che bello denunciare lo sfracello dei conti pubblici,annunciare aumnti di irpef e irap e aumentare le poltrone....comunistelli nn lamentatevi in futuro....
che bello denunciare lo sfracello dei conti pubblici,annunciare aumnti di irpef e irap e aumentare le poltrone....comunistelli nn lamentatevi in futuro....
m.calu[img]
Il Primo della Classe!
La moltiplicazione delle poltrone e la divisione delle strutture peserà sulle tasche degli italiani
di LUIGI FRASCA da Il Tempo
IL buco dei conti? È dovuto allo spacchettamento dei ministeri voluto dal Governo Prodi. La moltiplicazione delle poltrone (con un Governo composto da 102 persone tra ministri, viceministri e sottosegretari), ma soprattutto la divisione delle strutture, costeranno molto cari agli italiani. Ipotizziamo che un 3% si debba applicare unicamente al monte salari: è una approssimazione per difetto in quanto implica che per lavorare i dipendenti pubblici non hanno bisogno di uffici, utenze (elettricità, telefono), macchinari e quant'altro. Il 3% del solo monte salari sarebbe pari allo 0,4% del pil; se si tiene conto delle spese per beni e servizi essenziali alla operatività della Pubblica amministrazione si arriva allo 0,6%. In breve, siamo più o meno al «buco» individuato dalla Commissione Faini come differenziale tra l'indebitamento netto della pubblica amministrazione per il 2006 quale stimato dal precedente Governo e quale valutato dall'attuale. Che buona parte del «buco» si debba imputare allo spacchettamento non solamente in termini di auto blu, uffici di diretta collaborazione e quant'altro ma soprattutto in termini di quella confusione che disorientava gli stessi schiavi di Trimalcione? Qundi impacchettare costa: ci vuole una bella scatola, carta stagnola argentata e un fiocco. Spacchettare costa molto di più, specialmente se si ha a che fare con organizzazioni complesse come grandi aziende e Ministeri. Nel «Satyricon», Petronio, dedica un capitolo ai costi delle riorganizzazioni (delle aziende di Trimalcione) in termini di morale degli schiavi ad esse addetti. Il maestro del management moderno, Peter Drucker, scrive, nel suo più diffuso libro di testo universitario, che, quali che siano i vantaggi di lungo periodo, occorre mettere in conto una spesa aggiuntiva a breve termine pari al 3% dei costi di produzione. L'ex-Presidente della Ford Motor Company ed ex-Ministro della Difesa Usa, Robert S. McNamara si intendeva di gestione di organizzazioni complesse e usava leggere letteratura classica tra una riunione e l'altra (non duravamo mai più di 15 minuti). Aveva probabilmente studiato Petronio perché quando, divenuto Presidente della Banca Mondiale, si decise di riorganizzarla chiese ed ottenne dal Consiglio d'Amministrazione una dotazione supplementare di bilancio. Diecimila dipendenti coinvolti. È difficile giungere a stime quantitative puntuali: esse meriterebbero una vera e propria «due diligence». Si possono, però, citare impressioni ed episodi. In primo luogo, alcuni dati sui grandi numeri: sono coinvolti (nello spacchettamento) almeno 10.000 dipendenti pubblici (un computo esatto non è stato fatto oppure, ove fatto, reso pubblico). A differenza degli schiavi di Trimalcione, hanno propri statuti e regole, nonché organizzazioni sindacali a loro tutela. I 10.000 sono differenziati per amministrazioni che pagano competenze accessorie e quindi remunerazioni molto differenti. Quando nel 2002-2003, una Commissione presieduta dal Giudice Costituzionale (ed ex Ministro della Funzione Pubblica) Sabino Cassese, venne incaricata di studiare come migliorare il funzionamento di quello che allora era il Ministero delle Attività Produttive, Map (parte delle cui funzioni erano state spolpate dalla riforma del Titolo V della Costituzione effettuato nell'ultimo scorcio della XIII