TUTTO MI E' LECITO, dice san Paolo, ma aggiunge subito: NON TUTTO GIOVA.....

    è una falsa morale dire che il sesso E' ALLA BASE DEL GIOVAMENTO DELLA COPPIA, certo esso è utile, ma non è la base del rapporto fra due persone che si amano infatti quando due persone si innamorano attratti certamente dal desiderio..... se l'attrazione fosse solo sessuale non sarebbe vero amore e i frutti li vediamo sotto gli occhi e ben dovremo sapere, guardando alla storia della Chiesa, come si ama veramente SOFFRENDO PER L'ALTRO....

    Due coniugi che fanno sesso durante i periodi infecondi attenzione, non è detto che non possano procreare.....al contrario IL PRINCIPIO DEL PROFILATTICO E' EVITARE LA VITA UMANA MENTRE IL VIRUS DELL'AIDS NEL 50% DEI CASI PASSA attraverso il profilattico come è largamente dimostrato.......

    Ergo la Bibbia NON RITIENE VALIDO LUSO DI QUALCOSA CHE IMPEDISCA ALLA VITA DI FORMARSI.... questo è il principio fondamentale.....BIBLICO e dunque indiscutibile, il resto sono solo degli accomodamenti....diremo DEI PALLIATIVI....per evitare anche di prendersi delle responsabilità di fronte ad un AMORE VERO E FORTE ANCHE SE SENZA SESSO.....altrimenti dovremo arrivare a dire che chi non fa sesso NON AMA...

    sta a noi comprendere se fare questo può gioviare all'anima ed evitare di portare il rapporto coniugale su di una base falsa che è quella DEL COMPROMESSO: VITA SI, VITA NO; PROFILATTICO SI, PROFILATTICO NO....L'unione fra l'uomo e la donna è un sacramento NON DEL SESSO, MA DELL'AMORE CHE SI SPRIGIONA FRA DUE PERSONE PER RIVERSARSI IN QUALCUN ALTRO ED ESPANDERSI............

    Questa è la base di partenza corretta per comprendere il perchè la Chiesa NON potrà mai decretare una dottrina che in qualche modo si opponga alla vita umana sia quella da concepire, sia la vita di uno dei due coniugi.....

    Fraternamente CaterinaLD
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  2. #2
    email non funzionante
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    Su AIDS e preservativo la S.Sede prepara uno 'studio' non un 'documento'.
    Precisazione del Card. Javier Lozano Barragàn

    Dichiarazione del Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute

    CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 25 aprile 2006 (ZENIT.org).

    La Santa Sede sta preparando uno “studio” sulla efficacia e la liceità morale dell’uso del preservativo nella lotta all’AIDS, per uso interno, non un “documento”, ha confermato a ZENIT il Cardinal Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute.

    Il porporato, chiarendo alcune informazioni pubblicate nei giorni scorsi da diversi organi di stampa, spiega che questo “studio approfondito”, voluto da Benedetto XVI, tiene in conto “tanto gli aspetti scientifici e tecnici legati al preservativo, quanto le implicazioni morali in tutta la loro ampiezza”.

    Il Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute – ha sottolineato – non ha la “competenza per presentare un documento alla Chiesa. Chi ha competenza è il Santo Padre o colui al quale il Santo Padre la affida”.

    “Infine, questo Dicastero vaticano non è un Dicastero dottrinale; questo Dicastero non produce documenti. Qui sta l’errore di alcune informazioni. Siamo un Dicastero pastorale finalizzato a portare la presenza della Chiesa fra i malati, in particolar modo, fra coloro che sono affetti dal virus dell’AIDS”.

    “All’interno di questa competenza ci appoggiamo a consultori medici, tecnici, teologi e con essi stiamo realizzando questo studio”, ha indicato a ZENIT.

    Per quanto riguardo lo stato di elaborazione dello “studio”, “ci troviamo al primo stadio”, ha rivelato. “Questo studio sta promuovendo una dialogo a livello unicamente della Santa Sede e tuttavia non è ancora terminato”.

    “Una volta finito, ci sarà un documento? Può darsi di sì, può darsi di no – ha aggiunto –. Emettere documenti non è proprio di questo Dicastero. Se poi verrà pubblicato da un altro Dicastero o se non verrà pubblicato per niente, questo dipende dal Santo Padre”.

