Bossi a Milan urla :"Italia libera"...

[Il Patriota]

REFERENDUM/ BOSSI: I POPOLI VOGLIONO LA PROPRIA AUTONOMIA
Federalismo è trattativa tra secessione e schiavitù
20-05-2006 20:07
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Milano, 20 mag. (Apcom) - "Questo referendum è più importante di quanto non si pensi, se si vota ci sarà chiara tutta la forza di un popolo che vuole la sua autonomia". Con queste parole il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, ha voluto concludere in piazza Cordusio a Milano la campagna elettorale della Lega per le amministrative del prossimo 28 maggio. A questa manifestazione ne farà seguito un'altra, più in grande, per il candidato della Cdl Letizia Moratti che vedrà venerdì 26 maggio in piazza Duomo, Bossi accompagnato dagli altri leader della Casa delle libertà, Berlusconi, Fini e Casini.

"La sintesi di questo referendum è la domanda: vuoi essere libero o no?", ha detto un Bossi affaticato e leggermente zoppicante, che non ha esitato a dire ai padani riuniti per ascoltarlo: "Ho il braccio e la gamba sinistra che mi fanno male". Bossi ha spiegato che la cosiddetta devolution è innanzitutto "un problema di libertà. Ci sono poi le questioni delle competenze in materia di scuola, sanità e polizia locale, ma questi sono problemi amministrativi. Certo è bene che nessuno possa fare una legge di Stato che abolisca i piccoli ospedali, visto che anche io - ha raccontato - sono stato intubato in un piccolo ospedale e lì mi hanno salvato la vita". Stesso discorso per la scuola: "E' grave che in ogni Regione siano state cancellate dalla scuola la storia e la cultura locali".

Bossi, accolto dai giovani padani, ha ricordato che ormai "tutti gli Stati europei stanno andando verso il federalismo che costa meno del centralismo" ed ha detto che "il federalismo è una trattativa tra la secessione e il restare schiavi di Roma. Per questo bisogna votare sì al referendum".

In certi momenti si è sentito l'eco del Bossi di qualche anno fa, quando ha gridato: "Meglio l'Austria che Roma, avevamo più diritto sotto l'impero austro-ungarico, lì avevamo i nostri magistrati". Poi torna subito il Bossi nostalgico dei tempi in cui non solo lui, ma "tanti amici e insieme a me erano più giovani. Mi impressiona - dice rivolto ai militanti raccolti sui marciapiedi, fin quasi sui binari del tram - che siate tornati all'origine. Quando la Lega è nata c'erano i giovani che facevano i comizi per strada, poi siamo arrivati nelle istituzioni. Noi vecchi abbiamo già parlato troppo". E, rivolto ad un giornalista che lo segue fin dagli albori del moviemnto, dice: "Ti ricordi, Guido, quando eravamo giovani e spaccavamo i sassi?". Umberto Bossi intona più volte il grido 'liberà, libertà' e si abbandona a cantare 'O mia bela Madunina' e, salutando alcuni bambini issati sul palco dai genitori, dice: "Io non ho combinato molto nella vita, però ho avuto quattro figli e i figli sono una grande fortuna".

Il comizio termina con un grido che per un attimo 'gela' i militanti padani: "Italia libera", dice Bossi rintuzzato dai militanti che urlano "Padania libera". Pronta la spiegazione: "La Padania libera lo sappiamo già - precisa Bossi - al referendum deve però votare tutto il Paese, quindi Italia libera".

[dime can]

che tristezza ...