Originariamente Scritto da
Bellisonus
Tratto da SaturniaTellus:
Comunicato di AR
Gentili Lettori,
un nostro corrispondente - Ignazio Mele - ha voluto comunicarci cosa è accaduto al momento di discutere la sua tesi di laurea "Il tradizionalismo di Julius Evola".
Poiché di tutto questo non si è occupata la stampa 'democratica', provvediamo noi, autorizzati dall'Autore, ad informarVi dei fatti, trasmettendoVi in lettura la lettera che abbiamo ricevuto.
Spettabili Edizioni di Ar,
avrei dovuto scriverVi questa mail nel novembre scorso, ma per vari motivi ho dovuto rimandare. In seguito, venuto a conoscenza della vergognosa quanto patetica censura operata di recente ai danni della professoressa Pellicciari da parte dei cagnolini da guardia della sedicente democrazia, mi ero ripromesso di contattarvi per mettervi al corrente di un altro processo nei confronti di chi, come il sottoscritto e le edizioni di Ar, non si piega evidentemente alla tirannia del pensiero unico, preferendo far parlare i libri nella loro completezza, affinché sugli stessi si possa riflettere e trarre le dovute considerazioni con spirito scientifico e conseguentemente obiettivo. Il sottoscritto, reo di aver presentato nella facoltà di Filosofia dell’Università di Cagliari una tesi di laurea intitolata “Il tradizionalismo di Julius Evola” , ha dovuto subire al pari della professoressa Pellicciari, l’ostracismo norimberghiano degli undici docenti preposti al giudizio della suddetta tesi.
La condanna emessa dal sinedrio rosso capeggiata dal presidente della commissione Claudio Natoli, ebreo-comunista e professore di Storia contemporanea, si basava, tra gli altri, sui seguenti capi d’accusa: in primis, chiaramente, l’avere scelto come oggetto di studio un autore come Julius Evola; a seguire, la presenza di una nota riportante le critiche mosse da Adolf Hitler al colonialismo, tratta da “Gli ultimi discorsi”; l’aver citato il nome di Adriano Romualdi; e infine, questo il punto su cui i poveri docenti pare siano stati toccati nel profondo della loro “nobile” sensibilità, l’aver utilizzato testi stampati per le Edizioni di AR, tra i quali apparivano anche “La disintegrazione del sistema” e “I lupi azzurri-Documenti del Fronte Nazionale” ( da cui estrapolavo un commento di Giovanni Damiano sul razzismo evoliano), il cui autore, Franco Giorgio Freda destava agli o cchi degli sbigottiti docenti un senso visibile di repulsione maggiore a quello suscitato negli stessi da Evola e Hitler messi insieme!
A detta del controrelatore Nicola Orsucci, docente di filosofia contemporanea e principale protagonista di una feroce quanto vergognosa aggressione ideologica nei confronti dell’esaminando, l’aver utilizzato libri stampati per le edizioni di AR costituiva la prova necessaria affinché l’eretica tesi venisse giudicata con il minimo dei voti, nonostante questa fosse, parole dello stesso controrelatore, “argomentata con molta intelligenza…”. Appariva chiaro che il sottoscritto, avendo citato in bibliografia molti testi stampati da una casa editrice fondata dal “demone nero” Freda, il quale a sua volta propone anche ( e non solo ) testi di Evola e Hitler, non poteva che essere un nazista estremamente pericoloso, un cancro nel tessuto sociale di questa repubblica “democratica”, tanto da costringere la santa commissione d’esame a far rispettare al candidato successivo e a tutti i presenti un minuto di silenzio in ricordo delle vittime dell’olocausto ebraico….( e su questo particolare stendiamo un velo pietoso).
L’ennesima farsa dei finti paladini della democrazia, che biasimano “il rogo dei libri” ma che a loro volta i libri li censurano risparmiando anche sui fiammiferi, pare essere una costante vergognosa di questa Italia la quale, da una parte attua continui gargarismi a base di belle parole quali “tolleranza”e “libertà di opinione”, dall’altra consente atti di vergognosa occultazione di testi e autori evidentemente sgraditi alla cultura “liberal-democratica” che nel nostro paese pare avere ancora sfumature tendenti al rosso e tracce di obsoleti quanto ridicoli rigurgiti resistenziali.