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  1. #1
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    Predefinito Abbiamo aderito a questo richiamo

    26/05/06
    Bisogna sempre partire dalla considerazione
    che i gruppi politici che si riconoscono nel progetto allegato non sono
    riusciti ad accordarsi per dare vita ad un movimento politico unitario; e
    non ci riusciranno mai perchè i sedicenti leaders di quei partiti non hanno
    la minima intenzione di fare dei passi indietro per raggiungere l'obiettivo.
    Rimane quindi da percorrere la via più difficile: la costituente di base.
    Ovvero mettere insieme tutti i militanti che si riconoscono nel progetto
    allegato e far studiare a loro in sede congressuale i programmi, la
    struttura, il metodo, le gerarchie. Lavoro faticoso che va fatto celermente.
    Sto facendo predisporre un sito che conterrà progetto, proposte,
    suggerimenti ed adesioni.Inoltre sto facendo aprire un conto corrente
    postale per le adesioni il cui andamento sarà costantemente pubblicizzato
    attraverso il sito. A chi si dovesse ... preoccupare che l'iniziativa parte
    da me posso rispondere che qualcuno doveva pur iniziare; ed inoltre non ho
    ancora deciso se aderire o meno alla costituente, ma se lo dovessi fare lo
    farei da semplice militante come tutti gli altri e la stessa cosa invito a
    fare i segretari degli altri gruppi per eliminare la concorrenza
    personalistica ed eventualmente, se non se ne può fare a meno, per
    trasferirla all'interno di una casa comune. Ora però bando alle chiacchiere
    e diffondiamo il progetto il più possibile : per e-mail, a mano, a voce, per
    lettera , insomma in tutti i modi possibili. Agli interessati sarà inviata
    una scheda di adesione. Vi prego di inviare la corrispondenza all'indirizzo
    e-mail progettocostituente@hotmail.it. Nel ricordare che questa resta
    l'unica e l'ultima possibilità auguro buon lavoro a tutti
    Adriano Tilgher
    C O S T I T U E N T E

    Sembra assurdo, ma in Italia c’è bisogno di un partito, anzi del partito, perché le altre formazioni che utilizzano questo nome non hanno dignità di partito in quanto non fanno politica ma affari.

    Oggi c’è bisogno di politica, ovvero di principi ed idee nuove cui ancorare la società per uscire dalla grande crisi del capitalismo, per risolvere l’enorme crisi dell’uomo. Invece i cosiddetti “leaders” italiani della vecchia finta politica si limitano ad amministrare l’esistente, in quanto sono al servizio del potere, di coloro che veramente comandano: i poteri forti, l’alta finanza planetaria… Abdicando in tal modo al loro ruolo.

    La lotta politica ha come obiettivo la conquista del potere, senza questo obiettivo non si fa politica. Ecco perché in Italia c’è bisogno di un partito. Il partito che restituisca a tutti gli Italiani la possibilità di tornare protagonisti della loro vita e non vittime degli interessi altrui. Questo può accadere solo se effettivamente sono loro stessi a conquistare il potere. Questa è la ragione profonda della Costituente.

    PROGETTO
    Un progetto politico consiste nella definizione dell’obiettivo finale, nella predisposizione di una strategia per raggiungere l’obiettivo finale, nella identificazione di obiettivi parziali e nella costruzione delle varie tattiche per conseguire gli obiettivi parziali.

    Obiettivo finale
    Nella lotta politica, come abbiamo visto, l’obiettivo finale è la conquista del potere.

    Strategia
    La strategia è la via maestra attraverso cui raggiungere l’obiettivo finale. La strategia della Costituente consiste nell’individuare e collegare le fasce del malessere che emergono dall’analisi politica e che crescono sempre più, rappresentarle ed utilizzarle per il conseguimento della vittoria.

    1° obiettivo
    Il primo obiettivo sulla strada del progetto è la creazione del partito: ovvero lo strumento di capitalizzazione del lavoro politico.

    IL PARTITO
    Definito il progetto politico, diventa facile definire le caratteristiche del costituendo partito: sia come programma, sia come struttura, sia come metodo di azione politica, sia come forma estetica.

