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  1. #1
    INNAMORARSI DELLA CHIESA
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    La vera base della Libertà Cristiana

    Libertà Cristiana NON è un partito politico, tuttavia E' UN FARO PER TUTTI I CRISTIANI E SPECIALMENTE CATTOLICI MA ANCHE PER I NON CRISTIANI per comprendere in quale modo siamo chiamati AD ESSERE COLLABORATORI DELLA VITA POLITCA CHE REGOLA LA NOSTRA SOCIETA'......e per farlo occorre essere appunto COERENTI... ...

    La parola di Dio

    La fraternità alle radici dell'impegno sociale di ogni comunità animata dalla buona volontà


    La classe politica, cioè quei signori che abbiamo mandato in parlamento perché attendino al bene comune, non stanno dando un'eccellente prova di sé. L'albero dà i frutti che ha. Vuol dire che l'intera comunità ha in sé qualcosa che non funziona. L'impegno che deve coinvolgerci tutti è chiaro. Ma la Scrittura come giudica il potere civile, che cosa richiede ai cristiani E A TUTTE LE PERSONE DI BUONA VOLONTA'?


    Nel racconto della passione, Giovanni riporta il dialogo tra Gesù e Pilato, il governatore della Giudea rappresentante dell'imperatore romano. Pilato chiede a Gesù: «Tu sei il re dei Giudei?». Gesù non risponde direttamente, ma invita Pilato (UN PAGANO, UN NON CRISTIANO) a prendersi la sua responsabilità senza lasciarsi condizionare da quelli che lo hanno consegnato nelle sue mani: cioè HANNO CONSEGNATO NELLE SUE MANI LA VERITA' .

    Di fronte alle insistenze del governatore Gesù dichiara: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù» (Gv 18,36).

    In tal senso e allo stesso modo, anche il cristiano ED OGNI PERSONA ANIMATA DALLA BUONA VOLONTA' E DA UNA SANA COSCIENZA è chiamato a testimoniare che il suo regno NON è di questo mondo E CHE LA VITA CHE VIVIAMO HA UN TERMINE CON LA MORTE CHE TUTTAVIA NON E' L'ULTIMA PAROLA DEL NOSTRO ESSERE E DEL NOSTRO DIVENIRE!

    Gesù ha iniziato la sua attività pubblica in Galilea con un annuncio programmatico: «Il tempo si è compiuto e il regno di Dio si è fatto vicino!». Con i gesti di guarigione dei malati e la liberazione degli indemoniati Gesù rende presente l'azione sovrana di Dio che fa arretrare il regno del male. Egli accoglie i peccatori e annuncia loro il perdono di Dio. A chi lo contesta perché non rispetta le norme giudaiche sulla separazione tra giusti e peccatori, Gesù risponde dicendo che egli, come un medico, va a cercare quelli che stanno male, fa comprendere che dalla sua Incarnazione e fino al suo ritorno E' IL TEMPO DELLA CONVERSIONE, DELLA MISERICORDIA DI DIO, DEL PENTIMENTO, DELLA RICERCA DELLA VERITA'... ..

    Anche riguardo alla legge del riposo il giorno di sabato, Gesù dice che essa è stata data da Dio per il bene di tutta la persona umana, LA FESTA CHE PER NOI è DIVENTATA LA DOMENICA: GIORNO DEL SIGNORE, GESU' NOSTRA PASQUA. Perciò egli si prende cura dei malati anche il sabato, ossia la Domenica, ossia NEL GIORNO DI FESTA ATTRAVERSO L'EUCARESTIA, NUTRIMENTO VERO PER LE ANIME E PER I CORPI.

    In altre parole il regno di Dio, che Gesù annuncia e rende presente nei suoi gesti di liberazione e di perdono, si manifesta a favore degli esseri umani bisognosi di libertà e dignità: sappiamo dunque riconoscerci BISOGNOSI DI LIBERTA' E DIGNITA'?. Perciò Gesù invita i discepoli a pregare Dio padre perché manifesti la sua azione sovrana e attui la sua volontà di salvezza. Tutti coloro che si dicono Cristiani, hanno dunque l'obbligo morale, il dovere e il diritto di portare all'uomo che ha davanti LA LIBERTA' CRISTIANA con tutti i suoi valori MORALI ED ETICI DAI QUALI DERIVA IL NOSTRO BENE SE SONO RISPETTATI, E DA DOVE DERIVA OGNI MALE SE NON LE RISPETTIAMO, solo in questo modo chi non è cristianoma è animato da buona volontà, può trovare risposte dalla Verità che cerca!