    La principale questione affrontata nello studio è il caso delle coppie, unite in matrimonio sacramentale, nelle quali uno dei due coniugi è affetto da AIDS.

    La discussione circa la liceità dell’uso del preservativo in questi casi al fine di evitare il contagio e la diffusione dell’AIDS fra i due partner è stata sollevata con la creazione della Fondazione “Il Buon Samaritano” – costituita il 12 settembre del 2004 e con sede nello Stato della Città del Vaticano – la cui finalità è quella di sostenere economicamente i malati più bisognosi, in particolare i malati colpiti dal virus HIV.

    “Questa discussione ha avuto luogo negli ultimi mesi di vita di Giovanni Paolo II, però Giovanni Paolo II è stato molto, molto cosciente di questi problemi. Lo so per esperienza personale, perché ho avuto modo di confrontarmi con lui su questo argomento”, ha poi rivelato.

    “Una volta il Santo Padre Benedetto XVI, dopo avermi concesso il favore di una udienza, mi ha detto che sarebbe stato conveniente dialogare su questo tema”, con persone competenti della Santa Sede.

    In questo campo, ha riconosciuto il porporato, “le categorie di conservatore e progressista sono assolutamente inadeguate. Si tratta di esaminare scientificamente e moralmente come stanno le cose”.

    Lo studio risponde, in primo luogo, alla domanda: che garanzia esiste di prevenire il contagio da AIDS mediante un preservativo?

    In secondo luogo, ci si domanda: è moralmente lecito utilizzare un preservativo?

    Per rispondere a questi interrogativi, ha spiegato il porporato, “ci sono due grandi principi, che sono il Sesto Comandamento: ‘non commettere atti impuri’; e il Quinto, che va tenuto sempre in considerazione: ‘non uccidere’”.

    “Bisogna considerare entrambi i comandamenti. Tuttavia questi sono principi molto generali – ha riconosciuto –. Lo studio si fa contemplando diverse opinioni di esperti sulla applicazione di entrambi i principi al caso concreto del preservativo in queste circostanze specifiche”.

    “I teologi offrono le loro opinioni. Noi, come Consiglio, non possiamo decidere ‘adotto questa opinione’. Contribuiamo al dialogo con le nostre opinioni, che d’altra parte sono già note”.

    “Il Santo Padre vedrà i risultati di questo dialogo e con l’assistenza dello Spirito Santo dovrà discernere, se lo desidera, in che direzione si debba procedere. Potrebbe anche pensare che non sia il momento adeguato per pronunciarsi” su tale argomento, ha indicato.

    “Ripeto: ciò che io penso e il mio incarico è quello di farmi eco di ciò che il Papa dice. Non ho una opinione personale come Capo di questo Dicastero. La mia opinione ufficiale è riferire esattamente alla lettera ciò che il Papa dirà”, ha concluso.

  3. #3
    motan
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    Citazione Originariamente Scritto da Caterina63
    ......
    Questa è la base di partenza corretta per comprendere il perchè la Chiesa NON potrà mai decretare una dottrina che in qualche modo si opponga alla vita umana sia quella da concepire, sia la vita di uno dei due coniugi.....