    a) Il programma – Il programma, che dovrà essere definito in sede di costituente, dovrà partire da alcune considerazioni fondamentali che rappresentano il principale elemento di coagulo intorno al progetto comune. Il presupposto del programma è nelle considerazioni su esposte ovvero nella necessità di restituire un primato alla politica e quindi nel dovere di costruire una classe dirigente preparata allo scopo. Punti salienti devono essere principalmente due: la costruzione di una nuova identità nazionale forte ma proiettata verso l’Europa e impostata sui principi di solidarietà e di sussidiarietà e lo sviluppo dello stato sociale che arrivi ad una ridistribuzione delle ricchezze affinché non possano esistere uomini più forti e potenti delle comunità. Insomma una nuova sintesi culturale e politica tra i due filoni culturali emergenti in questo primo scorcio del terzo millennio: da una parte la logica dell’autonomia, che porta alla riaffermazione dei valori localistici per riscoprire un reale senso di appartenenza (riscoprire il campanile per ricostruire il senso della Patria), dall’altra la logica dell’alternativa sociale per ridare dignità ai popoli e liberarli dalle logiche schiavistiche del liberal-capitalismo.
    b) La struttura – La struttura del nuovo partito dovrà essere estremamente snella ma soprattutto dovrà rispondere alle esigenze di massima partecipazione per funzioni allo stesso modo della nostra concezione dello Stato. Il che vuol dire, in buona sostanza, che tutte le gerarchie del partito dovranno emergere spontaneamente dalla base dello stesso e dovranno essere l’espressione del meglio nei vari campi e dovranno rispondere a verifiche continue. Tranne alcune figure statutarie, limitate e ben definite, deve essere sancita la incompatibilità tra cariche politiche e cariche elettive e queste ultime dovranno sempre e comunque rendere conto ai referenti politici. Dovrà essere potenziata al massimo la comunicazione telematica. Le sezioni avranno senso solo se impostate come centri di intervento nel e per il sociale. La struttura dovrà essere concepita nel massimo della funzionalità e della economicità.
    c) Metodo politico – Il metodo di azione politica dovrà essere improntato all’originalità e dovrà sfruttare tutti i sistemi moderni di comunicazione abbinati con gli antichi. Il contatto diretto e personale 365 giorni l’anno sarà la nostra principale risorsa. Infatti dovremo essere presenti su tutti i temi scottanti della politica nazionale e locale intervenendo in modo tale da diventare riferimento per tutte le fasce di malessere che intendiamo rappresentare, creando, se del caso, dei comitati di intervento specifico. Siccome viviamo nella società dell’immagine, dovremo creare degli efficienti uffici stampa e pubbliche relazioni che sappiano curare i rapporti con la stampa e le radio-televisioni, con particolare riferimento a quelle di interesse locale.
    d) Forma estetica – Per le considerazioni su svolte è importante anche una forma estetica moderna ed innovativa che renda il partito accettabile a tutti coloro che si riconoscano nel progetto e nel programma comune qualunque sia il loro passato politico. Un luogo di accoglienza non di rifiuto, un luogo aperto non un ghetto. Inni nuovi, simboli nuovi, nessuna rivincita del passato ma la prospettiva di conquistare il futuro. Rivendicare metodologie e forme estetiche del passato, qualunque esse siano, è un modo come un altro per tradire le proprie idee e per considerarle morte in quanto non si ritengono adatte ad adeguarsi ai tempi.


    UN METODO PER LA COSTITUENTE
    La costituente deve essere di base ovvero non deve aggregare gruppi organizzati in quanto tali ma deve mettere insieme singole individualità che accettino nella piena autonomia della loro volontà di costruire un nuovo e diverso soggetto politico secondo i presupposti su esposti. Ovviamente non è consentita la partecipazione contemporanea ad altri soggetti politici. L’adesione alla costituente consiste nel compilare una scheda di adesione e nell’effettuare un versamento di euro 10. L’iscrizione sarà vincolata esclusivamente all’accettazione del progetto e non riguarderà il passato politico dei singoli. L’elenco degli iscritti sarà reso pubblico per la massima trasparenza del lavoro costituente. La fase costituente sarà ritenuta conclusa al raggiungimento dei 10.000 iscritti. Ogni gruppo provinciale di 100 iscritti avrà diritto ad esprimere, attraverso opportuni congressi costituenti provinciali, 10 delegati al congresso costituente nazionale. Non vi sono delegati di diritto ma sarà compito di ognuno eleggere quali delegati le persone più capaci e le più rappresentative. In sede di adesione, ognuno indicherà in quale commissione intenderà essere aggregato o comunque in quale campo intende dare il proprio contributo di idee e di proposta. Per il momento sono previsti i seguenti gruppi di lavoro:Analisi politica, programma, struttura, statuto, metodo di azione politica, tecniche di comunicazione, tecniche di propaganda, criteri di organizzazione, forma estetica, finanziamento.

    CONCLUSIONI
    Qualcuno potrebbe obiettare che il tema di incontro potrebbe sembrare troppo generico e poco qualificante. Noi rispondiamo che troppo spesso il nemico ci ha divisi su questioni di lana caprina per cui l’importante è credere nella necessità del ritorno alla politica, nella volontà di ricreare il senso di appartenenza, nella ineluttabilità di ricostruire lo stato sociale, nella necessità di ricercare una nuova e più moderna sintesi di valori.

