Lo scorso gennaio il Procuratore nazionale anti-mafia Piero Grasso aveva lanciato un appello ai partiti affinché si decidessero a non candidare alle elezioni persone che sono sotto inchiesta per mafia. Un appello che - deve costatare oggi lo stesso Magistrato - è caduto miseramente nel vuoto."La politica non ha accolto il mio appello a mettere in un angolo quei candidati che avevano messo in atto comportamenti in contrasto con il bene dei cittadini. Ne deriva che per la politica i tempi non sono ancora maturi e che tocca ancora alla magistratura e alle forze dell'ordine, come a settori della società civile, stare in prima linea - ha lamentato Grasso - al di là della responsabilità penale, c'è un livello che attiene ai comportamenti la cui sanzione tocca alla politica. Tocca ai partiti liberare la politica dai condizionamenti. Il mio appello purtroppo è caduto nel vuoto, tra l'altro proprio in un'elezione che consentiva alle forze politiche la scelta dei candidati. Evidentemente i tempi per la politica non sono maturi".