    Fraternamente CaterinaLD
    Risponderti punto per punto aprirebbe una discussione molto lunga. Mi limito ad alcune considerazioni.
    L'attuale ammissione da parte della Chiesa dei metodi naturali lo trovo già un compromesso, peraltro molto arrampicato sugli specchi.
    Il fatto stesso di scegliere consapevolmente di avere rapporti sessuali nei periodi non fecondi, è indice della volontà di NON avere figli in quel momento, ma di scindere il fine unitivo da quello procreativo. E io trovo invece giustissimo che due coniugi possano vivere la sessualità, peraltro senza bisogno di farne un idolo, come donazione reciproca senza metterci in mezzo ogni volta il discorso della procreazione. Peraltro trovo contro natura dover avere rapporti sessuali a "comando", studiando le tabelline dei momenti sì e dei momenti no, svilendo quella che è la componente del desiderio, da non confondere con l'egoismo (che ha una valenza psicologica diversa).
    So di non essere in linea con il pensiero "ufficiale", ma perlomeno non mi nascondo dietro l'ipocrisia dei metodi accettabili e non accettabili, dove si tenta di salvare capra e cavoli, derogando con i se e i ma..
    Nel merito del discorso del preservativo, credo che la Chiesa debba lasciare libertà di coscienza. Non tutte le coppie sono uguali, c'è chi riuscirebbe a vivere senza "genitalità" e chi no.
    Poniamo il caso che una coppia voglia seguire il divieto di uso del profilattico, nel caso di coniuge sieropositivo. Ciò non elimina il desiderio, nè le fantasie sessuali, nè l'eventuale appagamento tramite atti masturbatori.
    Peccato che di questi ultimi se ne parli poco a riguardo delle coppie: io trovo più grave, dal punto di vista del peccato nel matrimonio, la masturbazione, in quanto atto di chiusura in se stessi di quello che dovrebbe essere invece l'incontro con il coniuge.
    Quindi la mia opinione è che non tutte le situazioni sono uguali, e porre dei paletti rigidi, è come pretendere di far indossare a tutte le persone un vestito della stessa taglia. Se poi qualcuno si lamenta, rispondergli "il problema non è il vestito, sei tu che ti devi abituare a starci dentro" non contribusce certo a far vivere meglio situazioni dove sono presenti elementi di disagio dovuti ad una malattia.

  4. #4
    spirito libero
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    Due coniugi che fanno sesso durante i periodi infecondi attenzione, non è detto che non possano procreare.....al contrario IL PRINCIPIO DEL PROFILATTICO E' EVITARE LA VITA UMANA MENTRE IL VIRUS DELL'AIDS NEL 50% DEI CASI PASSA attraverso il profilattico come è largamente dimostrato.
    E' dimostato in quali studi e svolti da chi? Si prega di essere estremamente rigorosi quando si parla di certe cose.
    Se Dio ha creato l'uomo dotato di istinto sessuale vuol dire che è buono, o forse pensi che Dio abbia sbagliato qualcosa? Oppure lo interpreti come l'inganno della natura per la conservazione della specie?
    A proposito ma il comandamento originario non era " Non commettere adulterio?"
    non sarà mai possibile con la ragione pervenire a qualche verità assoluta

  5. #5
    INNAMORARSI DELLA CHIESA
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    Non ho posto l'argomento per discutere sul profilattico si, o sul profilattico no.......TUTTO MI E' LECITO, dice san Paolo.......ma aggiunge subito: NON TUTTO GIOVA........

    vi invito a rileggervi I TERMINI IN CUI E' STATA POSTATA LA RIFLESSIONE INIZIALE perchè vedo dalle vostre risposte che il nesso vi è completamente SCONOSCIUTO........


    Alle domande seguite rispondo con un unica risposta:

    PAROLE CHIARE SULL'AIDS

    Luc Montagnier, lo scienziato che ha scoperto e studiato il virus che
    provoca l'AIDS, spiega che l'AIDS è una malattia infettiva che si trasmette
    soprattutto attraverso i rapporti sessuali: la promiscuità sessuale -
    rapporti con più partner - favorisce la diffusione della malattia.


    Montagnier afferma che i rapporti omosessuali sono più efficaci per la
    trasmissione del virus: infatti i rapporti ano-genitali costituiscono il
    fattore di rischio più importante
    .

    Il genetista francese Jérôme Lejeune (1926-1994) - scopritore della trisomia
    21, il difetto cromosomico responsabile della sindrome di Down - spiega che
    la mucosa intestinale non ha difese contro i virus trasmessi tramite
    rapporti sessuali. Se un uomo non usa adeguatamente il proprio corpo, la
    natura punisce il trasgressore
    .

    L'uomo è costruito in un certo modo, come un'automobile - per usare una
    metafora di tipo meccanico -, e, se non segue le regole fissate dal
    costruttore, si producono guasti
    . L'uso delle guarnizioni non garantiscono all'automobile una buona riuscita se tale automobile viene usata nel modo sbagliata.

    L'uso del preservativo riduce il rischio di contrarre la malattia, ma non lo
    elimina.


    I ricercatori inglesi hanno reso noti i risultati di una loro indagine
    condotta sull'uso del preservativo fra gli omosessuali. Anzitutto il
    preservativo risulta inefficace nel 7% dei casi, anche quando è stato
    escluso un suo uso non appropriato. Inoltre, il 30% degli omosessuali ha
    constatato la rottura del preservativo nel corso del rapporto: questo vuol
    dire che il 30% degli omosessuali, che utilizza il preservativo, è esposto
    alla possibilità del contagio.

