Giovanni Consorte, i 50 milioni e la frode allo Stato
Dunque, “casualmente”, con la fine delle elezioni (per il rinnovo del Parlamento), e con la elezione delle massime cariche istituzionali, il Corrierino di Sinistra torna a parlare del “galantuomo” Giovanni Consorte. Che noi ci si chiedeva maliziosi: “Ma com’è che non si parla più dei 50 milioni di euro di Consorte e di Sacchetti? Non sarà mica per non danneggiare il centrosinistra e i Ds in una fase così delicata?”.Ma quando mai, Camelot, ma che dici?Ma ti pare a te che la stampa italiana non sia “libera”?
Ma ti pare a te (l’errore grammaticale è voluto!) che il Corrierino di Sinistra sia piegato a “logiche di Regime”, per cui in campagna elettorale “ha fatto passare” solo le notizie “giudiziarie” riguardanti il centrodestra (Storace, Cesa, Berlusconi e Previti), tacendo, invece, su qualunque vicenda fosse in grado di far perdere voti al centrosinistra?
Ma quando mai!
Tant’è che da l’altro ieri il CorSera ha ripreso a parlare di Consorte!
Ma è solo una coincidenza!
Veniamo al dunque.
Le novità giudiziarie di cui c’informa il Corrierino di Sinistra, sono queste:
I due galantuomini Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti, sarebbero ancora più nella cacca. Perché lo scudo fiscale con il quale hanno sanato l’”illecito incasso” di 50 milioni, sarebbe stato “retrodatato”.
In sostanza, grazie all’ausilio del commercialista Claudio Zulli (ex associato dello studio Tremonti), si è detto allo Stato che i 50 milioni erano stati “illecitamente” percepiti da Consorte e Sacchetti, prima del “varo” dello scudo fiscale.
In realtà sarebbero stati “percepiti” dopo il “varo” dello scudo fiscale, e quindi questo illecito incasso non poteva essere sanato con lo scudo fiscale.
Per questo illecito specifico, Consorte, Sacchetti e Zulli sono indagati anche per truffa allo Stato fino al 2002.
Sempre Consorte e Sacchetti sono altresì indagati per ricettazione.
Ancora Zulli per l’ipotesi di riciclaggio e truffa.
E poi anche Fiorani e Boni risulterebbero indagati per riciclaggio per il “trasferimento sino ai primi mesi del 2003 di fondi da conti di Consorte e Sacchetti in Bpl a conti fiduciari presso l’Unione Fiduciaria e la Gabriel Fiduciaria”.
Ora, siccome il Corrierino di Sinistra e il Patto di Sindacato che lo controlla, vogliono che nasca il Partito Democratico, c’è da scommettere che per far superare le “resistenze” di alcuni esponenti dei Ds, nei prossimi mesi il CorSera “manganellerà” di brutto su questa vicenda. Così da spingere gli scettici, “democraticamente”, a non avere più tentennamenti!
Avete dubbi al riguardo?