come sempre, ricorderei...
CATTOLICESIMO ZIGGGGGAIL
STESSI AMICI STESSA BARRICATA, OGNI PRETE è UN CAMERATA!
come sempre, ricorderei...
CATTOLICESIMO ZIGGGGGAIL
STESSI AMICI STESSA BARRICATA, OGNI PRETE è UN CAMERATA!
ratzinger fa schifo, ma non è che il suo dio sia migliore...Originariamente Scritto da cariddeo
Originariamente Scritto da lupo1982
bla bla blaOriginariamente Scritto da Saloth Sâr
Ieri seguivo sul satellite i servizi dei media locali sulla visita di Benedetto XVI in Polonia. Generalmente, soprattutto sul loro televideo, è stato dato ben poco risalto alla visita ad Oświęcim, considerata giustamente un dettaglio minore della trasferta pastorale. In confronto i nostri TG si sono dannati l'anima a sottolineare i timori di una nuova deriva nazifascista (sic). Contemporaneamente, i seggi in Italia erano aperti. Mah...
Avete il novo e ’l vecchio Testamento, e ’l pastor de la Chiesa che vi guida; questo vi basti a vostro salvamento. Se mala cupidigia altro vi grida, uomini siate, e non pecore matte, sì che ’l Giudeo di voi tra voi non rida!
Dante Alighieri - La Divina Commedia - Canto V versi 79/81- Paradiso
Conosci il prezzo di ogni cosa e il valore di nessuna
......................vuoi vedere che adesso tira fuori anche lui il "silenzio" di Papa Pio XII° ? Il passo e' breve....................................Originariamente Scritto da cariddeo
Intanto ogni giorno nel mondo d'oggi ....................mica si scherza !
Bhè, le lapidazioni le lascio ai popoli inferiori.Originariamente Scritto da Saloth Sâr
tratto da : http://www.corriere.it/Primo_Piano/C...9/vecchi.shtml
Comunità ebraiche: è riduttivo sulle colpe degli uomini
MILANO — «Il discorso sul nazismo e la Shoah, come dire, mi pare un po’ riduttivo». Claudio Morpurgo, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, ha appena finito di seguire in televisione il discorso del Papa e non nasconde la sua «perplessità». Certo, «come ebrei non possiamo non cogliere il valore altamente simbolico di questa giornata». Mad’istinto dice una cosa che ricorre in diversi commenti del mondo ebraico, laico e religioso, parole misuratemasecche e un velo di delusione: «C’è un passaggio interessante sul silenzio di Dio, un tema assai studiato dalla stessa teologia ebraica. Però avverto un rischio di fuga dalle responsabilità: il problema non è tanto chiedersi dov’era Dio, ma dov’erano gli uomini». Ecco la questione centrale: il rabbino Giuseppe Laras è presidente dell’assemblea rabbinica italiana e docente di filosofia ebraica alla Statale di Milano, un uomo che con i problemi teologici ha una certa familiarità, però dice che «se si fa di Auschwitz un problema teologico, si rischia di distogliere l’attenzione da ciò che è accaduto: il problema sono gli uomini, la loro responsabilità, e semmai la questione è l’uso malvagio che l’uomo ha fatto della sua libertà rinnegando Dio». Laras è un uomo mite e sorride: «Nessuno vuole fare il giudice del Papa, tanto più che il suo ruolo non è affatto facile.
Ci rendiamo tutti conto della grandezza del suo gesto, di quanto sia importante che si sia posto sulla scia del suo predecessore. Però, sa com’è, sono più facili le riflessioni critiche che gli elogi, e del resto vogliono solo essere uno stimolo al dialogo». Così il rabbino non gira intorno alle parole, «ho avuto l’impressione che il suo discorso fosse piuttosto generico, talvolta reticente, sarà il ca rattere ma mi è parso un po’ abbottonato». Per dire: «Mi ha colpito che non nominasse mai la parola "antisemitismo". Che abbia parlato di "sei milioni di polacchi uccisi" ma non dei sei milioni di ebrei, e sì che la cifra è evocatrice, no?». E poi c’è la faccenda dei tedeschi: «Per spiegare il loro coinvolgimento nella Shoah, ha parlato di un inganno ordito da un gruppo di criminali: vorrei che fosse stato così, manon è stato esattamente così». Lo dice pure Claudio Morpurgo, «l’antisemitismo è un fenomeno complesso, la Shoah è il punto d’arrivo di un’operazione secolare che ha diverse matrici ed è molto più ampia di Auschwitz: contiene anche le leggi razziali e l’acquiescenza di tanti». Un velo di delusione, appunto, «un discorso grande all’inizio e alla fine e problematico nel suo contenuto», riflette il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni: per nulla convinto dall’interpretazione delle responsabilità tedesche, «come se il popolo tedesco fosse egli stesso vittima e non, invece, dalla parte dei persecutori.
C’è una sorta di ritiro rispetto a un disegno imperscrutabile di Dio. Ma se Dio non si può giudicare, abbiamo il dovere di giudicare la storia, perché la storia la fanno gli uomini». Pure Di Segni non usa eufemismi verso Benedetto XVI, «se è stato importante e significativo che abbia definito il popolo ebraico come testimone di Dio, non ha tuttavia colto la centralità di Auschwitz come simbolo del martirio del popolo ebraico». Resta «un difficile percorso di dialogo e il senso di una storia controversa». Ma resta anche, sorride il rabbino, l’arcobaleno apparso d’improvviso dietro il Papa in preghiera, «un segno spettacolare su cui dobbiamo riflettere... ».
Gian Guido Vecchi
29 maggio 2006
Il discorso del papa si trova qui:
http://www.vatican.va/holy_father/be...rkenau_it.html
Merda, il papa è arrivato ad incolpare il suo stesso dio di ciò che è successo, ma a questi ancora non basta. Come se delle responsabilità degli uomini non si fosse parlato abbastanza finora!
Ormai il prossimo passo sarà dire che i romani hanno crocifisso Cristo e scatenare un annientamento morale dei latini accusandoli di deicidio...Originariamente Scritto da Fenris
Che poi tanto peregrino non è visto il vero "olocausto" che sta vivendo tutta l'Europa, non solo latina!
Raffaele