    L'amore vero e la fedeltà coniugale rappresentano la strada più sicura per
    salvarsi dall'AIDS.

    Nel caso un partner sia sieropositivo, l'astensione dai
    rapporti sessuali è l'unica via di salvezza, il profilattico può limitare il contagio, ma non lo elimina del tutto
    .

    Un'indagine statistica è stata effettuta da ricercatori svizzeri ( K.
    April, R. Koster, G. Fantacci, R, Schneider ) su 563 coppie eterosessuali
    monogame con un solo partner sieropositivo, tenute in osservazione per un
    periodo piuttosto lungo ( fino a 3 anni ).
    Da questi studi è risultato che le coppie che avevano osservato rigorosa
    astinenza sessuale si erano mantenute tutte assolutamente immuni dal
    contagio del virus HIV dell'AIDS, mentre quelle coppie che avevano avuto
    rapporti sessuali protetti dall'uso del preservativo sono state contagiate
    dal virus per una percentuale del 22%.


    Non è esatto parlare di sesso sicuro nei riguardi dell'HIV quando si usa
    il preservativo perché una sicurezza assoluta non esiste.

    Incoraggiare all'uso del preservativo può infondere un ingannevole senso
    di sicurezza in situazioni rischiose ( partner sieropositivo, rapporti
    sessuali con partners multipli ecc ).


    Non basta usare il casco in motocicletta per essere sicuri di non farsi male
    e poi andare con la motocicletta a folle velocità su strade pericolose
    convinti di essere protetti.


    Scrive il Cardinale Giamo Biffi : " Chi si dà alle favole ( cfr 2 Timoteo
    4,4 ) non vuole che neppure risuoni la voce di chi alle favole non ci crede.
    E perciò cerca, intimidendoli, di chiudere loro la bocca.
    Siamo tutti vittime di questa intolleranza culturale, che toglie di fatto ai
    discepoli della verità quella libertà che è invece largamente concessa ai
    venditori di fumo.
    Un esempio interessante si ha in ciò che abitualmente si ascolta sul
    gravissimo flagello dell'AIDS, che fa strage di vite umane in tutto il
    mondo. Avete mai trovato qualcuno - vescovo o prete o teologo o medico o
    giornalista - che dica una volta nelle sedi di comunicazione sociale, che il
    modo scientificamente più efficace di prevenire l'AIDS è l'osservanza dei
    comandamenti di Dio ? E perché neppure noi cattolici lo diciamo? Perché
    abbiamo tutti paura della - non santa inquisizione - laicista, dei suoi
    clamori, delle sue irrisioni. Eppure, che l'osservanza dei comandamenti di
    Dio sia la strada più sicura per salvarsi dall'AIDS non è un'opinione
    religiosa: è una certezza epidemiologicamente incontrovertibile. Uno può
    essere personalmente allergico all'idea stessa di castità giovanile e di
    fedeltà coniugale; questo non ci meraviglia. Ma nessuno può negare che
    proprio la castità giovanile e la fedeltà coniugale rappresentano la
    migliore garanzia per evitare lo spaventoso contagio. Nessuno può negarlo a
    meno di rinunciare a ragionare. Noi a ragionare non rinunciamo. Anzi,
    questa - di ragionare a proposito di sesso, di matrimonio, di generazione
    dei figli - è la forma più elementare e più necessaria di servizio e di
    difesa della vita. Il credente - se il suo è un atto di fede autenticamente
    illuminato - la ragione non la celebra, non la enfatizza: semplicemente la
    usa. Il razionalista non credente troppo spesso si limita ad adorarla.
    E questa adorazione è fonte di molti guai, come sempre avviene quando si dà
    un culto assoluto a chi non è il Signore dell'universo.
    Noi adoriamo unicamente colui che solo può dire di sé: - Io sono la via, la
    verità e la vita
    - ( cfr Giovanni 14, 6 )."

