Sul nuovo forum http://www.cattoliciromani.net/ un forumista con il nik
Napoleon e con l'avatar dll'Iperatore francese cosi descrive gli abusi liturgici nella Chiesa :
""Si è parlato spesso di come, nella chiesa attuale, siano presenti,sotto varie forme ed in vari livelli, abusi di ogni sorta della legge ecclesiastica. Dagli abusi liturgici, gravissimi, a quelli dottrinali, a quelli giurisdizionali, ecc. Come ho spiegato, la causa principale di tale proliferazione di abusi, va cercata principalmente nel fatto che è scomparsa (complice la mentalità relativista attualmente imperante) la cognizione stessa dell’abuso. Se infatti è proprio del pensiero ontologico la distinzione tra giusto e sbagliato, è del tutto estraneo al pensiero relativista, che possa esistere qualcosa di sbagliato, e dunque che esista l’errore, e la contravvenzione alle regole. L’attuale corrente relativista moderna, che imperversa nella Chiesa, non vede la coercizione delle norme, complice la blanda severità dell’autorità stessa nell’applicarle, ritenendole al massimo come indicative, buoni consigli, cose di cui insomma, ce ne si può fregare altamente.
Esempio pratico: un coadiutore di mia conoscenza, sul diritto canonico, ebbe a produrre la seguente infelice affermazione “Ah, quelle cose lì inventate dai preti…ma io mica ci credo, non c’entrano con la religione”. Questa è la mentalità di uno che ha studiato sia diritto canonico (apprendendo come esso sia obbligatorio e vincolante), sia teologia morale (apprendendo come la legge canonica sia obbligatoria come espressione della legge eterna). Confortante. Questo sarebbe quello chiamato, con tali premesse, ad applicarla. Non ci si meravigli del contrario.
Altro esempio pratico: nel seminario di Vengono (VA), ossia nel seminario maggiore della diocesi di Milano (il più importante d’Italia e non solo), si insegna che la sacralità è contraria alla fede cristiana. Soprattutto nella liturgia e nell’amministrazione dei sacramenti, la sacralità è gravemente erronea, poiché specialmente nella messa, deve trasparire normale quotidianità, nei gesti e negli ornamenti, giacchè associare l’idea di sacramento a quella di azione “sacra”, allontana l’uomo da Dio. Dio pertanto deve (sempre secondo i malati sunnominati), essere abbassato al livello umano, poiché l’uomo non deve adattarsi, ma il contrario. Citato da un coadiutore di fresca consacrazione, come insegnamento ricevuto. Poco importa se lo stesso Benedetto XVI, nel Sinodo, ha detto l’esatto opposto (sulla scia di tutto il magistero precedente, e in particolare, si ricordi Redemptionis Sacramentum). Il papa anche se dice il contrario, non vincola i professori del seminario di Milano, secondo loro. Non mi pare ci sia da meravigliarsi. Che si può pensare di persone che vivono tutta la vita nell’illegalità? Essi, come i delinquenti abituali, alla fine pensano che l’illegalità sia la normalità.
I preti di oggi, cominciano a trasgredire la legge fin dal seminario (spesso già vi erano abituati da ragazzi, prima di entrare in seminario, mancando di genuflettersi di fronte al Tabernacolo, mancando di confessarsi prima di ricevere la Comunione, mancando e rimancando, anche se data la giovane età, non è il caso di drammatizzare), dove evitano di indossare un abito ecclesiastico conforme al loro stato. Negli studi apprendono subito che la Scrittura deve essere capita con la mentalità ebraica anziché cristiana (cd. Lettura ebraica della Bibbia: a che serve? Mero esercizio di stile? Un cristiano fa una lettura cristiana della Bibbia, anche dell’antico Testamentormai le antiche profezie hanno assunto un nuovo e salvifico significato, o no?), quindi passi fondamentali come i canti del Servo, di Isaia, non devono essere riferiti, come è giusto a Gesù, ma all’Israele post-esilico, poi imparano che Gesù mente quando dice che Mosè è l’autore del Pentateuco (al pari della PCB… curiosità: le Paoline hanno ristampato la Biblia Vulgata. Nella precedente edizione erano presenti i documenti del magistero sulla Bibbia, dal Concilio di Trento, ai decreti della PCB, in cui si condannavano perssochè tutte le tesi oggi di moda. Nell’attuale edizione, i documenti del magistero sono scomparsi, in compenso c’è un opuscolo che spiega tutte le teorie condannate, spacciandole per vere), che gli evangelisti non