In Orissa, i contadini tribali senza terra perseguitati dalla polizia e paramilitari si rifugiano nelle foreste in cui si nasconde la guerriglia maoista
Quello che sta accedendo in queste settimane nello stato indiano dell'Orissa č un perfetto esempio di come la guerriglia maoista naxalita - ormai attiva in un terzo del paese - si stia progressivamente rafforzando grazie alla ottusa e brutale politica governativa nei confronti degli Adivāsi: le popolazioni aborigene tribali che hanno la sfortuna di vivere da millenni in territori ricchi di risorse minerarie su cui le compagnie indiane e multinazionali vogliono mettere le mani ad ogni costo.

Horaput, Orissa. "La caccia agli attivisti del movimento Adivāsi scatenata dalla polizia ha costretto i tribali a cercare rifugio nelle foreste in cui si nascondono i maoisti: cosė facendo li stiamo spingendo tra le braccia dei naxaliti". Cosė si č espresso, intervistato da Asia Times Online, un rappresentante del governo del distretto di Koraput, dove da due mesi la polizia e le milizie paramilitari Shanti (che vuol dire 'pace') stanno rastrellando e terrorizzando i villaggi della zona, arrestando chiunque sia sospettato di avere legami con il Chasi Mulia Adivasi Sangha (Cmas): movimento dei contadini tribali senza terra che ha organizzato le occupazioni di terreni illegalmente sottratti alle comunitā in violazione alle leggi che in Orissa dovrebbero tutelare le terre ancestrali degli Adivāsi.

Tutto č cominciato il 19 novembre. Dopo l'ennesima occupazione di un appezzamento espropriato nei pressi del villaggio di Narayanpatna, la polizia ha compiuto una retata punitiva nel corso della quale alcune giovani contadine Adivāsi sarebbero state violentate. Il giorno dopo, il 20 novembre, duecento contadini, tutti attivisti del Cmas, hanno circondato la locale stazione di polizia chiedendo di incontrare il comandante. Ma questi, temendo un assalto della folla inferocita, ha dato ordine ai suoi agenti di sparare sui manifestanti: due di loro, Wadeka Singana e Nachika Andhru, sono stati uccisi (nella foto), altri sessanta sono rimasti feriti, molti in maniera grave. Nelle settimane successive, centinaia di Adivāsi sono stati arrestati. Molti di pių sono fuggiti nelle foreste, dove i guerriglieri maoisti saranno ben felici di accoglierli.

Un copione giā visto. In questo angolo dell'Orissa si sta ripetendo quello che č giā accaduto negli altri stati della cosiddetta fascia tribale: Chhattisgarh, Jharkhand, Bihar, West Bengal, Andhra Pradesh e Maharashtra. Il governo espropria le terre ancestrali delle comunitā tribali per destinarle allo sfruttamento minerario, reprimendo con estrema violenza ogni forma di protesta e di resistenza pacifica. A quel punto entrano in scena i maoisti, sostenendo la lotta degli Adivāsi, difendendo i loro villaggi e attaccando i padroni che si sono impossessati delle loro terre. Cosė finisce che la polizia fa di ogni erba un fascio, considerando gli Adivāsi alla stregua di 'terroristi naxaliti'.

Enrico Piovesana

PeaceReporter - India, caccia agli Adivāsi