    L’importante è puntare sulla valorizzazione di un uomo nuovo, costruito sui valori di sempre e che faccia propri i principi di solidarietà e di trasparenza, in una struttura dove tutti si sentano comproprietari e cogestori, dove ognuno agisca in funzione dell’altro, e dove la meritocrazia sia l’unico discrimine adatto a costruire una gerarchia di valori.



  2. #2
    ardimentoso
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    ma vieni a cave?!?

    nun se paga..

  3. #3
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    nessuno mi ha invitato, ma ci verrei volentieri se fossi in zona.

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da lupaperlapatria
    nessuno mi ha invitato, ma ci verrei volentieri se fossi in zona.
    perchè gli inviti li mandano solo ai VIP.
    quest'anno presenterà la serata Sabrina Ferilli in compagnia di Franco Califano.
    a chiudere, concerto delle Gazosa.









    p.s.
    ma ci vai affanculo?

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da lupo1982
    perchè gli inviti li mandano solo ai VIP.
    quest'anno presenterà la serata Sabrina Ferilli in compagnia di Franco Califano.
    a chiudere, concerto delle Gazosa.









    p.s.
    ma ci vai affanculo?
    State bboni

  6. #6
    LONGINO
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    Citazione Originariamente Scritto da lupo1982
    perchè gli inviti li mandano solo ai VIP.
    quest'anno presenterà la serata Sabrina Ferilli in compagnia di Franco Califano.
    a chiudere, concerto delle Gazosa.









    p.s.
    ma ci vai affanculo?
    IL SOLITO PRIN CIPE

  7. #7
    Mannuz: la Runa della Mantide
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    Citazione Originariamente Scritto da lupaperlapatria
    nessuno mi ha invitato, ma ci verrei volentieri se fossi in zona.
    oh, scusa!!!!
    adesso ti faccio arrivare un biglietto scritto con lettere ricamate in oro e chiuso da sigillo regale!!!!

    aripijate
    se voi venì, vieni; sennò non vieni.
    se è difficile ti faccio un disegnino

  8. #8
    Mannuz: la Runa della Mantide
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    Citazione Originariamente Scritto da lupaperlapatria
    nessuno mi ha invitato, ma ci verrei volentieri se fossi in zona.
    volevi l'invito?
    eccolo

    Invito per tutti i militanti e per tutte le realtà militanti dell'area!
    Azione nella concordia. Concordia nell’azione Cave 2 giugno 2006
    Dopo il primo dibattito svoltosi il 1 maggio a Cave
    in occasione della festa organizzata da Base Militante "Rock per L'Europa"
    sul tema Quale Futuro?

    Il 2 giugno p.v. si terrà, sempre a Cave,
    presso la Pinetina comunale di via Morino dalle ore 17.00 in poi,
    il secondo appuntamento per dibattere su
    "Quale Futuro per l'Area? Sinergie e strategie"

    aperto a tutti i militanti e a tutte le realtà dell'Area (Forza Nuova, Fronte Sociale, Fiamma Tricolore, Casa Pound, Raido, etc... e perdonate le omissioni ma non sentitevi esclusi)


    Vi aspettiamo numerosi per dibattere e confrontarci.

    Base Militante - Cave


    Questo che segue è il documento che fungerà da traccia per l'incontro:

    Azione nella concordia. Concordia nell’azione

    Cave 2 giugno 2006

    di Gabriele Adinolfi


    È necessario intraprendere qualcosa di costruttivo, comune e trasversale.
    Qualcosa non ostacoli le singole scelte e le singole appartenenze.
    Da quando, a maggio, si è finalmente iniziato a percepire il livello dello sbando e dell’assenza di prospettive cui un’intera area è stata condannata da una politica sbagliata, nata male, e da una diffusa incapacità gestionale, si sente sempre più spesso parlare di unità, di collaborazione.
    L’impressione è che si parli di unità o collaborazione solo per essere formalmente inattaccabili, ma che da più parti (d’apparato) non la si voglia veramente.

    Costituenti?

    L’idea più ricorrente è quella di un’ennesima Costituente.
    A cosa servirebbe?
    Chi è invitato a questa Costituente; ammesso che ce ne sia una sola e non diverse?
    Chi è escluso?
    Ma, soprattutto: su quali criteri si fonderebbe?
    Verticismo? Tribalismo? Rassismo? Magari mascherati da patine di apparente, confusa e neppure tanto auspicabile democrazia, che poi funzionerebbe così: mi scelgo un numero tot di persone e mi assicuro la maggioranza.
    E cosa dovrebbe partorire una Costituente visto che il problema di fondo è l’incapacità politica?