esistono, ma i vangeli sono stati scritti nel 4° secolo dalle comunità, che Gesù, è la rielaborazione culturale creativa della comunità, non un personaggio storico, che la Messa non è sacrificio (contrariamente a quanto affermano il messale e il magistero), come insegna Mazza alla facoltà teologica settentrionale, che bisogna contravvenire alle rubriche, che non si deve esprimere sacralità, che il magistero non vincola nell’interpretazione della scrittura (contro Trento e Vaticano II), ecc. Un prete viene educato così. Il fatto grave non è tanto il cumulo di cose inesatte che apprende, per le quali, basta consultare i documenti ufficiali della chiesa, per capire cosa è esatto e cosa non è conforme all’esatto. Il fatto grave è che si insinua la mentalità della contravvenzione come fatto normale. Una metodologia dell’illecito. Uno che è abituato a vivere nell’errore di teoria e di prassi (poiché dietro agli errori comportamentali vi è comunque una base teorica errata che li minimizza), giudica il suo proprio comportamento come corretto, ed è totalmente refrattario a ricevere correzioni o ammonimenti. Nel rapportarsi con le ferme parole della Chiesa, assumerà un atteggiamento possibilista, e indifferente. Si comporterà come quei sacerdoti ed intellettuali, che tacciano Benedetto XVI e il card. Ruini di “razionalismo” e di dittatura, come se fosse possibile che nella chiesa esistano liberi pensatori, liberi cioè di pensarla diversamente dalla Chiesa e rimanervi dentro.
Pertanto, un prete così (s)formato, non potrà mai avere la sensazione dell’illecito dell’abuso, e nessun documento pontificio lo potrà intimorire. Chi ha orecchie per intendere, normalmente intende, e quando legge un decreto (coercitivo, dunque) come Redemptionis sacramentum, dove si dice che gli abusi sono gravi e devono immediatamente finire, capisce che certi comportamenti devono cessare. Sono cessati? No. Chi ha letto il decreto con l’occhio del delinquente abituale, ha letto un foglio che il Papa ha scritto per accontentare i più retrogradi, ma che in realtà non interessa a nessuno. E continua nell’illecito. Sembra dunque che questa strada non sia praticabile, vista anche la tendenza dell’autorità a non prendere provvedimenti seri ( e non immotivatamente: i “sorveglianti” devono essere i vescovi e gli ordinari, loro devono vigilare sul proprio clero diocesano, contro gli abusi…ovvero loro stessi che li commettono, e che tollerano gli insegnamenti eretici nei seminari. Come fa ad occuparsi di tutto il Papa? Come può venire a conoscenza il papa di ciò che accade in una parrocchia? Il papa denuncia la fattispecie, lo ha sempre fatto. Il vescovo dovrebbe riconoscerla e sanzionarla. In questo seno anche RS, che dice che ogni fedele ha diritto a querelare i colpevoli degli abusi direttamente al papa, preferendo però prima farlo al vescovo. Ma se nessuno agisce, come si può pretendere che il papa rimproveri i vescovi? La buona fede si presume…).
Senza parlare dei bravi preti, che di abusi ed eresie normalmente non ne commettono, con la morte nel cuore possiamo dire che al giorno d’oggi ciò che davvero costituisce il fulcro della vita del clero malato, anziché la legge di Dio, è il soldo. Puoi dire la messa in giacca e cravatta, con i divorziati che leggono l’epistola e le bambine che danno la comunione, ma se tocchi mille lire, sono disposti ad invocare i roghi. Che gioia. MA perché lasciarsi prendere dallo sconforto, solo perché c’è una componente maggioritaria di adoratori di mammona nel clero? Usiamo il male per fare del bene, e trarne un vantaggio. Se un prete non teme nemmeno di essere scomunicato, censurato ecc. (cose che un tempo avrebbero fatto tremare le vene ed i polsi, anche al più progressista), non gli si faccia nulla su quel fronte. Lo si multi. Peggio, gli si tolgano le prebende sulle messe, gli si tolgano i diritti sulle elemosine, gli si decurti lo stipendio, gli si mandino visite fiscali dell’ IDSC. A mali estremi….in fondo è una questione di linguaggio. Se oggi si ragiona in termini economici, per syncatabasis, si adegui il sistema penale ecclesiastico, e faccia del sano terrorismo. Dici male la messa? Paghi. Sono certo che l’Orbe cattolico si ritroverebbe dall’oggi al domani nel 1600. ""
Napoleon
Ecco , io credo che in parte esagera e in parte ha ragione .