    Fiducia in Dio e sicurezza sociale Gesù li mette SULLO STESSO PIANO: la fiducia in Dio per avere la sicurezza sociale, e tale sicurezza sociale è applicabile solo attraverso LE LEGGI DI DIO.

    Egli tuttavia mette in guardia i "suoi" contro il rischio di scambiare la fiducia e l'amore verso Dio, unico Signore, con la ricerca della sicurezza fondata sul potere del denaro, il dio mammona. Li esorta a riconoscere in Dio creatore e Padre la fonte di tutti i beni che servono per la vita di ogni giorno. Ma nello stesso tempo Gesù insegna ai discepoli a chiedere al Padre il pane, quello che serve giorno per giorno per la fame di tutti.

    Anche questo dono di Dio, come il perdono dei peccati e la liberazione dal male, fanno parte del regno di Dio che se è vero che deve venire, tale Regno è iniziato ad esistere dall'avvento del Messia che ci si creda o non si creda, questo Regno è iniziato.

    A causa di questa azione e insegnamento a favore del Dio, che mette in crisi le immagini di un Dio identificato con la legge e il potere, Gesù viene arrestato e consegnato a Pilato. Egli allora può dire al governatore romano che il suo regno non entra in concorrenza con quello di Cesare, perché si colloca su un altro livello, ma al tempo stesso ricorda che LA VERA GIUSTIZIA SI APPLICA SOLO ATTRAVERSO IL RISPETTO DEI COMANDAMENTI CHE SONO LA LEGGE SCRITTA NEL DNA DI OGNI ESSERE UMANO CHE VIENE AL MONDO.

    Non è un problema dunque di concorrenza, ma di ricerca della Verità.

    La conferma si ha dal fatto che egli non conta sulla difesa armata dei sudditi come fanno i re di questo mondo. Il regno di Dio che Gesù proclama e rende presente con la sua azione e la sua parola non ha bisogno di combattenti, ma di credenti, di TESTIMONI PRONTI A DARE LA PROPRIA VITA PERCHE' L'ALTRO POSSA CREDERE E VIVERE. Egli sa che proprio attraverso la sua morte, come estremo atto di amore fedele e solidale, il regno di Dio si manifesterà nella sua pienezza. Infatti la forza della Chiesa nei suoi primi secoli si è fondata sul sangue dei martiri, e ancora oggi essa trova linfa in chi è pronto A DARE LA PROPRIA VITA PER IL PROGETTO DI DIO ATTRAVERSO LA CHIESA.

    In questo orizzonte si comprende la seconda riposta di Gesù a Pilato, che vuole sapere se egli è re, si o no. Gesù dice al governatore romano, rappresentante dell'imperatore, unico re legittimo: «Io sono re. Per questo sono nato e per questo sono venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce» (Gv 18,37).

    Sappiamo come si conclude questo dialogo tra Gesù e Pilato, il rappresentante del massimo potere politico del tempo. L'interrogativo di Pilato: «Che cos'è la verità?» (Gv 18,38), rivela che egli è totalmente estraneo alla logica del regno di Dio, che Gesù conferma con la sua scelta di restare fedele anche a costo della vita e TACE, a questo punto Gesù NON risponde più perchè Pilato, quasta Verità, l'aveva davanti a lui, ma non riesce a riconoscerla, non la distingue PERCHE' PILATO PREFERISCE IL COMPROMESSO CON IL SUO POTERE.

    Gesùi si presenta come il figlio di Dio e da lui inviato per rendere presente il suo regno di amore fedele che rende liberi quanti vi si affidano. Perciò Gesù, in quanto Figlio di Dio, può dire che la verità rende liberi, perché rende partecipi i credenti della stessa sua libertà filiale.

    Diamo uno sguardo breve ai primi cristiani.

    Su questa linea di Gesù si collocano i primi cristiani che lo riconoscono come l'inviato di Dio e il Figlio fedele che ha vinto il potere della morte, in Cristo essi trovano la Verità, scoprono chi è Dio e lo seguono abbandonando OGNI compromesso con il mondo.

    I piccoli gruppi di credenti che formano le prime comunità cristiane nelle grandi città dell'impero romano, non pensano di modificare né il sistema sociale schiavistico né quello politico imperiale che si regge sulla logica della forza questo non vuol dire che essi accettano quella situazione, al contrario, la loro testimonianza e' una OPPOSIZIONE A QUEL SISTEMA POLITICO, ecco che nascono le COMUNITA' CRISTIANE le quali obbediscono in tutto alle Leggi di Cesare, ma non cedono ai compromessi con le leggi che si oppongono a Dio.

