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  1. #1
    "la Rivoluzione è come il vento..."
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    Verona: contro Prodi, contro il comunismo Opposizione Nazionale!

    COMUNICATO STAMPA DOMENICA 28 MAGGIO ’06

    A VERONA SI è INSTAURATO IL REGIME DEI SOVIET!
    GOVERNO PRODI GIU’ LA MASCHERA…


    Ciò che accaduto a Verona il pomeriggio di sabato 27 maggio è di un’inaudita gravità. Un legittimo corteo che manifestava civilmente e pacificamente le proprie ragioni di opposizione al neo-governicchio comunista Prodi è stato vergognosamente sabotato dal Questore di Verona Luigi Merolla e dai funzionari di polizia (o partito?) che hanno inibito a Forza Nuova – con scuse ignobili e pretestuose – lo svolgimento del tragitto originario che, doveva, appunto, attraversare tutto Corso Cavour per poi chiudersi in Piazzale Cadorna. L’informazione apparsa su alcuni quotidiani locali è quindi erronea e fuorviante. Il corteo non è stato bloccato dal Questore, bensì dai Dirigenti di Forza Nuova – tra cui i sottoscritti – che non hanno giustamente accettato di raccogliere la palese provocazione dei paracadutati ministeriali neostalinisti, che volevano a Verona un pomeriggio di sangue e scontri. Siamo – almeno su un punto – in perfetta sintonia col gotha della sinistra veronese, con alcune distinzioni: il questore e il responsabile dell’ordine pubblico Ferdinando Malfatti devono sicuramente presentare le loro dimissioni, e in più devono essere radiati dal corpo di Polizia dello stato per manifesta ottusità, faziosità, incapacità operativa. Se Forza Nuova avesse deciso –infatti- di perseverare nel tragitto già concordato (e ce l’avremo fatta) il pomeriggio veronese si sarebbe tramutato in una battaglia campale. Perché? Per quale motivo effettivo la sinistra che occupa il ministero dell’interno e la Questura di Verona avrebbero preferito ovviare alle vere motivazioni inerenti alla salvaguardia e tutela dell’ordine pubblico (loro precipuo dovere per cui sono lautamente stipendiati dai cittadini) e creare un cruento scontro tra polizia e manifestanti? Non basta infatti asserire come giustificazione il paio di “saluti romani” e tradizionali, pacifici che alcuni manifestanti hanno fatto, striscioni e bandiere esposte non avevano alcuna caratterizzazione “violenta” o “intollerante”: a meno che (vedi ampia rassegna fotografica) non venga ritenuto (come nella Cina di Tienammen) fuorilegge manifestare dissenso contro il governo Prodi. Se questo è il biglietto da visita dei nuovi politicanti che stanno militarmente occupando tutti li scranni delle istituzioni, siamo messi bene…Tra l’altro il sentiero “alternativo” offerto dai capitaz della Questura (ponte Castelvecchio, arsenale) erano occupate da un cantiere aperto sicuramente non consono al transito di un corteo partecipato come quello di ieri. Ma nessuno dei colonnelli sinistri della P.s. aveva effettivamente l’interesse a gestire l’ordine pubblico. Le consegne (ed erano ampiamente programmate da più di una settimana) erano quelle di scoraggiare i manifestanti anti-Prodiani e possibilmente provocarli fino all’esaurimento delle scorte di pazienza e tolleranza. Particolare rilevante in tal senso è stata la miserrima partecipazione alla squallida contromanifestazione inscenata dai sinistri e centri sociali (veri ed unici devastatori della cosa pubblica e del privato altrui in più occasioni): una trentina di stipendiati dei partiti dell’unione, nessun cittadino veronese. Chiaramente una sproporzione tra i sostenitori di due mondi differenti troppo evidente per la Sinistra al Governo. Dove non riescono a riempire la piazza – presto fatto – bisogna sabotare le iniziative altrui, utilizzando i propri uomini di servizio.
    Consideriamo tuttora la decisione di svolgere il comizio di fronte a Castelvecchio più che sacrosanta: Forza Nuova ha dimostrato lungimiranza e forte Responsabilità, non cadendo in un tranello studiato ad arte dalla sinistra.
    Occasioni per rivendicare ulteriormente la miseria politica illiberale dei comunisti al governo che non sanno far altro che devastare il nostro paese a colpi di sanatorie di clandestini, ce ne saranno all’ordine del giorno. E noi saremo sempre presenti, e sempre pronti a rivendicare i Valori della società tradizionale, della Nazione, della Famiglia, della Preferenza Nazionale, dell’antimaterialismo e dell’anticomunismo, contro chiunque (siano essi purtroppo degli uomini dello stato) mina con il proprio fazioso agire la Libertà d’espressione e d’opinione sancita perfino nella Carta costituzionale di cui li stessi si fanno presuntamente e formalmente garanti.
    A Verona rinasce l’Opposizione Nazionale. Non volevano farci passare, ma noi da qui siamo passati e passeremo ancora!


