Una menzogna anti-iraniana con meno di 24 ore di vita

Ogni giorno siamo testimoni di come i sionisti - mediante la loro rete mondiale - cerchino di manipolare l'opinione pubblica contro la Repubblica Islamica dell'Iran. Un nuovo attacco mediatico perpretato contro Tehran dai mass-media sionisti, questa volta con sede in Canada, e' stato pero' prontamente neutralizzato dalla reazione dell'ambasciata della Repubblica Islamica dell'Iran a Ottawa e dalle dichiarazioni di due deputati del Parlamento iraniano.
Nel corso della giornata di ieri la stampa occidentale ha diffuso una menzogna a cui hanno prestato credito perfino alcuni alti responsabili politici - come il primo ministro canadese e quello australiano - che si sono permessi il lusso di rilasciare dichiarazioni ed emettere giudizi senza verificare l'attendibilita' della notizia e la sua provenienza.
La rocambolesca storia e' iniziata su un periodico canadese che si e' fatto portavoce del punto di vista sionista, secondo cui il Parlamento iraniano aveva approvato una legge in virtu' della quale i guidei residenti nella Repubblica Islamica sarebbero stati obbligati a portare un segno distintivo sui propri abiti, similmente a quanto avveniva nella Germania nazionalsocialista.
Il "National Post", questo il nome del periodico tanto attendibile e serio, riportava anche dettagli sulla nuova norma, che avrebbe riguardato anche altre minoranze come quella cristiana e zoroastriana.
Il quotidiano precisava infatti che i guidei avrebbero dovuto portare un segno di colore giallo, i cristiani uno rosso e gli zoroastriani uno azzurro. La menzogna trovava maggior ecco in quei paesi dove le minoranze religiose sono spesso oggetto di aggressioni e attentati, mentre in Iran non e' mai stata registrata alcuna violenza nei confronti dei giudei, cristiani e zoroastriani o verso i loro luoghi di culto.
Alle ore 19.12 (ora di New York), il "Calgary Sun" – che aveva precedentemente pubblicato le dichiarazioni del primo ministro canadese e australiano, in cui l'Iran veniva definito una "teocrazia fanatica" – rettificava nella sua versione on-line che gli stessi guidei iraniani avevano smentito la notizia.
Maurice Motamed, rappresentante parlamentare dei 250.000 giudei che vivono in Iran, aveva infatti reagito dicendo: "Questa notizia e' un insulto per i guidei iraniani: mai e' stata presentata simile proposta in Parlamento."
Anche Emad Afrugh, un altro deputato, ha precisato che il progetto di legge sull'abito iraniano in discussione al Parlamento non ha nulla a che vedere con le minoranze, definendo "pura menzogna" la notizia.



A cura di "Islam Sciita" – Servizio di informazione dell'Associazione Islamica "Imam Mahdi" (islamsciita@yahoo.it)