No. Alla necessità di innumerevoli iloti che mantengano la produzione perché gli spartani possano vivere la comunità rispondo con una citazione:Originariamente Scritto da Redskin
"la tua libertà estenda la mia all'infinito".
No. Alla necessità di innumerevoli iloti che mantengano la produzione perché gli spartani possano vivere la comunità rispondo con una citazione:Originariamente Scritto da Redskin
"la tua libertà estenda la mia all'infinito".
Platone era comunista (vedi libro X de La Repubblica), Malatesta, Kropotkin, Proudhon, Marx, Tommaso Moro, i quaccheri, le tribu' esaminate da Engels in "L'origine della famiglia, della Proprietà privata e dello Stato", gli indiani d'america (vedi Hume). Insomma definirsi comunisti può volere dire cose abbastanza diverse e finanche opposte. Io inizio a restringere il campo, per quanto sia una prima restrizione grossolana: sono marxista-leninista, insomma quello che il presidente bertinotti ha cessato di essere da un po', semmai lo fosse mai stato.
penso che se nella vita agisci correttamente e senza ipocrisia non paghi nessun conto e avrai sempre voceOriginariamente Scritto da AVION
A proposito del comunismo di Bertinotti cito testualmente il capitolo 2 del manifesto del partito ccomunista (che ho fresco fresco visto che ieri sera ho partecipato al seminario di formazione politica):
I comunisti non sono un partito particolare di fronte agli altri partiti operai.
I comunisti non hanno interessi distinti dagli interessi di tutto il proletariato. I comunisti non pongono princìpi speciali sui quali vogliano modellare il movimento proletario.
Ora, rifondazione o anche solo Bertinotti, in questa definizione come si pongono?
Il manifesto è un'opera tanto fondamentale quanto schematica; in esso Marx ed Engels elaborano anzitutto un'analisi per sommi capi di quello che il susseguirsi delle epoche storiche dello sviluppo umano, proiezione dei diversi modi di produzione. E' un'opera di analisi storica, più rivolta al passato che al futuro in un certo senso. Non è, pur essendo un manifesto, un vero e proprio elenco programmatico di rivendicazioni. I comunisti non hanno quindi interessi diversi dagli altri proletari perchè sono altri proletari, che, semmai, hanno una più approfondita consapevolezza delle dinamiche storiche e che in qualche modo possono porsi come avanguardia del proletariato rispetto a rivendicazioni sterili e di breve termine. Ma non mi sembra, a memoria, che in una sola riga si parli di come potrà essere la società comunista (non del socialismo, precedente). E' impossibile modellare il proletariato perchè il proletariato, proprio come la borghesia, agisce per il proprio cieco interesse. Solo, ed è questa la chiave di tutto, la storia insegna che tali interessi sono inconciliabili, a somma zero. Poi la concezione leninista del partito definirà meglio tale posizione, ma è un'altra storia. Infine, nel '48, appariva comunque evidente che un partito comunista indipendente dalle coalizioni socialdemocratiche sarebbe stata una via impraticabile, mentre dopo i lavori della rpima internazionale, una ventina di anni dopo, le varie "tendenze" e strategie del movimento operaio si definiranno e quindi allontaneranno.
Bertinotti di fronte a tutto questo? Secondo me come il Papa Ratzinger di fronte a Gesù Cristo.
Agire correttamente in che senso?Originariamente Scritto da alessandro74
La voce molto spesso la si conquista grazie ad un plusvarole che non deriva solo dalle capacità e volontà individuali ( sono il primo a giudicarle importanti e premianti) nè dall'agire correttamente in un sistema premiante, ma principalmente grazie al "sacrificio" di altri uomini.
Se la situazione di partenza è disequilibrata (le classi sociali, se vuoi...o la diseguaglianza insita nelle dinamiche sociali), i giusti richiami ai talenti individuali e all'agire correttamente perdono la loro forza persuasiva (almeno per me).
Se tale analisi ti pare scorretta o azzardata, ti invito a pensarla ridimensionandola su scenari globali e globalizzati.....un quarto del mondo è all'ingrasso e tre quarti alla fame...
...se nella vita agisci correttamente e senza ipocrisia non paghi nessun conto e avrai sempre voce...
Chi glielo dice agli abitanti di quei tre quarti del pianeta?
Originariamente Scritto da LokiTorino
Il Partito della Rifondazione Comunista è libera organizzazione politica della classe operaia, delle lavoratrici e dei lavoratori, delle donne e degli uomini, dei giovani, degli intellettuali, dei cittadini tutti, che si uniscono per concorrere alla trasformazione della società capitalista al fine di realizzare la liberazione del lavoro delle donne e degli uomini attraverso la costituzione di una società comunista. Per realizzare questo fine il PRC si ispira alle ragioni fondative del socialismo ed al pensiero di Carlo Marx.
Si propone di innovare la tradizione del movimento operaio, quella delle comuniste e dei comunisti in tutto il novecento a partire dalla Rivoluzione d'Ottobre fino alla contestazione del biennio 68 -'69 e al suo interno, quella italiana che muovendo dalla resistenza antifascista ha saputo costruire importanti esperienze di lotta, di partecipazione e di democrazia di massa.
I comunisti lottano perché‚ in Italia, in Europa, nel mondo avanzino e si affermino le istanze di libertà dei popoli, di giustizia sociale, di pace e di solidarietà internazionali; si impegnano per la salvaguardia della natura e dell'ambiente; perseguono il superamento del capitalismo come condizione per costruire una società democratica e socialista di donne e di uomini liberi ed uguali, nella piena valorizzazione della differenza di genere, dei percorsi politici di emancipazione e di libertà delle donne, nonché in difesa della piena espressione dell'identità e dell'orientamento sessuali; avversano attivamente l'antisemitismo e ogni forma di razzismo, di discriminazione, di sfruttamento.
Il Partito della Rifondazione Comunista rigetta così ogni concezione autoritaria e burocratica, stalinista o d'altra matrice, del socialismo e ogni concezione e ogni pratica di relazioni od organizzativa interna al partito di stampo gerarchico e plebiscitario.
E' consapevole dell'autonomia e della politicità degli organismi e delle associazioni della sinistra alternativa e dei movimenti anticapitalistici: con i quali quindi collabora e si confronta alla pari, ed ai quali partecipano i propri militanti in modalità democratica e non settaria.
Secondo me le risposte sono qui...nello Statuto di RC.