    Caratossidis Paolo
    Coordinatore Nazionale Forza Nuova

    Yari Chiavenato
    Segretario Prov.le di Forza Nuova

    Fiore Roberto
    Segretario Nazionale di Forza Nuova



    Segreteria prov.le Fn Verona, Coordinamento regionale Veneto Fn, Direzione Nazionale Fn, Destra Universitaria, Nuclei Azione Casa

  2. #2
    "la Rivoluzione è come il vento..."
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    Invito tutti i forzanauti a raccogliere in questo 3d foto filmati e altri contributi sul corteo.

  3. #3
    "la Rivoluzione è come il vento..."
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  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Caenazzo
    COMUNICATO STAMPA DOMENICA 28 MAGGIO ’06

    A VERONA SI è INSTAURATO IL REGIME DEI SOVIET!
    GOVERNO PRODI GIU’ LA MASCHERA…


    Ciò che accaduto a Verona il pomeriggio di sabato 27 maggio è di un’inaudita gravità. Un legittimo corteo che manifestava civilmente e pacificamente le proprie ragioni di opposizione al neo-governicchio comunista Prodi è stato vergognosamente sabotato dal Questore di Verona Luigi Merolla e dai funzionari di polizia (o partito?) che hanno inibito a Forza Nuova – con scuse ignobili e pretestuose – lo svolgimento del tragitto originario che, doveva, appunto, attraversare tutto Corso Cavour per poi chiudersi in Piazzale Cadorna. L’informazione apparsa su alcuni quotidiani locali è quindi erronea e fuorviante. Il corteo non è stato bloccato dal Questore, bensì dai Dirigenti di Forza Nuova – tra cui i sottoscritti – che non hanno giustamente accettato di raccogliere la palese provocazione dei paracadutati ministeriali neostalinisti, che volevano a Verona un pomeriggio di sangue e scontri. Siamo – almeno su un punto – in perfetta sintonia col gotha della sinistra veronese, con alcune distinzioni: il questore e il responsabile dell’ordine pubblico Ferdinando Malfatti devono sicuramente presentare le loro dimissioni, e in più devono essere radiati dal corpo di Polizia dello stato per manifesta ottusità, faziosità, incapacità operativa. Se Forza Nuova avesse deciso –infatti- di perseverare nel tragitto già concordato (e ce l’avremo fatta) il pomeriggio veronese si sarebbe tramutato in una battaglia campale. Perché? Per quale motivo effettivo la sinistra che occupa il ministero dell’interno e la Questura di Verona avrebbero preferito ovviare alle vere motivazioni inerenti alla salvaguardia e tutela dell’ordine pubblico (loro precipuo dovere per cui sono lautamente stipendiati dai cittadini) e creare un cruento scontro tra polizia e manifestanti? Non basta infatti asserire come giustificazione il paio di “saluti romani” e tradizionali, pacifici che alcuni manifestanti hanno fatto, striscioni e bandiere esposte non avevano alcuna caratterizzazione “violenta” o “intollerante”: a meno che (vedi ampia rassegna fotografica) non venga ritenuto (come nella Cina di Tienammen) fuorilegge manifestare dissenso contro il governo