    Paolo di Tarso, che è un credente in Gesù Cristo e un cittadino romano, invita i cristiani di Roma a riconoscere il ruolo del potere pubblico e della magistratura.

    Queste istituzioni hanno il compito di reprimere i crimini e favorire la convivenza civile. Sotto questo profilo, dice Paolo, i detentori del potere e i rappresentanti delle istituzioni stanno al servizio di Dio. Perciò l'apostolo esorta i cristiani a partecipare alla vita civile pagando le tasse previste. Ma nello stesso tempo egli, tra i membri delle piccole comunità cristiane, annuncia il messaggio della libertà cristiana.

    Tutti quelli che sono battezzati nel nome di Gesù Cristo sono figli di Dio in senso proprio, perciò sono finite le discriminazioni religiose e sociali, dice infatti san Paolo che " OGNI COSA BUONA VIENE DA DIO".

    Non c'è più, dice Paolo, schiavo e libero perché quanti sono stati battezzati in Gesù Cristo formano la Chiesa che è il suo corpo visibile. Da questa nuova coscienza di libertà e dignità filiale matura l'impegno dei cristiani per modificare i rapporti anche nella vita sociale e pubblica.

    Il Battesimo dona al Cristiano non solo una veste nuova, ma una vera ARMA INDISTRUTTIBILE: LA FEDE la quale va aiutata con la preghiera, va sollecitata con l'obbedienza a Dio, va testimoniata con la COERENZA.

    E' la coerenza del Cristiano che modificherà le Leggi che si oppongono al Progetto di Dio. La Fede cristiana è quella verità che se conosciuta rende veramente liberi e lo fa servendosi dei canali della politica, del sistema sociale e comunitario perchè essa parte dalla TESTIMONIANZA di essere quel che diciamo di essere: cattolici, ossia.....UNIVERSALI, DI CRISTO (=Cristiani), E CHE DEL SUO PROGETTO SULL'UOMO NOI SIAMO I TESTIMONI UNIVERSALI...TRASMETTENDO QUESTA LIBERTA' CRISTIANA

    Buona meditazione

    Fraternamente Caterina LD
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  2. #2
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    Magnifica discussione! Chissà se si potrebbe inserirla sul "Falco"...
    Andrea I Nemesis
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  3. #3
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    ..caro Andrea, quel che è riportato con la firma mia, puoi usarlo serenamente, mi fido delle tue intuizioni.....

    cos'è "Falco"?
    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  4. #4
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    Ottima lettura!
    NOI SIAMO LA VERA ITALIA !
    RICOSTRUIAMO LA NOSTRA PATRIA !

  5. #5
    INNAMORARSI DELLA CHIESA
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    Si è aperta l'assemblea dei vescovi Italiani.......interessante questo passo che ritengo ci riguarda tutti:

    In questo contesto storico e sociale si colloca il nostro impegno a favore della vita umana, dal primo istante del suo concepimento fino al suo termine naturale, e della famiglia legittima fondata sul matrimonio: per conseguenza il rifiuto dell’aborto, “delitto abominevole” (Gaudium et spes, 51) la cui gravità si va purtroppo oscurando nella coscienza di molti ma che rimane un atto intrinsecamente illecito che nessuna circostanza, finalità o legge umana potrà mai giustificare (cfr Enciclica Evangelium vitae, nn. 58-62), come anche dell’eutanasia e dell’utilizzo degli embrioni umani; e parimenti l’opposizione ai tentativi di dare un improprio e non necessario riconoscimento giuridico a forme di unione che sono radicalmente diverse dalla famiglia, oscurano il suo ruolo sociale e contribuiscono a destabilizzarla.

    Cari Confratelli, sappiamo bene che questo nostro impegno è spesso mal tollerato e visto come indebita intromissione nella libera coscienza delle persone e nelle autonome leggi dello Stato. Ma non per questo possiamo tacere, o sfumare le nostre posizioni.

    È infatti nostra comune e profonda convinzione, confermata dall’insegnamento chiaro e costante della Chiesa e sostenuta dall’esperienza umana e in particolare dalla grande tradizione di civiltà della nostra nazione, che abbiamo a che fare qui con quelli che il Papa ha denominato “principi non negoziabili” (discorso del 30 marzo 2006 ai rappresentanti del Partito Popolare Europeo).


