Stralci da vari interventi su www.euro-holocaust.splinder.com
http://euro-holocaust.splinder.com/p...i+gli+scopi%3FSe andiamo a guardare i dati, come li riporta l'interessante sito Numbers USA (che già tempo fa abbiamo inserito tra i collegamenti), possiamo vedere come l'evoluzione immigratoria verso gli USA abbia subito, negli ultimi decenni, un mutamento inquietante e assolutamente differente rispetto al passato (ossia ai tempi delle migrazioni europee propriamente dette). Infatti, nei primi duecento anni di storia degli USA, la media di nuovi arrivi era di circa 230.000 all'anno di media, con il periodo dal 1880 al 1924 con punte di circa 500.000 e quello dal 1925 al 1965 con 178.000 arrivi medi. Stiamo parlando di numeri significativi, ma per una buona parte legati a emigranti europei, in un tempo in cui la nazione era giovane e, cosa fondamentale, meno abitata di oggi: gli USA di circa cento anni fa, ad esempio, avevano poco meno di 100 milioni di abitanti.
Qualcosa cambia nel 1966: da allora, sino al 1989, ecco che gli arrivi medi ogni anno si raddoppiano, diventando oltre 500.000 ogni 12 mesi. Col 1990 una nuova mutazione, tanto che da allora, ogni anno, un milione di stranieri entra negli USA! Attenzione: un milione di stranieri regolari! Se dovessimo considerare gli irregolari, arriveremo anche ad oltre un milione e mezzo all'anno!
Cosa è avvenuto? A partire dall'epoca reaganiana, proseguendo con Bush senior, con i due mandati di Bill Clinton e, ora, con George W. Bush, una serie di scelte hanno portato a questo: a metà degli anni '80, una legge ha permesso la regolarizzazione degli illegali, preparando così il terreno all'aumento degli arrivi illegali della fine dello stesso decennio (la regolarizzazione ha infatti come risultato l'aumento dei richiedenti e degli arrivi, non l'acquietamento della situazione). A metà degli anni '90, un tentativo di riportare i numeri almeno al periodo precedente è stato bloccato dal presidente Clinton, rendendo di fatto possibile gli attuali numeri.
http://numbersusa.com/overpopulation...e/future6.html
Ora, Bush afferma che, seppur vadano rafforzati i confini, è necessaria una certa regolarizzazione degli illegali. Quale sarebbe l'effetto? Semplice: il radicarsi della sempre più forte comunità chicana (la maggior componente degli attuali 12 milioni di illegali!), il rafforzarsi del pericolo rivendicazionista della stessa comunità, l'aumento possibile di nuovi immigrati (o almeno una non diminuzione sufficiente). Come a dire, la continua erosione della nazione stessa, ad opera dell'aumento allogeno.
L'argomento è complesso e dovremo ritornarci in altra occasione, ma perchè, mentre l'amministrazione Bush all'estero sembra darsi da fare per imporre la propria visione del mondo, all'interno accetta questa progressiva frammentazione ed erosione della società statunitense, dimostrandosi stranamente in linea col periodo Clinton? Vi rimandiamo momentaneamente ad un articolo del sito ComeDonChisciotte, che già abbiamo proposto in passato:
http://www.comedonchisciotte.org/sit...ticle&sid=1460
Adesso invece, sempre dallo stesso sito, vi proponiamo un altro articolo del 2005, che permette una prima risposta: l'aumento di così tanti stranieri è forse motivato dalla mutazione socio-economica statunitense, che trasforma il mercato interno in qualcosa di sempre meno efficace e necessario per i bisogni delle élites? Come detto, tireremo le somme in seguito. Per ora, buona lettura:
http://www.comedonchisciotte.org/sit...rticle&sid=796
secondo quanto riportava a gennaio 2006 un giornale locale californiano (l'Inland Valley Daily Bulletin), citante come fonte il Dipartimento di Sicurezza statunitense, dal 1996 ci sono state ben 216 incursioni militari messicane nel sud degli USA! Come mai tutte queste incursioni, spesso poco confermate dalle autorità? Ad esempio, di recente un elicottero messicano, fatto passare per appartenente ad un gruppo federale dedito alla lotta al crimine organizzato, ma secondo testimoni, appartenente in realtà all'esercito, è stato visto girare per lungo tempo in Arizona. A detta di alcuni, tale volo non sarebbe neanche stato confermato dalle autorità statunitensi, se non ci fossero state le testimonianze di gruppi locali di vigilanti di frontiera!http://euro-holocaust.splinder.com/p...i%3F+-+Parte+2E' curioso che si citi come anno il 1996: questo è proprio l'anno in cui il presidente Bill Clinton affondò la proposta avanzata da alcuni politici USA di diminuire gli arrivi di immigrati nella loro nazione! E' altrettanto curioso che dieci anni dopo, mentre George W. Bush permette di consegnare i servizi portuali di alcune grandi città statunitensi agli arabi, lo stesso presidente sembri disposto a concedere la regolarizzazione di numerosi irregolari, finendo per appoggiare le proteste e gli interessi delle lobby chicane e del cattolicesimo del sud. Altrettanto curioso come si stiano verificando cicli di dieci anni, a partire dalla regolarizzazione di massa del 1986!
