Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, non si era ancora espresso pubblicamente sull'indice della felicità che, secondo il premio Nobel per l'economia Joseph Stiglitz, dovrà prima o poi sostituire il Pil, reputato poco rappresentativo della realtà. Ma venerdì pomeriggio, come testimonia l'audio-video di RadioRadicale, il ministro ha chiosato l'idea in occasione del Convegno di Pontignano, un incontro bilaterale italo-britannico inaugurato nel 1993. Rivolgendosi alla sua sinistra, dove siedevano John Peet, giornalista dell'Economist, e Jack Straw, segretario di Stato britannico, ha detto:
Ho scorso una statistica fatta dall'Economist. Sono andato un po' indietro negli anni: 2005, quindi un'epoca storicamente abbastanza consolidata. Nel 2005 l'indice sulla qualità della vita vedeva l'Italia all'ottavo posto, la Gran Bretagna al ventinovesimo posto. Credo che lo stesso esercizio, attualizzato, porti forse a un consolidamento della nostra posizione. Non so in che posizione si trova la Gran Bretagna. Tuttavia ci sono anche ragioni di riflessione causate dalla crisi. E in fondo uno – questo lo dico per consolazione di tanti – può considerare che il prodotto interno lordo non misura tutta la vita, che la qualità e la complessità della vita siano fatte da tanti altri fattori. Gli esercizi fatti da Stiglitz sono di una qualche suggestione, e sono anche quelli il prodotto di una riflessione sulla crisi. Qual è il mondo che deriva dalla crisi. E questa è una ragione per fare molti auguri, oltre che al nostro paese che comunque credo consolidi o migliori le sue posizioni sulla felicità, di fare molti auguri anche al vostro paese.