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Forzanovista
Forza Nuova Cuneo contesta il codice da Vinci
Venerdì 19 maggio scorso, nei cinema italiani sono iniziate le proiezioni del film "Il codice da Vinci" ispirato all'omonimo romanzo di Dan Brown. La sezione forzanovista cuneese ha deciso di fare un volantinaggio simbolico davanti a due sale cinematografiche della provincia, Saluzzo e Fossano, invitando coloro che si professano cristiani a disertare l'evento. Al di là delle scelte religiose personali, riteniamo infatti nostro diritto difendere la dottrina che, insieme alle tradizioni greca, romana e germanica, ha ispirato (e dovrebbe ispirare) per millenni la civiltà europea. Nel presente momento, in cui membri di altre religioni, minoritarie ed estranee alla
cultura europea, insorgono anche violentemente contro atti ritenuti lesivi dei loro principi, riteniamo altresì nostro dovere chiedere il rispetto del Cristianesimo e del suo Fondatore, troppe volte profanati in nome del dio denaro, nel silenzio collusivo del clero e del laicato sedicente cattolico. Il nostro gesto si giustifica ancor di più in un'area geografica in cui è massiccia la presenza cattocomunista rappresentata da ambigui soggetti, fintamente problematici ed umidicci, pronti ad allearsi con gli eredi del comunismo più devastante, pur di avere qualche osso da rosicchiare.
Incarogniti in un antifascismo di facciata, a malapena fanno sentire i loro belati quando si tratta di difendere la religione in nome della quale chiedono un voto ad elettori sprovveduti. " ispirato all'omonimo romanzo di Dan Brown. La sezione forzanovista cuneese ha deciso di fare un
volantinaggio simbolico davanti a due sale cinematografiche della provincia, Saluzzo e Fossano, invitando coloro che si professano cristiani a disertare l'evento. Al di là delle scelte religiose personali, riteniamo infatti nostro diritto difendere la dottrina che, insieme alle tradizioni greca,
romana e germanica, ha ispirato (e dovrebbe ispirare) per millenni la civiltà europea. Nel presente momento, in cui membri di altre religioni, minoritarie ed estranee alla cultura europea, insorgono anche violentemente contro atti ritenuti lesivi dei loro principi, riteniamo altresì nostro dovere chiedere il rispetto del Cristianesimo e del suo Fondatore, troppe
volte profanati in nome del dio denaro, nel silenzio collusivo del clero e del laicato sedicente cattolico. Il nostro gesto si giustifica ancor di più in un'area geografica in cui è massiccia la presenza cattocomunista rappresentata da ambigui soggetti, fintamente problematici ed umidicci, pronti ad allearsi con gli eredi del comunismo più devastante, pur di avere qualche osso da rosicchiare. Incarogniti in un antifascismo di facciata, a malapena fanno sentire i loro belati quando si tratta di difendere la religione in nome della quale chiedono un voto ad elettori sprovveduti.