User Tag List

Risultati da 1 a 2 di 2
  1. #1
    Forumista senior
    Data Registrazione
    03 Apr 2009
    Messaggi
    4,641
     Likes dati
    68
     Like avuti
    146
    Mentioned
    4 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Exclamation Il grippaggio dei mercati finanziari

    Il grippaggio dei mercati finanziari

    22 maggio 2006 – È iniziato il più grave crollo dei mercati azionari dall'epoca di quello della “New Economy”. Nel giro di due settimane sono andati in fumo circa 2 mila miliardi di dollari. Negli USA l'indice S&P 500 ha perso il 4,4%, la flessione più grave dal gennaio 2003. Il Dow Jones Stoxx 600, l'indice che raccoglie le principali azioni europee, ha perso il 7,3% tra il 9 e il 19 maggio. Nella settimana conclusa il 19 maggio lo stesso indice ha perso il 4,5%, un record dal marzo 2003. I più colpiti sono stati i mercati norvegesi, che hanno perso l'11%. Le piazze di Francoforte, Londra e Parigi hanno perso più del 7%. Le azioni asiatiche che appartengono all'indice Morgan-Stanley Asia Pacific Index hanno perso il 5,3% in una settimana. Il Nikkei ha perso l'8% dall'inizio di maggio e l'indice russo RTS ha perso il 15,6% tra l'8 e il 19 maggio.
    I timori di un'esplosione incontrollata dell'inflazione e di un conseguente aumento dei tassi d'interesse da parte delle banche centrali non sono solo una minaccia alle bolle insostenibili dei mercati azionari ma hanno finito per alimentare una fuga generalizzata dai “mercati emergenti” che colpisce azioni, obbligazioni e monete. Particolarmente colpite le monete latinoamericane, con il real brasiliano che ha perso il 6,8% dal 10 al 19 maggio. Il 18 maggio il Tesoro brasiliano è stato costretto a cancellare l'asta settimanale perché gli investitori esigevano rendimenti che il governo non poteva concedere. La rupia indonesiana ha perso il 5% in una settimana nonostante il suo debito abbia ottenuto una promozione nel rating. La lira turca ha perso l'8% tra l'11 e il 16 maggio.
    A motivo del grippaggio immediato dei prezzi azionari e degli investimenti nel “carry trade” nei mercati emergenti, il tutto aggravato dalle operazioni in derivati su questi mercati, si presume che molte grandi banche ed hedge funds abbiano registrato perdite colossali. Questo potrebbe spiegare l'interruzione della corsa al rialzo dei prezzi delle commodities, che è temporanea. Le banche ed i fondi hanno dovuto liquidare posizioni acquisite nelle commodities e in altri investimenti per coprire le perdite in azioni, operazioni “carry trade” e derivati a questi connessi. Così l'indice CRB che raccoglie 19 commodities è caduto del 6,4% nel giro di una settimana, cosa che non accadeva da 25 anni.
    Intanto l'esplosione dei prezzi delle commodities avvenuta nell'ultimo periodo, che è destinata a riprendere, sta devastando l'economia reale. Ad esempio sull'industria dell'acciaio vengono esercitate pressioni affinché accetti un nuovo aumento del 19% dei prezzi dei minerali ferrosi, sebbene già l'anno scorso i prezzi siano aumentati del 71%. In Germania ad aprile i prezzi ai produttori erano 6,1% superiori a quelli dell'anno scorso, con un tasso d'inflazione che non ha precedenti in 24 anni. I prezzi dell'elettricità in Germania sono aumentati del 20,5%, quello del rame del 63% e quelli dello zinco del 71%.

    www.movisol.org

  2. #2
    stellarossa1959
    Ospite

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Imperium
    Il grippaggio dei mercati finanziari

