REFERENDUM: NANIA A PRODI, INFAUSTO FU ED E' RIFORMA TITOLO V

Se passasse il No resterebbe in vigore Costituzione Ulivo non quella del '48

"Di infausto nella nostra storia recente c'è stato solo la riforma del Titolo V della Costituzione, voluta ed approvata solo dal centrosinistra, con quattro voti di scarto e sul finire della legislatura 1996/2001. Riforma che ha determinato guasti pesantissimi, riconosciuti anche dai più avvertiti esponenti della parte politica, a cui Prodi fa riferimento". Così il vicepresidente vicario dei senatori di An, Domenico Nania, replica alle affermazioni di Romano Prodi sul Referendum confermativo, che si terrà il 25 e 26 giugno.
"La nostra Grande Riforma - aggiunge Nania - riscrive il Titolo V riparando in primo luogo i guasti già prodotti, chiarendo in modo puntuale quali poteri spettano alle Regioni e quali allo Stato centrale. La riforma sottoposta al verdetto dei cittadini delinea Istituzioni moderne, con l'introduzione del premierato, il superamento del bicameralismo perfetto, il ritorno della tutela dell'interesse nazionale cancellato dall'Ulivo e tante altre norme che modernizzeranno la nostra democrazia per consentirle di competere nel mondo occidentale al pari delle altre. Se passasse il No, resterebbe in vigore la costituzione vigente, quella del 2001, con il federalismo secessionista e confusionario, non quella del 1948. Ma Prodi e Scalfaro furbescamente omettono di dirlo. E questo - conclude - sarebbe un bel guaio per l'Italia".