    ********************

    Il preservativo colabrodo

    di Tommaso Scandroglio

    Lo spacciano per sicuro ma non è vero! Il virus dell'Hiv può trasmettersi anche se il preservativo è correttamente usato. Perché non informano i giovani di questo pericolo? Forse per non mettere in pericolo il business di certe lobbies. Una propaganda interessata, cui non mancano ingenti mezzi economici, sostiene, in assenza quasi totale di voci contraddittorie, che l'uso del preservativo garantisce totalmente dal contagio del virus Hiv, impedendo la diffusione della peste del secolo, dell'AIDS.

    Ovviamente, peste e corna nei confronti della Chiesa cattolica, la cui morale retrograda e oscurantista si ostina a negare liceità all'uso dei contraccettivi, anche in epoca così a rischio di contagio mortale per larghe fasce di popolazione, soprattutto nei Paesi più poveri. Chiesa senz'anima, arroccata su principi insostenibili, crudele, inamovibile persino di fronte al pericolo di morte che circonda i nostri giovani. E cosi`, ancora una volta sul banco degli imputati, la Chiesa ed i cattolici, per lo meno quelli che ancora seguono le indicazioni del Magistero in materia di morale sessuale, vengono additati a incoscienti, se non colpevoli, complici della propagazione del virus letale. Costretti in difesa, non sappiamo quasi che cosa balbettare di fronte all'indice puntato di questi giustizieri dal giudizio inappellabile. Ma si è proprio certi che le cose stiano veramente cosi`? Si è sicuri che il profilattico protegga totalmente dal virus dell'AIDS? Facciamo il punto della situazione.

    1. Chi è sieropositivo ha una malattia mortale di cui l'AIDS non è che lo stadio finale.
    2. Chi è sieropositivo può contagiare gli altri.
    3. Attualmente non esiste alcuna medicina o vaccino che guarisca da questa malattia e dunque l'unico mezzo per non contrarre questo virus è la prevenzione.

    Ma oggi, quando si parla di prevenzione, viene alla mente una parolina magica: 'preservativo'. Lo dice il nome: preserva. Preserva la donna dal rimanere incinta, preserva giovani e meno giovani dal mortale contagio dell'Hiv.

    Ma qualcuno - ci limitiamo a prenderne atto - dubita che il preservativo sia realmente uno strumento che garantisca di non essere contagiati dal virus. La cosa è risaputa, circola negli ambienti scientifici, ma si preferisce non divulgarla. Tra i dubbiosi va annoverato il professor Joannes .P.M. Lelkens, emerito di anestesiologia all'Università di Maastricht e docente di fisiologia all'Istituto "MEDO" di Kerkrade (paesi Bassi) per la famiglia e l'educazione. La tesi del professor. Lelkens parte innanzitutto da una constatazione: la probabilità di rimanere incinta utilizzando costantemente, in ogni rapporto sessuale, il preservativo varia il 9% e il 14%. Vale a dire che, se 100 coppie, per un anno intero usano esclusivamente il preservativo come anticoncezionale, circa 12 donne rimangono incinte. Il dato, sconosciuto al popolo dei fruitori di contraccettivi, è confermato anche da una recente indagine condotta dall'Associazione degli ostetrici e ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi).

    Anche questa indagine, ovviamente, passata sotto silenzio quasi totale. Ma proseguiamo.

    E' dunque provato scientificamente che gli spermatozoi possono passare attraverso il preservativo. Lo stesso professore ci informa che il virus dell'AIDS è più piccolo degli spermatozoi (0,1 micron) e perciò ha più facilità a passare attraverso il profilattico. Quanto afferma il professor Lelkens è confermato da uno studio compiuto da C.M. Roland, capo della sezione "Proprietà dei polimeri" del Naval Research Laboratory di Washington, apparso in un articolo della rivista specializzata Rubber World del giugno del 1993. "Sulla superficie del preservativo - scrive Roland - la struttura originale appare al microscopio come un insieme di crateri e di pori. Più importante per la trasmissione dei virus è la scoperta di canali del diametro medio di 5 micron, che trapassano la parete da parte a parte. Ciò significa un collegamento diretto tra l'interno e l'esterno del preservativo attraverso un condotto grande 50 volte il virus".