Prodi. Se questo è il biglietto da visita dei nuovi politicanti che stanno militarmente occupando tutti li scranni delle istituzioni, siamo messi bene…Tra l’altro il sentiero “alternativo” offerto dai capitaz della Questura (ponte Castelvecchio, arsenale) erano occupate da un cantiere aperto sicuramente non consono al transito di un corteo partecipato come quello di ieri. Ma nessuno dei colonnelli sinistri della P.s. aveva effettivamente l’interesse a gestire l’ordine pubblico. Le consegne (ed erano ampiamente programmate da più di una settimana) erano quelle di scoraggiare i manifestanti anti-Prodiani e possibilmente provocarli fino all’esaurimento delle scorte di pazienza e tolleranza. Particolare rilevante in tal senso è stata la miserrima partecipazione alla squallida contromanifestazione inscenata dai sinistri e centri sociali (veri ed unici devastatori della cosa pubblica e del privato altrui in più occasioni): una trentina di stipendiati dei partiti dell’unione, nessun cittadino veronese. Chiaramente una sproporzione tra i sostenitori di due mondi differenti troppo evidente per la Sinistra al Governo. Dove non riescono a riempire la piazza – presto fatto – bisogna sabotare le iniziative altrui, utilizzando i propri uomini di servizio.
    Consideriamo tuttora la decisione di svolgere il comizio di fronte a Castelvecchio più che sacrosanta: Forza Nuova ha dimostrato lungimiranza e forte Responsabilità, non cadendo in un tranello studiato ad arte dalla sinistra.
    Occasioni per rivendicare ulteriormente la miseria politica illiberale dei comunisti al governo che non sanno far altro che devastare il nostro paese a colpi di sanatorie di clandestini, ce ne saranno all’ordine del giorno. E noi saremo sempre presenti, e sempre pronti a rivendicare i Valori della società tradizionale, della Nazione, della Famiglia, della Preferenza Nazionale, dell’antimaterialismo e dell’anticomunismo, contro chiunque (siano essi purtroppo degli uomini dello stato) mina con il proprio fazioso agire la Libertà d’espressione e d’opinione sancita perfino nella Carta costituzionale di cui li stessi si fanno presuntamente e formalmente garanti.
    A Verona rinasce l’Opposizione Nazionale. Non volevano farci passare, ma noi da qui siamo passati e passeremo ancora!


    Caratossidis Paolo
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    Come riportava ieri uno striscione: SE IL DESTINO è CONTRO DI NOI........PEGGIO PER LUI.
    Avanti!!!

  5. #5
    MONTINI
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  6. #6
    MONTINI
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    Verona, Il questore ordina il dietrofront al «corteo fascista»
    Antifa
    Circa 400 militanti sono arrivati da tutta Italia per manifestare contro il governo. La sfilata, partita da San Zeno, avrebbe dovuto finire in piazzale Cadorna
    La manifestazione di Forza Nuova bloccata dalla polizia a Castelvecchio: troppi slogan razzisti e saluti nazisti

