Leggendo nel 3D dedicato al viaggio del Papa in Polonia, c'è...
il testo dato ai Sacerdoti , esso ci riguarda un pò tutti amici perchè anche noi laici abbiamo ereditato, con il Battesimo... il sacerdozio che è di ogni cristiano....
Tanti sono gli spunti che il Papa ha dato, a me ha colpito questo passo:
Il Papa Giovanni Paolo II in occasione del Grande Giubileo ha più volte esortato i cristiani a far penitenza delle infedeltà passate. Crediamo che la Chiesa è santa, ma in essa vi sono uomini peccatori. Bisogna respingere il desiderio di identificarsi soltanto con coloro che sono senza peccato. Come avrebbe potuto la Chiesa escludere dalle sue file i peccatori? È per la loro salvezza che Gesù si è incarnato, è morto ed è risorto. Occorre perciò imparare a vivere con sincerità la penitenza cristiana. Praticandola, confessiamo i peccati individuali in unione con gli altri, davanti a loro e a Dio.
Conviene tuttavia guardarsi dalla pretesa di impancarsi con arroganza a giudici delle generazioni precedenti, vissute in altri tempi e in altre circostanze. Occorre umile sincerità per non negare i peccati del passato, e tuttavia non indulgere a facili accuse in assenza di prove reali o ignorando le differenti pre-comprensioni di allora.
***********
Mi ha colpito maggiormente quell'IDENTIFICARSI CON TUTTI, anche con i peccatori.....e se oggia siamo chiamati a farlo con quanti denigrano Dio, offendono i Sacramenti, non sapendo quel che dicono e fanno offendono la Chiesa...., a maggior ragione siamo chiamati ad identificarci anche NEL NOSTRO PASSATO.....Una memoria, aggiungo io, fatta solo con la pretesa di trovare il colpevole, non reca mai buoni frutti.......porta a camminare a senso unico......ci impedisce di INCONTRACI CON L'ALTRO NEL VERO SENSO DELLA PAROLA.......
Come Cattolici Romani non siamo chiamati a dare risposte "politiche".....in un altro passo del testo il Papa dice:
Al sacerdote non si chiede di essere esperto in economia, in edilizia o in politica.
Da lui ci si attende che sia esperto nella vita spirituale. A tal fine, quando un giovane sacerdote fa i suoi primi passi, occorre che possa far riferimento ad un maestro sperimentato, che lo aiuti a non smarrirsi tra le tante proposte della cultura del momento. Di fronte alle tentazioni del relativismo o del permissivismo, non è affatto necessario che il sacerdote conosca tutte le attuali, mutevoli correnti di pensiero; ciò che i fedeli si attendono da lui è che sia testimone dell’eterna sapienza, contenuta nella parola rivelata. La sollecitudine per la qualità della preghiera personale e per una buona formazione teologica porta frutti nella vita. Il vivere sotto l’influenza del totalitarismo può aver generato un’inconsapevole tendenza a nascondersi sotto una maschera esteriore, con la conseguenza del cedimento ad una qualche forma di ipocrisia.
Non solo i sacerdoti, ma anche NOI che abbiamo questo sacerdozio in forma diversa, siamo chiamati a testimoniare questa SAPIENZA DELLE SCRITTURE e che la Chiesa che è MADRE E MAESTRA (Giovanni XXIII), ci trasmette NEL MAGISTERO.....
I Santi prima di ogni testo da loro scritto o dettato ci hanno insegnato una cosa: INNAMORARSI DELLA SPOSA DI CRISTO CHE E' FATTA DI SANTI E PECCATORI....... se alla basa manca questa verità sarà difficile come Laici impegnarci nella vita sociale nel modo che Gesù ci chiede PER IL NOSTRO STESSO BENE......
Mi piacerebbe leggere anche le vostre riflessioni su queste parole del Papa...vediamo se siamo capaci di testimoniare che il cattolico sa girare pagina e sa ricominciare un dialogo smorzato...dalle nostre debolezze..e vediamo se il non cattolico o il cristiano "fai da te" sa testimoniarci che la comunione nelle Scritture(=NELLA PAROLA FATTA CARNE) è un bene irrinunciabile il solo che può UNIRCI veramente...
Fraternamente Caterina LD