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  1. #1
    Giacobino 1799
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    Predefinito Padoa Schioppa: conti pubblici (ereditati da Berlusconi) come agli inizi dei '90

    Il ministro dell'Economia incontra direttori e dirigenti del suo dicastero
    "Bisogna agire per far ripartire sia la crescita che la stabilità"

    Padoa-Schioppa: "Conti pubblici
    come a inizio anni Novanta"



    Tommaso Padoa-Schioppa
    ROMA - La situazione dei conti pubblici italiani ricorda, inflazione a parte, quella di inizio anni '90. A lanciare l'allarme, attraverso questo parallelismo, è il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa. Che ha incontrato oggi a via XX Settembre i sottosegretari, i direttori generali e i dirigenti del ministero: in tutto, una settantina di persone.

    Nel corso della riunione, secondo quanto emerso, è tornato a insistere su un concetto-chiave: l'economia italiana deve affrontare una sfida che si riassume in due parole. Ovvero, stabilità e crescita. E si tratta, ha aggiunto, di una sfida abbastanza nuova: fino all'inizio degli anni '90, infatti, mancava la stabilità ma almeno c'era la crescita. Poi - ha ricordato - si è passati alla stabilità, ma in assenza o in presenza di una bassa crescita. Adesso, invece, ci troviamo in una situazione in cui mancano entrambe.

    Bisogna quindi operare in maniera rapida e su entrambi i fronti per la stabilità e per la crescita, ha insistito Padoa-Schioppa. Sottolineando però come allo stato si conoscono meno gli strumenti della crescita rispetto a quelli che portano la stabilità.

    In ogni caso, ha concluso il ministro, in questa prima fase è cruciale analizzare la situazione, senza pensare già ai possibili rimedi ed eventuali ricette. Citando un motto di Luigi Einaudi ("conoscere per decidere"), Padoa-Schioppa ha spiegato che bisogna tenere separate analisi e decisioni.

    Lo stesso Ciampi, secondo il ministro, ha sempre sottolineato che l'analisi è un atto della conoscenza e che la decisione è un atto della volontà. Resta il fatto che, rispondendo a una domanda, il responsabile dell'Economia ha detto chec onta di chiudere la verifica sui conti pubblici in tempo per portare i risultati all'Ecofin del 7 giugno.

    (22 maggio 2006)


    da www.repubblica,it

  2. #2
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    Predefinito

    Non ci voleva Padao Schioppa per scoprirlo.
    I numeri sono quelli, sia per deficit che per PIL e avanzo primario. Importante però ricordare che gli inizi del degli anni 90 sono una cosa e la metà degli anni 90 (Pre Prodi tanto per intenderci) un'altra (Molto peggio).

  3. #3
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    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da patatrac
    Il ministro dell'Economia incontra direttori e dirigenti del suo dicastero
    "Bisogna agire per far ripartire sia la crescita che la stabilità"

    Padoa-Schioppa: "Conti pubblici
    come a inizio anni Novanta"


    Tommaso Padoa-Schioppa
    ROMA - La situazione dei conti pubblici italiani ricorda, inflazione a parte, quella di inizio anni '90. A lanciare l'allarme, attraverso questo parallelismo, è il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa. Che ha incontrato oggi a via XX Settembre i sottosegretari, i direttori generali e i dirigenti del ministero: in tutto, una settantina di persone.

    Nel corso della riunione, secondo quanto emerso, è tornato a insistere su un concetto-chiave: l'economia italiana deve affrontare una sfida che si riassume in due parole. Ovvero, stabilità e crescita. E si tratta, ha aggiunto, di una sfida abbastanza nuova: fino all'inizio degli anni '90, infatti, mancava la stabilità ma almeno c'era la crescita. Poi - ha ricordato - si è passati alla stabilità, ma in assenza o in presenza di una bassa crescita. Adesso, invece, ci troviamo in una situazione in cui mancano entrambe.

    Bisogna quindi operare in maniera rapida e su entrambi i fronti per la stabilità e per la crescita, ha insistito Padoa-Schioppa. Sottolineando però come allo stato si conoscono meno gli strumenti della crescita rispetto a quelli che portano la stabilità.

    In ogni caso, ha concluso il ministro, in questa prima fase è cruciale analizzare la situazione, senza pensare già ai possibili rimedi ed eventuali ricette. Citando un motto di Luigi Einaudi ("conoscere per decidere"), Padoa-Schioppa ha spiegato che bisogna tenere separate analisi e decisioni.

    Lo stesso Ciampi, secondo il ministro, ha sempre sottolineato che l'analisi è un atto della conoscenza e che la decisione è un atto della volontà. Resta il fatto che, rispondendo a una domanda, il responsabile dell'Economia ha detto chec onta di chiudere la verifica sui conti pubblici in tempo per portare i risultati all'Ecofin del 7 giugno.

    (22 maggio 2006)


    da www.repubblica,it
    Vedo in queste frasi le avvisaglie di una nuova stangata.
    Ovviamente dando la colpa a Berlusconi.