    La notizia va presa con estrema attenzione: il preservativo presenta fori 50 volte più grandi del virus dell'AIDS e quindi questo virus può benissimo attraversare la parete di gomma del profilattico. La maniera migliore per verificare la veridicità di questi dati era testare nella realtà la presunta sicurezza offerta dai preservativi. Questo è appunto ciò che ha fatto la dottoressa Susan C. Weller che ha studiato la frequenza della trasmissione del virus, usando sempre il preservativo per un anno, tra coppie di marito e moglie nelle quali uno solo dei due partners è sieropositivo. In questo studio è emerso che ben il 30% delle persone sane si è ammalato nell'arco di un anno; ciò a dimostrare che questi soggetti, nonostante l'uso continuato del preservativo, sono stati contagiati dal loro coniuge. Una percentuale strabiliante che, se confermata, inficia del tutto il comune pensare di tanti promotori delle campagne del "sesso sicuro". Sostenere, come fanno molti messaggi pubblicitari, che l'uso del preservativo garantisca totalmente da rischi di contagio, è del tutto falso. Se il messaggio fosse accolto acriticamente - come purtroppo avviene spesso - dai nostri studenti, in ogni classe 6-7 dei nostri ragazzi (appunto circa il 30 %) rischierebbero pericolosamente di essere sacrificati alle campagne del "sesso sicuro". Vien da chiedersi quanti genitori sarebbero disposti a sottoscrivere tali campagne.

    E quanti giovani, se informati della verità, sarebbero disposte ad accoglierle acriticamente, come spesso oggi avviene.

    Infine, oltre al fatto che il preservativo presenta veri e propri tunnel che permettono il passaggio del virus all'esterno dello stesso, non dimentichiamoci che il profilattico durante il rapporto può subire lacerazioni (i preservativi nuovi hanno una probabilità di lacerarsi del 3,6%, quelli vecchi di qualche anno fino al 18,6%); può, se non utilizzato correttamente, provocare passaggio di liquido seminale, e con esso anche il virus Hiv, e, da ultimo, può sfilarsi.

    Se sommiamo tutti questi rischi dobbiamo necessariamente essere d'accordo con il parere autorevole del professor Leopoldo Salmaso, medico epidemiologo e aiuto infettivologo presso l'ospedale di Padova, parere confermato dai risultati delle ricerche condotte dal Federal Drugs Administration, l'ente che negli Stati Uniti controlla i medicinali: "Il preservativo può ritardare il contagio, ma non arrestarlo".

    La conclusione si impone: contare sui preservativi è far la corte alla morte. A questo punto sorge spontanea una domanda: perchè i risultati di queste ricerche non sono noti all'opinione pubblica? Forse per non ingenerare un panico di massa? Ma quando c'è di mezzo la nostra salute, non abbiamo tutti il diritto di sapere? Non sarà che la vendita di preservativi fattura milioni di dollari in tutto il mondo e simili notizie segnerebbero la fine di un cosi` imponente business?

    Domande che attendo risposta.

    Tornando invece al problema di come debellare l'AIDS, che cosa possiamo fare di realmente efficace per fermare questa malattia, dato che i preservativi offrono cosi` poche garanzie?

    Qual è la vera strada del sesso sicuro? La sola strada che dà certezza di non contrarre il virus attraverso rapporti sessuali è proprio quella di non avere rapporti sessuali: la strada dell'astensione sessuale, proprio quella tanto derisa, gabellata per retrograda, qualificata come castrante la personalità dei nostri giovani. Eppure, il ragionamento non fa una piega.

    Il professor Salmaso ci aiuta con un esempio pubblicato su Avvenire: "Se un bambino ha il morbillo, abbiamo due modi per arginare l'infezione. Eliminare il rischio di contagio tenendolo a casa, oppure mandarlo a scuola facendogli indossare una mascherina. Va da sè che questo secondo criterio è assai più insicuro rispetto al primo. Portando la mascherina il bambino contagerebbe i compagni di scuola in quindici giorni, anzichè in uno. Ma il risultato sarebbe ugualmente quello di un'epidemia generalizzata". Questo è quanto può accadere, fatte le debite proporzioni, quando sia una persona sieropositiva utilizza il preservativo. Non è certa di evitare il contagio, ma solo di ritardarlo. Naturalmente, soluzione efficace e raccomandabile è la fedeltà reciproca nel matrimonio. Ma, guarda caso, qui torniamo al recupero di quella visione monogamica della coppia, proclamata dalla Chiesa sin dall'inizio della sua bimillenaria storia. Ancora una volta questi cattolici. Che abbiano ragione anche quando parlano di preservativo?

