Dalle lettere al direttore del "Giornale di Brescia"
Noi ragazzi bresciani minacciati nella nostra città
Le strade cittadine sono pericolose a causa di troppa gente che pretende rispetto e integrazione da parte nostra e ci ripaga con sempre maggiore violenza. Questa frase è emersa durante un dibattito scolastico in un’aula di un liceo cittadino. - Sono una ragazza di 17 anni e qualche giorno fa sono stata importunata da un «branco» di ragazzi extracomunitari su un autobus cittadino, i quali sentendosi rifiutati e notando una mia reazione di difesa, mi hanno minacciata con un coltellino. - Ho fatto fatica a scendere dall’autobus senza essere seguita... Ancora turbata dallo spiacevole incidente ho indagato se fra i miei coetanei c’era qualcuno con alle spalle una situazione simile alla mia. - La scoperta è stata molto spiacevole: solo nella mia classe ho riscontrato che la quasi metà dei miei compagni si è imbattuta in episodi analoghi. Questi teppisti metropolitani vedono in ogni tuo gesto una provocazione: chi ha avuto minacce per il motorino, chi per la ragazza, chi è stato picchiato per come camminava o c’è anche chi è stato accusato di aver detto parole inopportune ad un membro della loro violenta «banda». - Ma soprattutto noi ragazze ci lamentiamo per le continue molestie a sfondo sessuale spesso solo verbali, ma ugualmente riprovevoli e viviamo con la paura che le loro minacce diventino realtà. La mia denuncia è in nome di tutti noi ragazzi che non ci sentiamo più liberi di frequentare la nostra città per timore di imbatterci in una squadra di ragazzotti violenti, irascibili e litigiosi. - Lo scopo di queste «grida» è di avvertire i nostri concittadini della realtà e della gente che li circonda e denunciare gli anonimi delinquenti con la speranza di una giusta punizione. La denuncia è la nostra unica arma, stare zitti e subìre in silenzio per paura, pudore o superficialità è un errore che indebolisce noi vittime e aiuta i delinquenti. - LETTERA FIRMATA -