Prodi: «Il governo fa di tutto per prendere i delinquenti». La Lega: «Piuttosto, per riprenderli»Cuntrera arrestato dal reparto che non c'è
Riacciuffato dalle stesse strutture di intelligence che Napolitano vuol eliminare

di Giovanni Panunzio
Roma Alleluja, brava gente. Il boss del narcotraffico Pasquale Cuntrera è stato riacciuffato a Malaga e il governo suona la grancassa.Le telefonate di congratulazioni e le pacche sulle spalle si sprecano. L'unico a restare coi piedi per terra è il ministro dell'Interno Giorgio Napolitano, al quale forse fischiano ancora le orecchie per le critiche del presidente dei senatori pidiessini Salvi malgrado il "brillante successo". Segno evidente della palpabile sfiducia di Botteghe Oscure nei confronti suoi e di Flick.«Restano all'ordine del giorno del governo e delle forze di polizia i problemi evidenziati dalle fughe di Gelli e Cuntrera», taglia corto il ministro dell'Interno nel corso di una breve conferenza stampa al Viminale. E spiega che la verifica da fare è quella sul sistema di comunicazione tra i diversi uffici giudiziari e tra autorità giudiziaria e forze di polizia.Ma la sua è una voce in controtendenza all'interno dell'Ulivo. Veltroni esalta l'eccezionale impegno del governo e delle forze dell'ordine. Dimenticando che a catturare il boss fuggiasco sono stati quei reparti speciali di polizia e carabinieri che Napolitano vuole ridurre a un gabinetto d'analisi o giù di lì.Prodi esulta, sprizza allegria da tutti i pori del suo faccione da mortadella e afferma che la linea è chiara : il governo fa di tutto per riprendere i delinquenti.«Diciamo che fa di tutto per riprenderli», ironizza Simone Gnaga, che ha guidato a Montecitorio la battaglia della Lega Nord contro la direttiva del Viminale che priva delle capacità operative le strutture investigative centrali. «Ci mancherebbe che un esecutivo non facesse di tutto per prendere i delinquenti. Il fatto è che questo governo si dà da fare per riprenderli perché gli scappano via prima. E questo è un segnale di debolezza».I vertici dell'Ulivo parlano di uno straordinario successo.«Invece è tutto abbastanza banale. E l'intera vicenda è stata gestita in modo ridicolo. Cuntrera è uscito dal carcere, è andato in Spagna, stava per salpare verso altri lidi e soprattutto camminava con le sue gambe mentre qui in Italia stava sulla sedia a rotelle. Siamo talmente in una repubblica delle banane che il boss stava per andarsene nel paese delle banane».Resta il fatto che Cuntrera è stato riacciuffato da una di quelle strutture di intelligence che Napolitano vuole ridimensionare. Cosa insegna questa vicenda?«Che l'esecutivo deve avere più fiducia nelle forze speciali di polizia e carabinieri . Il riordino sembra prematuro. Altrimenti questa iniziativa appare davvero come il frutto di vendette trasversali tra poteri istituzionali, con lo scopo specifico di sottomettere le forze dell'ordine al volere dei gestori del potere politico».E intanto i criminali sguazzano nelle maglie tropo larghe dell'ordine pubblico.«I problemi non sono legati alle forze dell'ordine ma soprattutto al settore della giustizia, c'è stata una grave carenza a livello di comunicazione tra vari organismi inquirenti. Il fatto che il fax che comunicava la scarcerazione di Cuntrera sia stato letto cinque giorni dopo è incredibile. Certo, c'è stata anche mancanza di informazione tra autorità giudiziarie e autorità di polizia».Quindi restano valide le ragioni che hanno spinto la Lega Nord a chiedere la sfiducia dei ministri di Grazia e Giustizia e dell'Interno Flick e Napolitano?«Certamente. Non può essere considerata una vittoria un qualcosa che è stata un'evidente sconfitta giorni addietro».

Amarcord??