PREFAZIONE
Da almeno 25 anni assistiamo ad un calo di partecipazione popolare alla vita politica del Paese. Solo un sensibile, quanto pericoloso, innalzamento dei toni desta la nostra sonnolente attenzione nei confronti di un dibattito politico, che ha più il gusto di becera polemica “da bar” che non di vero e proprio confronto sulle visioni della realtà.
La variegata composizione delle coalizioni impedisce una seria presa di posizione, potendo rinvenire in entrambe sfumature politico/ideologiche affini alle proprie. Se ritengo – e non è il nostro caso – che i valori e la tradizione cattolica debbano informare lo Stato, o che la sicurezza passi attraverso politiche di controllo dell’immigrazione, o ancora che l’eccessiva burocratizzazione spezzi l’iniziativa privata, o che è fondamentale ridurre l’imposizione fiscale al fine di rilanciare l’economia, troverò forze politiche che sostengono queste mie convinzioni da una parte e dall’altra.
Entrambe gli schieramenti si sono strutturati in modo da poter, almeno in potenza, contenere tutto ed il contrario di tutto.
La polemica ad oltranza, arma che l’opposizione utilizza per dimostrare l’inaffidabilità del governante di turno, stanca le nostre orecchie non assumendo il sapore del duro scontro politico, ma della guerra per il raggiungimento del potere (si pensi alla polemica trasversale sulla TAV).
Tangentopoli prima, i recenti scandali in materia di acquisizioni poi –banche, assicurazioni, testate giornalistiche ecc. – hanno trasmesso in tutti noi l’impressione che la politica si sia trasformata, nel corso del tempo, in una sordida lotta per i soldi, della quale tutti noi siamo spettatori paganti.
La mancanza assoluta di personaggi politici di spessore incrina la nostra naturale propensione a seguire ed approfondire fatti ed iniziative che potrebbero avere risvolti concreti sulla vita di una comunità. Il dibattito, oramai prevalentemente incentrato sulla distribuzione di cariche e poltrone, non ci interessa più.
Ebbene, la disarmante mancanza di contenuti politici, unita alla frequente circostanza della loro elusione di fronte al rischio di piccole perdite di consensi, ci ha disabituato a leggere e valutare i documenti politici, troppo spesso evasivi nei contenuti, vaghi sulle iniziative, inconsistenti nella struttura ideologica.
Il termine “interesse nazionale” è pressoché scomparso e sulle iniziative politiche tese a tutelarlo – trasporti, energia, mercato, sanità ecc. – vi è una volontaria mancanza di chiarezza, alimentata dalla necessità di evitare dissidi interni alle coalizioni.
Il programma elettorale della Fiamma Tricolore si configura invece, come insieme di iniziative, rivoluzionarie in senso letterale, che non lascino spazio alle interpretazioni; si basano sulla osservazione della realtà, sullo studio della realizzabilità politico/economica e sulla convinzione che una terza via è esistita ed esiste in forma attuale, anche se coperta da anni di menzogne e revisioni storiche ad uso e consumo di politici, banchieri e speculatori nascosti sotto la spessa coltre di un regime catto/comunista.
Ecco perché ci auguriamo, dal più profondo del cuore, che chiunque si avvicini a questo programma – che ha più il sapore di un manifesto politico – lo faccia senza preconcetti, senza l’annoiato atteggiamento di chi non crede più in nulla, senza l’accondiscendenza e la presunzione di chi “sa come va il mondo”, senza lo sconforto di dover leggere per 15 minuti di seguito e, soprattutto, con la consapevolezza che solo “cambiando gioco” si vince la decisiva partita contro l’ultima moda politica: il liberismo senza controllo in ogni ramo e settore della nostra vita.
Unitevi a noi nel dire basta alle argomentazioni “su misura”; dimostrate al mondo politico che non è più il tempo di dire solo ciò che si può riassumere in versione “pocket”; basta con le frasi ad effetto nella manciata di secondi messi a disposizione nei pochi dibattiti politici ai quali siamo invitati; basta alle domande sul passato ed al velo di silenzio intorno alle proposte per il futuro.
Tutto ciò che abbiamo scritto e proposto per l’amministrazione della Capitale, è realizzabile; basta solo essere in grado di raccontarlo.
Soluzioni RadicaliNel programma che segue abbiamo volontariamente evitato di soffermarci su quei temi che, seppur cari a tutti coloro che amerebbero “vivere” e non “usare” la nostra città, costituiscono fondamento ideologico della Fiamma Tricolore.
Ci siamo limitati insomma a disegnare ed affrontare la situazione “globale”, convinti come siamo che questa rappresenti, per una metropoli, la vera causa di tutti i mali.
Roma è una città – per noi è LA CITTA’ – destinata ad divenire, entro un breve lasso di tempo, vera e propria Capitale, con propri settori di esclusiva competenza – attualmente detenuti dalla Regione – e con propria autonomia legislativa; per questo riteniamo che la capacità di trovare soluzioni radicali e rivoluzionarie a problemi che rappresentano il male di tutte le grandi metropoli, sia presupposto fondamentale per chiedere al Popolo romano il proprio sostegno.
Non ci soffermeremo dunque sul problema di zingari ed extracomunitari – privilegiati in tutto dall’attuale amministrazione capitolina – su clandestini e sicurezza – bisogna aspettare che una romana sfortunata venga sequestrata e violentata dal branco per 5 giorni, prima di porre fine allo scempio di uno dei parchi più belli di Roma, il Colle Oppio – sulla cronica mancanza di asili – presupposto fondamentale per un vera politica di sostegno alla Famiglia – sulla viabilità – l’unica politica seguita da 15 anni a questa parte, sembra quella di recapitare, agli automobilisti romani, multe fantasma per sottoporre i loro mezzi a fermo giudiziario a loro insaputa – sui trasporti pubblici – i pochi chilometri di metropolitane esistenti sono una vera e propria roulette russa per coloro che ne fruiscono, sia dal punto di vista dell’efficienza, sia da quello della sicurezza – sul commercio – pare che l’unica pratica a suo sostegno sia stata quella di permettere, grazie al nuovo piano regolatore, l’edificazione di migliaia di metri cubi per centri commerciali di multinazionali del settore, o favorire (sinonimo di “non contrastare”) l’arrivo di orde di ambulanti abusivi.
Abbiamo ritenuto che la linea politica di un partito come la Fiamma Tricolore sia, in simili materie, noto ai più e che l’amministrazione di una città che è stata “faro di civiltà” passi attraverso la creazione di un senso civico e di appartenenza (a ciò serve la Partecipazione Sociale al Bilancio), attraverso la definitiva risoluzione del dramma “casa”, senza la proprietà della quale tutti ci sentiamo insicuri (Mutuo Sociale), attraverso la garanzia di alcuni bisogni primari e la difesa di diritti inalienabili da logiche privatistiche e speculative (contro la Privatizzazione dell’acqua), attraverso la garanzia di un lavoro duraturo e partecipato, senza il quale vengono a mancare i presupposti perché la Comunità Romana si perpetui (Socializzazione delle imprese controllate dal Comune).
Riteniamo che avere soluzioni preconfezionate per ogni più piccolo problema, sia proprio degli sciocchi e dei bugiardi, ma siamo certi che onestà morale, competenza tecnica, sudore e volontà – qualità per noi dimostrabili e dimostrate nell’azione politica quotidiana – rappresentino il miglior programma in circolazione.