    Essi sono tali anzitutto per la loro intrinseca valenza etica, che non è però qualcosa di astratto e aprioristico: si lega invece sia a quel grande bene sociale che è la nascita e l’educazione dei figli sia alla genuina e duratura felicità delle persone. Del resto, non dobbiamo vedere soltanto il peso negativo delle contestazioni all’insegnamento sociale e morale della Chiesa: esse infatti ci offrono l’occasione di fare, per così dire, una grande e pubblica catechesi, paziente e rispettosa ma chiara, e hanno già involontariamente favorito il crescere, in strati sempre più ampi del popolo italiano, di una più precisa coscienza di alcuni valori...

    Il documento completo su : http://www.chiesacattolica.it/cci_ne...eCardRuini.doc

    Conferenza Episcopale Italiana
    56a ASSEMBLEA GENERALE
    Roma, 15-19 maggio 2006

    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Caterina63
    cos'è "Falco"?
    Beh, "il Falco" sarebbe il blog, la voce su Internet di noi Conservatori... Anche se è in disuso da qualche tempo. Il responsabile dovrebbe essere Werner, chiederò a lui se potrà postarlo.
    Andrea I Nemesis
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  7. #7
    INNAMORARSI DELLA CHIESA
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    Benedetto XVI, durante l'udienza ai Presuli della Conferenza Episcopale Italiana, riafferma con forza
    il compito della Chiesa di "purificare la ragione" e di "risvegliare le forze morali e spirituali" della società

    Aiutiamo i nostri fratelli in umanità ad avanzare
    sulla via della vita e dell'autentica libertà



    "Aiutiamo i nostri fratelli in umanità ad avanzare sulla via della vita e dell'autentica libertà": è questo il senso della "chiara testimonianza" che i Vescovi italiani sono chiamati ad offrire sui valori fondamentali della dignità della persona e del bene comune della società. A sottolinearlo è stato Benedetto XVI durante l'udienza ai partecipanti all'Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, svoltasi nella mattina di giovedì 18 maggio, nell'Aula del Sinodo. Questi sono i punti nodali del discorso del Papa:


    "Occorre curare un'attenta selezione dei candidati al sacerdozio, verificandone le predisposizioni personali ad assumere gli impegni connessi con il futuro ministero; coltivare poi la formazione, non solo negli anni del seminario ma anche nelle successive fasi della loro vita; avere a cuore il loro benessere materiale e spirituale; esercitare la nostra paternità verso di loro con animo fraterno; non lasciarli mai soli nelle fatiche del ministero, nella malattia e nella vecchiaia, come nelle inevitabili prove della vita";


    "Il Signore si mette nelle nostre mani, ci trasmette il suo mistero più profondo e personale, ci vuole partecipi del suo potere di salvezza. Ma ciò richiede evidentemente che noi a nostra volta siamo davvero amici del Signore, che i nostri sentimenti si conformino ai suoi sentimenti, il nostro volere al suo volere";


    "Mi unisco a voi nel dire un grande grazie ai nostri sacerdoti per la loro continua e spesso nascosta dedizione e nel chiedere loro, con animo fraterno, di fidarsi sempre del Signore e di camminare con generosità e coraggio sulla via che conduce alla santità";


    "L'ormai prossimo Convegno ecclesiale nazionale che si svolgerà a Verona... sarà un grande momento di comunione per tutte le componenti della Chiesa in Italia";


    "A partire da Cristo, e soltanto a partire da Lui, dalla sua vittoria sul peccato e sulla morte, è possibile rispondere al bisogno fondamentale dell'uomo, che è bisogno di Dio, non di un Dio lontano e generico ma del Dio che in Gesù Cristo si è manifestato come l'amore che salva. Ed è anche possibile proiettare una luce nuova e liberatrice sulle grandi problematiche del tempo presente";


    "La vostra attenzione è rivolta in modo particolare ai giovani. Mi è grato ricordare con voi l'esperienza dell'agosto scorso a Colonia... Si tratta ora di avviare l'itinerario che condurrà all'appuntamento del 2008 a Sydney";


    "Desidero condividere con voi la sollecitudine che vi anima nei riguardi del bene dell'Italia";


    "La Chiesa non può venir meno al compito di purificare la ragione, mediante la proposta della propria dottrina sociale, e di risvegliare le forze morali e spirituali, aprendo la volontà alle autentiche esigenze del bene";


    "Richiamando il valore che hanno per la vita non solo privata ma anche soprattutto pubblica alcuni fondamentali principi etici, radicati nella grande eredità cristiana dell'Europa e in particolare dell'Italia, non commettiamo alcuna violazione della laicità dello Stato, ma contribuiamo piuttosto a garantire e promuovere la dignità della persona e il bene comune della società".

    (©L'Osservatore Romano - 19 Maggio 2006)

    Fraternamente Caterina
    Laica Domenicana

 

 

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