    Saluti.

  4. #4
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    Predefinito

    giovedì, aprile 27, 2006

    Signoraggio de còre!



    da: repubblica.it
    Il governo elvetico voleva sopprimerla perché antieconomica
    "La gente la vede con affetto, non possiamo eliminarla"

    Svizzera, abolito il centesimo
    proteste salvano la moneta da 5



    La Svizzera ha abolito
    le monete da 1 centesimo

    BERNA - Giù le mani dai 5 centesimi. Davanti alle proteste dei cittadini il ministro delle Finanze elvetico, Hans-Rudolf Merz, ha rinuncia ad abolire le monete da cinque centesimi. Una proposta che, appena resa nota, aveva scatenato l'ira delle associazioni dei consumatori, dei dettaglianti e delle piccole e medie imprese. E così l'abolizione riguarderà soltanto la moneta di rame da un centesimo.

    I costi per la fabbricazione della moneta da cinque centesimi sono superiori al suo effettivo valore, "ma la gente vi è affezionata", ha osservato il ministro elvetico. Inoltre c'è il pericolo che i commercianti arrotondino in alto, facendo aumentare l'inflazione dello 0,2%.

    Il ministro delle finanze sperava di ottenere risparmi per circa 300mila franchi, ma alla luce della nuova decisione lo sgravio sulle casse pubbliche sarà solo di 70mila franchi. La produzione della moneta di un centesimo costa attualmente 12 centesimi, mentre quella di cinque ne costa sei. L'ultima moneta annullata era stata quella di due centesimi, abolita nel 1978.

    (26 febbraio 2006)

    poi dicono che Rothschild tiene le cose nascoste! più chiaro di così!
    E' il popolino che è proprio fesso!

    Il signoraggio sulle monete è in questo caso negativo, raro caso ed è dovuto naturalmente al basso valore nominale della monetina in questione.
    Approfondimenti qui:
    http://www.mclink.it/personal/MC0823/signoraggio_centesimidicartastraccia.html



    posted by Sandro Pascucci @ 4/27/2006 11:47:00 AM postCount('114613188881359819'); Comments (6) | postCountTB('114613188881359819'); Trackback

  5. #5
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    Debito Pubblico

    Il governatore di Bankitalia, Mario Draghi

    <<<<il debito pubblico>>>>
    Questi sono i titoli di Stato, corrisposti alla Banca d'Italia in contropartita alla emissione monetaria,
    responsabili della formazione del debito pubblico, che si sviluppa di pari passo con la
    monetizzazione del mercato stesso.
    La moneta diventa valore monetario nel momento in cui la collettività, rappresentata dal suo organo
    pubblico quale è lo Stato, per convenzione l'accetta, nella previsione di utilizzarla come strumento
    di misura del valore sotto tutti gli aspetti: per il potere d'acquisto e di pagamento che rappresenta,
    per la capacità di essere tesorizzata e per la possibilità di poter determinare un importo certo in caso
    d'indebitamento o di pagamento differito.
    ...........il Debito pubblico lo contrae inizialmente lo Stato con la Banca chiedendo denaro in prestito!!!! mentre di stampare le banconote lo Stato stesso!
    E poi con l'impossibilità di onorare il prestito ricevuto dalla banca usa le finanziarie!!! oltre che le emissioni di Obbligazioni tramite il Ministero del Tesoro!
    LA STIRPE DEI DRAGHI:
    http://www.disinformazione.it/stirpedraghi.htm

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da IchLiebeSchweiz
    Vedo in queste frasi le avvisaglie di una nuova stangata.
    Ovviamente dando la colpa a Berlusconi.

    Saluti.






    Etc ...

    Per un nuovo miracolo italiano!