    Si ferma davanti a Castelvecchio la marcia di circa quattrocento militanti di Forza Nuova venuti da tutta Italia per manifestare contro il governo «democomunista» di Romano Prodi. Il corteo avrebbe dovuto concludersi in piazzale Cadorna con il comizio finale del leader nazionale del movimento della destra radicale, Roberto Fiore. Ma un cordone di polizia e carabinieri lo blocca prima che imbocchi corso Cavour. L’ordine, dicono ai manifestanti i dirigenti della squadra mobile, è arrivato direttamente dal questore Luigi Merolla: troppi saluti romani e troppi slogan inneggianti al fascismo e al Duce. Così non si può andare avanti.
    La manifestazione parte alcuni minuti dopo le 17 da piazza San Zeno, dove i «camerati» vengono invitati ad acquistare, al prezzo di quattro euro l’una, la «nuova bandiera ufficiale» del movimento: un drappo nero con le lettere F ed N stampate in rosso e incrociate fra loro e cerchiate di bianco. Non passa inosservata la somiglianza con una svastica. «È un simbolo di piazza, di militanza», spiegano al gazebo in cui sono in distribuzione. Ma non mancano le tradizionali croci celtiche. Una ragazza con l’ombelico in bella vista porta il tricolore con fascio littorio dei repubblichini. Matteo Castagna, di Padania Cristiana, arriva con il suo stendardo: una bandiera bianca con il cuore rosso della Vandea. Al suo fianco Antonio Diano, del coordinamento San Pietro martire di Venezia, fa sventolare l’aquila asburgica. Un militante di Vicenza distribuisce inviti alla cerimonia in memoria dei caduti della Rsi.
    Quasi tutte nere le camicie e le magliette indossate dai partecipanti. Su qualcuna è stampata una frase di Ezra Pound, autore cult dell’estrema destra: «Io non ho vita tranne quando cozzano le spade». Il profilo di Mussolini campeggia su altre.
    In testa al corteo lo striscione della sezione veronese di Forza Nuova, subito dopo quello «Contro il governo Prodi». A marciare manifestanti venuti da tutto il Veneto, ma anche da Torino, Udine, Brescia, Rimini, Lodi. Yari Chiavenato, segretario provinciale del partito, si sgola invitando i militanti ad attenersi agli slogan distribuiti prima della partenza. Dieci parole d’ordine, stampate su un foglietto, che dovevano dare il la alla manifestazione. Dal classico «contro il comunismo la gioventù si scaglia, boia chi molla è il grido di battaglia» all’esplicito «contro l’islam terrorista non mi piego, son fascista». Ma ben presto l’entusiasmo del «camerati» ha il sopravvento. E così partono a raffica i cori inneggianti «duce, duce» accompagnati dal saluto romano, canti del Ventennio, del tipo «ce ne freghiamo della galera, camicia nera trionferà», l’inno di Mameli seguito dal grido nazista di «sieg heil», sempre con corollario di braccia tese. Da qualche settore si reclama «Priebke libero», il boia delle Fosse Ardeatine, condannato all’ergastolo qualche anno fa.
    Il corteo, intanto, arriva tra l’indifferenza dei pochi passanti fino alle Regaste per poi svoltare in via Castelvecchio. Dopo qualche decina di metri trova a sbarrare il cammino camionette e mezzi della polizia e dei carabinieri messi di traverso e un cordone di agenti e militari in assetto anti-guerriglia. A dirigerli ci sono il dirigente della squadra mobile Marco Odorisio e il maggiore Sergio Del Monte, del nucleo operativo dei carabinieri. Dalla questura era arrivato l’ordine di fermare la marcia. È il dirigente della questura Fernando Malfatti a trasmetterlo. Il tam tam percorre tutto il corteo e contro le forze dell’ordine partono slogan rabbiosi. Inutili le rimostranze di Chiavenato, del segretario veneto Paolo Caratossidis e dello stesso Fiore. Alla fine i dirigenti del movimento decidono di tenere i loro comizi davanti a Castelvecchio. Il primo ad arringare i presenti è Chiavenato: «Siamo spiriti liberi e nessuno può fermarci. Abbiamo un bellissimo motto: me ne frego e io me ne frego di questo Stato». Dopo di lui, Caratossidis esprime sconcerto per la decisione di fermare la «manifestazione pacifica e civile della destra radicale» e rivolgendosi ai poliziotti urla: «Sarà dura questa battaglia, signori con l’elmetto». Tocca a Fiore, che ricorda come il luogo evochi «il processo ai traditori del Gran Consiglio», concludere gli interventi. «Se avessi deciso di farlo, oggi avremmo sfondato», esclama. «Siamo pronti alla battaglia politica, ma se saremo aggrediti saremo pronti anche ad andare oltre». Ancora un attacco al «nuovo sistema social-comunista che vuol far diventare l’Italia terra di immigrazione distruggendo la nostra identità nazionale» e la manifestazione fa retromarcia. Ancora saluti romani, cori inneggianti a «manganello e bombe a man» per passare agli ululati di dileggio verso i camerieri di una pizzeria, colpevoli solo di non avere un aspetto «ariano».
    Intorno alle 19 la manifestazione si disperde davanti alla basilica dedicata al santo africano, patrono della città. (e.s.)