Risulta infatti un forte coinvolgimento sia di agenti che di militari messicani nel narco-traffico dal paese ispanico agli USA. In esso, inoltre, si cita, come coinvolta nei traffici, una unità para-militare messicana, Los Zetas, il cui scopo dovrebbe però essere proprio quello di combattere lo stesso traffico. Tale gruppo sembra sia addestrato dal governo statunitense...
L'IVDB non è riuscito ad avere maggiori informazioni dal Dipartimento di Sicurezza USA, così come i messicani hanno voluto confermare solo pochi sconfinamenti dei loro militari (su oltre 200 documentati?), aggiungendo che molti dei militari citati nelle inchieste sul narco-traffico sarebbero solo trafficanti travestiti (per farsi notare meno, si travestono da soldati... di un'altra nazione rispetto a quella in cui si entra!?)! Peccato che altri appartenenti alle pattuglie di confine confermino che siano proprio militari!
http://euro-holocaust.splinder.com/p...9/Bosniamericada una parte abbiamo i vari pattuglianti statunitensi, che riportano video e testimonianze interessanti, dall'altra abbiamo le autorità messicane che sembrano negare il più, da un'altra parte ancora abbiamo le autorità statunitensi che, sì, confermano alcuni dati, ma per il resto o non rispondono o sembrano far finta di nulla (e ciò è evidente, dato che oltre alle incursioni militari ci sono quelle ovviamente formate da trafficanti certi, così come gli esodi di massa dei clandestini). Tale quadro viene dipinto da alcuni, ironicamente, come se tutto il sud di Stati come California, Arizona e Texas sia una sorta di "Bosnia", dove differenti gruppi di interesse criminale, con connotazioni anche etniche, si stiano spartendo il territorio.
http://euro-holocaust.splinder.com/p...cano+-+Parte+4Dai dati infatti emerge che, a partire dall'attuale espansione immigratoria allogena, il numero di occupati autoctoni è progressivamente diminuito:
-nel 2000, se la forza lavoro (considerando solo i nati negli USA) era il 59,1%, nel 2005 si scende al 56,3%
-nel 2000, se gli occupati effettivi (sempre nati negli USA), erano il 53%, nel 2005 scendono al 48,2% (notare l'allargamento della forbice tra i due dati)
-nel 2000, considerando i lavoratori adolescenti autoctoni (dai 15 ai 17 anni), se erano il 30% rispetto ai loro coetanei, nel 2005 scendono al 24%
http://euro-holocaust.splinder.com/p...ione+-+Parte+2Secondo quanto riporta la CBS, citando il Washington Post, già per le elezioni presidenziali del 2000 l'entourage di Bush proponeva un inno nazionale in spagnolo, cantato anche dallo stesso allora solo candidato (e a ciò si aggiunga la presenza di ben quattro versioni nella lingua neo-latina nel sito del Dipartimento di Stato!).
La recente affermazione contraria del presidente all'inno in spagnolo è perciò leggibile non come fatto di principio e di rispetto dei valori nazionali, ma solo come mezzuccio per tenere a bada i sempre più attivi compagni di partito contrari all'immigrazione di massa. L'ennesimo fumo sugli occhi di una amministrazione di Washington...