  7. #7
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    Nello stesso anno (1776), Thomas Jefferson dichiarava: "Se gli Americani consentiranno mai a banche privati di emettere il proprio denaro, prima con l'inflazione e poi con la deflazione, le banche e le grandi imprese che ne cresceranno attorno, priveranno la gente delle loro proprietà finché i loro figli si sveglieranno senza tetto nel continente conquistato dai loro padri. Il potere di emissione va tolto via dalle banche e restituito al popolo, al quale esso appartiene propriamente." Thomas Jefferson (1776)
    La vera storia della BANCA D’ITALIA
    Di Nereo Villa
    "Ma la BANCA D’ITALIA ha interessi pubblici ed è privata? - commenta un cittadino - Come mai? Evidentemente si vogliono nascondere i veri proprietari… che a quanto pare non sono gli italiani, cioè lo Stato Italiano... Se non è così, com'è?Giornali e televisioni ogni tanto dicono che il popolo italiano ha un mostruoso debito pubblico, ma nessuno dice verso chi è debitore... Com'è questa storia? E' così difficile saperla? O forse la spiegazione è semplicissima: è soltanto una truffa, una grande truffa!!!"
    Un po' di storia allora:
    Pare che il 1861 sia stato l'anno dell'unità d'Italia.
    Una dozzina di anni prima - nel 1849 - si costituiva in Piemonte la banca Nazionale degli Stati Sardi, di proprietà privata.
    Il maggiore interessato, Cavour - che aveva interessi propri in quella banca(1) - impose al parlamento savoiardo di affidare a tale istituzione compiti di tesoreria dello Stato.
    Si ebbe così una banca privata che emetteva e gestiva denaro dello Stato!
    A quei tempi l'emissione di carta moneta veniva fatta solo dal piemonte.
    Il Banco delle Due Sicilie emetteva invece monete d'oro e d'argento.
    La carta moneta del Piemonte aveva anch'essa una riserva d'oro - circa 20 milioni - ma il rapporto era: tre lire di carta per una lira d'oro, dunque una "convertibilità in oro" fra virgolette.
    Inoltre, per le continue guerre che i savoiardi facevano, anche quel simulacro di convertibilità crollò, tanto che la carta moneta piemontese - per l'emissione incontrollata che se ne fece - era diventata carta straccia già prima del 1861.
    Ma torniamo ai fatti. Conquistata tutta la penisola, i piemontesi misero le mani nelle banche degli Stati appena conquistati.
    E dopo qualche tempo fu la banca Nazionale degli Stati Sardi a divenire la banca d'Italia.
    Con l'occupazione piemontese era stato immediatamente impedito al Banco delle Due Sicilie - diviso poi in Banco di Napoli e Banco di Sicilia - di raccogliere dal mercato le proprie monete d'oro per trasformarle in carta moneta secondo le leggi piemontesi, poiché in tal modo i Banchi avrebbero potuto emettere carta moneta per un valore di 1200 milioni e sarebbero potuti diventare padroni di tutto il mercato finanziario italiano.
    Quell'oro pian piano passò nelle casse piemontesi, nonostante la nuova banca d'Italia non risultasse averne nella sua riserva, e nonostante appunto tutto quell'oro rastrellato al Sud. Come avevano fatto? Avevano dato a tutto quell'oro una via "sociale", naturalmente, quella del finanziamento per la costituzione di imprese al nord, operato da banche, costituitesi per l'occasione come socie - guarda un po' - della banca d'Italia: Credito mobiliare di Torino, Banco sconto e sete di Torino, Cassa generale di Genova e Cassa di sconto di Torino.
    Le ruberie operate, e l'emissione non controllata della carta moneta ebbero come conseguenza che ne fu decretato già dal 1° maggio 1866, il corso forzoso: la lira di carta non poteva più essere cambiata in oro.
    Da qui incominciò a nascere il Debito Pubblico: lo Stato, per finanziarsi, iniziava a chiedere carta moneta a una banca privata.
    Lo Stato quindi, a causa del genio di Cavour e soci, cedette da allora la sua sovranità in campo monetario, affidandola a dei privati, che non ne avevano - non ne hanno e mai dovrebbero averne alcun titolo o diritto - in quanto la sovranità per sua natura non è cedibile. Essa è del popolo e dello Stato che lo rappresenta.
    Oltretutto da quando nel 1935 fu decretato definitivamente che la lira non era più ancorata all'oro, si ebbe che il valore della carta moneta derivò da allora semplicemente e unicamente dalla convenzione di chi la usa e di chi l'accetta come mezzo di pagamento.
    La carta moneta, dunque, è carta straccia. Ne consegue che alla banca d'Italia - che è privata - e alla quale si dovrebbe pagare il debito pubblico, in realtà non si deve dare nulla.
    E' necessario, infine, ricordare che le quote attuali dell'attuale banca d'Italia sono possedute da varie Casse di Risparmio, da Banche e da Assicurazioni, cioè da altri enti privati su cui la banca d'Italia dovrebbe vigilare.
    Da tutta questa storia si può facilmente capire in mano a chi siamo e che, dato che la banca d'Italia ha un immenso potere finanziario e politico, qualsiasi governo in Italia conta come il due di coppe.

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da mosongo
    Nello stesso anno (1776), Thomas Jefferson dichiarava: ...
    [...]
    E, Cavour?

    Che diceva nel frattempo? ...

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da MrBojangles
    E, Cavour?

    Che diceva nel frattempo? ...
    ....Cavour veniva aiutato dai politici e banchieri inglesi, insieme a Rothschild e la sua banca commerciale!!! che ad usura dava denaro sia ai Borboni che a Cavour ed ai Savoia!!!
    Cavour nel 1866 era già morto da 5 anni!!!

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da mosongo
    ....Cavour veniva aiutato dai politici e banchieri inglesi, insieme a Rothschild e la sua banca commerciale!!! che ad usura dava denaro sia ai Borboni che a Cavour ed ai Savoia!!!
    Cavour nel 1866 era già morto da 5 anni!!!
    Già.

    E, Thomas Jefferson come sta?
    Spero in buona salute ...

 

 
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