    L'Arena

  7. #7
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    Reduce dalla marcia di Verona, voglio pubblicamente ringraziare il movimento Forza Nuova ed il suo eccellente Segretario Roberto Fiore, nonchè quello veneto Paolo Caratossidis, per l'imponente prova data nel successo dell'iniziativa.
    Personalmente sono rientrato a Venezia con lo Spirito fortificato vedendo la (vera) "meglio gioventù", quella che ha la maturità per non accettare le provocazioni poliziesche, eterodirette a quanto pare dalle solite quattro zecche, che s'erano radunate in un parco, con i soliti ispiratori d'odio politici, quelli che intendono scatenare il Dottor Sottile.
    Bravi militanti di Forza Nuova, siete, con la vostra purezza intellettuale, con la vostra sincerità umana, il viatico nella Lotta, siete il vero sale della terra italiana, il fermento per la rinascita della nostra comunità nazionale.
    Sieg Heil!

    Raffaele

  8. #8
    EUROPA CRISTIANA
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    Citazione Originariamente Scritto da cariddeo
    Reduce dalla marcia di Verona, voglio pubblicamente ringraziare il movimento Forza Nuova ed il suo eccellente Segretario Roberto Fiore, nonchè quello veneto Paolo Caratossidis, per l'imponente prova data nel successo dell'iniziativa.
    Personalmente sono rientrato a Venezia con lo Spirito fortificato vedendo la (vera) "meglio gioventù", quella che ha la maturità per non accettare le provocazioni poliziesche, eterodirette a quanto pare dalle solite quattro zecche, che s'erano radunate in un parco, con i soliti ispiratori d'odio politici, quelli che intendono scatenare il Dottor Sottile.
    Bravi militanti di Forza Nuova, siete, con la vostra purezza intellettuale, con la vostra sincerità umana, il viatico nella Lotta, siete il vero sale della terra italiana, il fermento per la rinascita della nostra comunità nazionale.
    Sieg Heil!

    Raffaele
    ...un esempio
    andreas

  9. #9
    "la Rivoluzione è come il vento..."
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    Citazione Originariamente Scritto da cariddeo
    Reduce dalla marcia di Verona, voglio pubblicamente ringraziare il movimento Forza Nuova ed il suo eccellente Segretario Roberto Fiore, nonchè quello veneto Paolo Caratossidis, per l'imponente prova data nel successo dell'iniziativa.
    Personalmente sono rientrato a Venezia con lo Spirito fortificato vedendo la (vera) "meglio gioventù", quella che ha la maturità per non accettare le provocazioni poliziesche, eterodirette a quanto pare dalle solite quattro zecche, che s'erano radunate in un parco, con i soliti ispiratori d'odio politici, quelli che intendono scatenare il Dottor Sottile.
    Bravi militanti di Forza Nuova, siete, con la vostra purezza intellettuale, con la vostra sincerità umana, il viatico nella Lotta, siete il vero sale della terra italiana, il fermento per la rinascita della nostra comunità nazionale.
    Sieg Heil!

    Raffaele
    Ottimo cariddeo bardato di bandiera forzanauta!

  10. #10
    Cattolico Tradizionalista
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    Complimenti a FN
    Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui.

 

 
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