legislatura) si trovò a doversi confrontare con il fatto che in pratica al Map esistevano tre scale salariali: una relativa agli ex- dipendenti del Minindustria, una relativa a quelli dell'ex-Mincomes ed una terza per coloro della Direzione Generale (cooperazione) proveniente dal Minlavoro. Ora l'ex-Mincomes è accorpato (non si capisce bene se per unione personale od anche in quanto entità organizzativa al Dipartimento per gli Affari Europei): i suoi addetti riceveranno la loro paga in essere o quella della Presidenza del Consiglio? Un'altra parte dell'ex-Map - il Turismo - è stata scorporata, ma a quel che resta viene aggiunto gran parte dell'ex-Dipartimento per le Politiche di Sviluppo, Dps, (con l'eccezione della Direzione Generale che serve da segreteria del Cipe): i dipendenti porteranno seco la loro scala salariale o riceveranno una delle tre dell'ex-Map? E quale? E la D.G. preposta al Cipe verrà messa a libro paga della Presidenza con trattamenti identici a quelli dei loro nuovi colleghi? Le regole implicite - in gergo burocratico "il galleggiamento" - prevedono che ci si agganci alla remunerazione più conveniente al dipendente. Il Governo Prodi pensa di cambiare la prassi? In tal caso, come si reagirebbe nei Ministeri? Riprendendo il raffronto con McNamara , ci si troverebbe ad avere a che fare con tanti Viet-Nam (uno per Ministero, vecchio e nuovo). Si aggravano le inefficienze. queste stime non tengono conto di altre, e più gravi, diseconomie. Non tengono conto della confusione organizzativa che impera nell'amministrazione. Al passeggero che sull'Eurostar Roma-Milano 8,30-13 chiedeva quali fossero le cause del ritardo, il capotreno ha risposto: «lo chieda al Ministro Di Pietro perché pare che le rotaie e la segnaletica, difettosa nel piacentino, dipendano da lui, mentre il materiale rotabile e noi pare siamo passati al Ministro Bianchi». In effetti, appena pubblicato il primo decreto di spacchettamento, un dirigente del Ministero delle Infrastrutture si è visto portare via le carte da un collega (a cui sono state trasferite le competenze); da un mese circa, il dirigente ed i suoi collaboratori pensano intensamente guardando il soffitto. Più drammatico il caso di una divisione al Ministero dell'Economia/Dps; il rinnovo del contratto firmato da Giulio Tremonti il giorno in cui quest'ultimo è stato eletto Vice Presidente della Camera, non è stato considerato valido dalla Corte dei Conti ed il nuovo Ministro (dello Sviluppo) Pierluigi Bersani non ha titolo per firmare sino a quando l'ultimo decreto legge sullo spacchettamento è convertito in norma e vengono emessi i pertinenti decreti delegati. Nel contempo, il nostro non può mettere neanche una sigla e l'ufficio (come tanti altri) è paralizzato. Mentre impera il disorientamento (perché gran parte dei 10.000 non sanno dove staranno il giorno dopo e come saranno retribuiti), funzionano a pieno ritmo le macchine trita-documenti. In un Paese di legulei dove "mettere per iscritto" è a metà tra una minaccia ed un insulto, non si sa mai. Meglio non lasciare troppe carte . E tornare alla tradizione orale. Come in Burundi, dopo l'ultimo conflitto tra Utu e Tusi.
Attento Mantide ,limita i tuoi posts antiProdi o ti ritroverai in qualche foiba scavata fra i sassi di Matera
Originariamente Scritto da BOY74
ormai stanno stretti toccherà buttar giu' qualche muro
E noi si vorrebbe diminuire il numero dei parlamentari, che ridere con questi idioti, aumentano le poltrone figurati se sono d'accordo, ma ai loro elettori dicono che è per la costituzione, si è solo per quel gran pezzo di carta che è scritto troppo bene per cambiarlo che bisogna votare no, ma con chi l'hanno scritta con la collaborazione di Gutenberg!
........<>-Max-<>.......
basterebbe venir via subito...Originariamente Scritto da Ragioniamo!