    22 maggio 2006 – È iniziato il più grave crollo dei mercati azionari dall'epoca di quello della “New Economy”. Nel giro di due settimane sono andati in fumo circa 2 mila miliardi di dollari. Negli USA l'indice S&P 500 ha perso il 4,4%, la flessione più grave dal gennaio 2003. Il Dow Jones Stoxx 600, l'indice che raccoglie le principali azioni europee, ha perso il 7,3% tra il 9 e il 19 maggio. Nella settimana conclusa il 19 maggio lo stesso indice ha perso il 4,5%, un record dal marzo 2003. I più colpiti sono stati i mercati norvegesi, che hanno perso l'11%. Le piazze di Francoforte, Londra e Parigi hanno perso più del 7%. Le azioni asiatiche che appartengono all'indice Morgan-Stanley Asia Pacific Index hanno perso il 5,3% in una settimana. Il Nikkei ha perso l'8% dall'inizio di maggio e l'indice russo RTS ha perso il 15,6% tra l'8 e il 19 maggio.
    I timori di un'esplosione incontrollata dell'inflazione e di un conseguente aumento dei tassi d'interesse da parte delle banche centrali non sono solo una minaccia alle bolle insostenibili dei mercati azionari ma hanno finito per alimentare una fuga generalizzata dai “mercati emergenti” che colpisce azioni, obbligazioni e monete. Particolarmente colpite le monete latinoamericane, con il real brasiliano che ha perso il 6,8% dal 10 al 19 maggio. Il 18 maggio il Tesoro brasiliano è stato costretto a cancellare l'asta settimanale perché gli investitori esigevano rendimenti che il governo non poteva concedere. La rupia indonesiana ha perso il 5% in una settimana nonostante il suo debito abbia ottenuto una promozione nel rating. La lira turca ha perso l'8% tra l'11 e il 16 maggio.
    A motivo del grippaggio immediato dei prezzi azionari e degli investimenti nel “carry trade” nei mercati emergenti, il tutto aggravato dalle operazioni in derivati su questi mercati, si presume che molte grandi banche ed hedge funds abbiano registrato perdite colossali. Questo potrebbe spiegare l'interruzione della corsa al rialzo dei prezzi delle commodities, che è temporanea. Le banche ed i fondi hanno dovuto liquidare posizioni acquisite nelle commodities e in altri investimenti per coprire le perdite in azioni, operazioni “carry trade” e derivati a questi connessi. Così l'indice CRB che raccoglie 19 commodities è caduto del 6,4% nel giro di una settimana, cosa che non accadeva da 25 anni.
    Intanto l'esplosione dei prezzi delle commodities avvenuta nell'ultimo periodo, che è destinata a riprendere, sta devastando l'economia reale. Ad esempio sull'industria dell'acciaio vengono esercitate pressioni affinché accetti un nuovo aumento del 19% dei prezzi dei minerali ferrosi, sebbene già l'anno scorso i prezzi siano aumentati del 71%. In Germania ad aprile i prezzi ai produttori erano 6,1% superiori a quelli dell'anno scorso, con un tasso d'inflazione che non ha precedenti in 24 anni. I prezzi dell'elettricità in Germania sono aumentati del 20,5%, quello del rame del 63% e quelli dello zinco del 71%.

    www.movisol.org
    Tranquillo Imperium. E' tutto sotto controllo. Amati e Capitanamerica vegliano sui nostri conti e ci rassicurano suadenti: fra un paio d'anni saremo tutti miliardari.

 

 

Discussioni Simili

  1. Risposte: 13
    Ultimo Messaggio: 04-12-12, 00:33
  2. Merkel: i mercati finanziari sono contro il popolo!
    Di GIU2012 nel forum Politica Europea
    Risposte: 41
    Ultimo Messaggio: 10-09-12, 12:27
  3. Mercati finanziari: chi comanda veramente?
    Di Legionario nel forum Socialismo Nazionale
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 06-03-12, 15:16
  4. Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 11-10-08, 09:20
  5. Venti di panico sui mercati finanziari
    Di Sheera nel forum Politica Estera
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 10-03-06, 11:41

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito