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La Iervolino: «C'è chi sta comprando voti»
Raffaele sardo
L'ombra della camorra si allunga sul voto napoletano. C'è un prezzario per acquistare voti in vista delle prossime amministrative. A denunciarlo è il candidato sindaco dell'Unione, Rosa Russo Iervolino. Una denuncia che segue quella già fatta durante la campagna elettorale delle politiche del 9 e 10 aprile scorso e che, in ogni caso, non ebbe alcun seguito particolare.
«Mi risulta che ad alcuni siano stati offerti 30 euro e ad altri 70 per ogni voto, e mi risulta anche che siano stati offerti 1500 euro previa dimostrazione di 150 voti», ha detto la Iervolino, che ha anche parlato di «un fenomeno abbastanza diffuso» che non si limita ad un quartiere in particolare «con una preferenza per le zone più popolari e più povere della città». Le zone più a rischio, infatti, sarebbero quelle di Forcella, via Duomo e di Scampìa, dove è più forte la presenza dei gruppi criminali e il loro controllo sul territorio. Il sindaco in carica ha precisato anche che sta cercando di convincere le persone che le hanno rivelato i particolari di questa vicenda a recarsi in Procura per denunciare i fatti.
Iervolino è ritornata sulla denuncia, fatta venerdì, di minacce da parte della camorra ad alcuni candidati: «Non mi posso recare in procura fino a quando ho degli elementi ma non delle prove. Ed in questa situazione, e con il clima di intimidazione che si sta creando è difficile avere prove». Quanto al clima che si respira rispetto alle elezioni di cinque anni fa, Iervolino l'ha definito in un certo senso migliore «perché i seggi saranno meglio organizzati ed attrezzati» lamentandosi poi del problema dei telefonini in cabina. «Appena ci sarà il ministro degli Interni - ha precisato- farò una telefonata perché sia chiara una circolare per presidenti dei seggi che impedisca l'ingresso in cabina con i telefonini. Mi rendo conto che è difficile, non sono ufficiali di polizia giudiziaria e non possono aprire le borse per vedere se ci sono i telefonini ma che almeno invitino i cittadini a dichiarare di non avere il cellulare. Quanto meno - ha concluso - che ci sia una presa di responsabilità esplicita».
Quanto a sapere da che parte politica vengano questi tentativi di condizionare il voto in modo così pesante, il sindaco uscente ha detto: «Certo non sono stati minacciati dalla Iervolino». Anche l'on.le Giuseppe Gambale, capolista della Margherita, è intervenuto sulla denuncia del primo cittadino «Bisogna allertare il prossimo ministro dell'Interno. Ci risulta che già durante le scorse elezioni politiche si registrò un mercato del voto. Furono fotografati consensi venduti a 50 euro. Certo - ha aggiunto - non possiamo blindare o militarizzare le operazioni di voto, ma serve un lavoro di intelligence per monitorare quanto accade in campagna elettorale». Per Nicola Cosentino, coordinatore regionale di Forza Italia, «Quelle della Iervolino appaiono delle patetiche e provocatorie insinuazioni, create ad arte per gettare fango, o quanto meno pesanti e immotivati sospetti su chi non è schierato sul suo stesso fronte politico».