    RICORDA: Il preservativo presenta fori il cui diametro è 50 volte più grande della grandezza del virus dell'AIDS L'astensione dai rapporti sessuali con persone sieropositive e la fedeltà reciproca nel matrimonio sono l'unica garanzia sicura contro il contagio. Studi epidemiologi, scientificamente condotti, dimostrano come nel 7-15% dei casi, fino al 30% in alcuni studi, l'infezione si verifichi nonostante l'uso del preservativo.

    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  6. #6
    motan
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    Caterina, con tutto il rispetto, mi sembra che tu stia facendo la stessa cosa del discorso legato agli oroscopi.
    Il tentativo di mescolare quelle che sono riflessioni dal punto di vista morale a quelle scientifiche, come se queste ultime debbano fare da sostegno alle prime.
    Forse se tenessimo le due cose distinte, si farebbe meno confusione.

  7. #7
    INNAMORARSI DELLA CHIESA
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    Caro Motan...con tutto il reciproco rispetto...sei tu che non hai letto bene il messaggio iniziale...se volete continuare a ridurre il tema con profilattici si, profilattici no.indubbiamente vince il profilattico si, ma senza capire che cosa c'è in gioco...

    morale, scienza, fede e ragione....non camminano separati....

    Statemi bene...." hanno orecchie per intendere, ma non intendono; hanno occhi per vedere ma non vedono " (Gesù)

    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  8. #8
    motan
    Ospite

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    Citazione Originariamente Scritto da Caterina63
    Caro Motan...con tutto il reciproco rispetto...sei tu che non hai letto bene il messaggio iniziale...se volete continuare a ridurre il tema con profilattici si, profilattici no.indubbiamente vince il profilattico si, ma senza capire che cosa c'è in gioco...

    morale, scienza, fede e ragione....non camminano separati....

    Statemi bene...." hanno orecchie per intendere, ma non intendono; hanno occhi per vedere ma non vedono " (Gesù)

    Se rileggi il mio ultimo post non ho parlato di profilattici. Trovo semplicemente assurdi i tentativi di giustificare prese di posizioni morali (per quanto legittime da parte della Chiesa) piegando la scienza nel modo che più fa comodo.
    Siccome ho letto a iosa libri e documenti di psicologia (intesa come scienza) prodotti da ambienti cattolici, e di questi tentativi, talvolta al limite del ridicolo, ne ho trovati in abbondanza, sono sempre perplesso da queste "prove" forzose di incastro di discipline diverse.

  9. #9
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    Il profilattico serve a evitare molte malattie virali a trasmissione sessuale,il problema è che l'AIDS non lo è, la creazione dell'HIV è la più grossa bufala scientifica del XX secolo creata ad arte per le casse di ricercatori e case farmaceutiche.
    Leggete i libri del professor Peter Duesberg, del premio Nobel Kary Mullis, di gente che ha deciso di rifiutare le cure di AZT (che in realtà portano alla morte) e che dopo vent'anni sono qui a testimoniare la falsità del mito AIDS come Christine Maggiore.

  10. #10
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    Già cogliona ed oggi anche "indegna di essere italiana"!!!
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    Citazione Originariamente Scritto da ragazzosemplice
    Il profilattico serve a evitare molte malattie virali a trasmissione sessuale,il problema è che l'AIDS non lo è, la creazione dell'HIV è la più grossa bufala scientifica del XX secolo creata ad arte per le casse di ricercatori e case farmaceutiche.
    Leggete i libri del professor Peter Duesberg, del premio Nobel Kary Mullis, di gente che ha deciso di rifiutare le cure di AZT (che in realtà portano alla morte) e che dopo vent'anni sono qui a testimoniare la falsità del mito AIDS come Christine Maggiore.
    Purtroppo l'AIDS esiste eccome..... è una vera calamità..... E ancora non si trova una cura efficace....... Ho letto che è possibile una terapia alle donne sieropositive incinte per non trasmettere il virus al pupo......... non è una malattia su cui scherzare..... Anzi, ogni donazione fatta allo scopo di studiare il retrovirus HIV è sacrosanta.......

 

 
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