    Non prendiamo ras per capi

    L’incapacità politica viene da lontano: da una ideologia del ghetto e della banda che porta alla fossilizzazione di gerarchie non dinamiche e alla traslazione coatta dell’idea del capo carismatico.
    Che non ci siano capi carismatici è evidente. Qui non manca solo Mussolini, il che è scontato, o altri capi che lo accettarono come capo, quali Farinacci, Balbo o Pavolini. Qui mancano anche capi più alla nostra portata, come i Concutelli, i Mieville, i Morice, i Dimitri.
    Certo: esiste una quarantina di persone un po’ più di spicco rispetto agli altri. Ma solo una ventina di esse ha avuto il buon gusto di non porsi come surrogati di capi; gli altri sono impegnati in logoranti e infinite partite per sfiancarsi reciprocamente. E tutta l’area vive solo di questo scontro senza fine possibile. Del resto se un giorno uno avesse il sopravvento sugli altri non si tratterebbe neanche di un risultato che dovremmo festeggiare, perché per poter restare avanti a tutti gli altri costui (chiunque sia) sarebbe costretto a emarginare, espellere o schiacciare quelli che - in un certo settore o, soprattutto, umanamente – sono migliori di lui. Insomma continuerebbe, come sempre a livellare e comprimere.
    È così che vanno tristemente le cose e per questo non si progredisce, né lo si farà se due o tre dei venti che s’illudono d’esser capi oggi si mettono insieme per sopperire alle singole debolezze. La discordia regna sovrana e le pugnalate si sprecheranno. La disintegrazione procede all’infinito.

    Guardiamoci in faccia!

    Ho detto e ripetuto che serve una Rivoluzione Culturale e strutturale che sia antirassistica e antiverticista. Non antigerarchica ma anti-sclerotica. La mentalità che deve animare la ripresa l’aveva descritta perfettamente SFS in “squadristi”. La riporto:
    “E non mi stupisce che lo squadrista (quello Anni Venti) li faccia tremolare e faccia sudare la loro pelle grassa.
    Perché lo squadrista rappresenta il simbolo di tutto, dico bene tutto, quello che loro non potranno mai essere, di tutto ciò che non potranno mai avere.
    L’arroganza pura e semplice non erudita e falsamente coraggiosa, la comprensione di se stessi e l’accettazione della propria condizione; il tutto misto alla volontà d’inserirsi in modo organico, disinteressato, l’accettazione del sistema gerarchico, naturale, ma non definitivo né totale, le diverse gerarchie, diverse a seconda delle capacità; il coraggio fisico, il coraggio di cercare e di trovare lo scontro, il gusto dei pochi contro tanti.
    Guardiamoci in faccia, guardiamoci in faccia!”
    (Da “Squadristi” Sotto fascia semplice, cd “Gambadilegno” 1998, prod. Trifase – Perimetro.)

    Soccorso Sociale

    Non usciremo da questa impasse senza ricorrere a quella mentalità e senza intraprendere l’interventismo, ovvero il modo di pensare e d’agire che non aspetta di conoscere le altalenanti scelte fatte dietro un tavolino dai feudatari del niente.
    Per questo, piuttosto che confidare in ipotesi ritrite di costituenti, preferisco accogliere gli appelli ad unità nel concreto che si sono sentiti, anche questi, nel mese di maggio.
    Parlo di unità d’intenti e di collaborazioni giuridiche ed interventiste che siano aperte a tutti, che siano per tutti, in nome della concordia e dell’efficacia.
    Propongo quindi la costituzione di un Soccorso Sociale che possa far cambiare registro.
    E utilizzo la parola “sociale” in entrambi i suoi significati, quello comune e quello originario.
    Intendo perciò tutto quello che riguarda la società in lotta per la giustizia e l’autodeterminazione. Dunque il Soccorso Sociale deve diventare un laboratorio e un gruppo di pronto intervento per le questioni sociali; non è necessario che questo gruppo intervenga con le sue bandiere; meglio se l’azione, la teoria, l’organizzazione, l’assetto giuridico che il Soccorso Sociale riuscirà ad esprimere saranno a disposizione delle realtà politiche operanti (di cui del resto è auspicabile che la gran parte degli animatori del S.S. siano militanti), senza pregiudiziali di sorta.
    Il Soccorso Sociale oltre ad incentivare leggi popolari ispirate al caso del Mutuo Sociale, può offrire mille soluzioni a situazioni di oppressione (o di inganno dovuto alla misconoscenza dei propri diritti): dalle tasse, alle pensioni, alle strisce blu.
    Per poi approdare all’embrione di un motore sindacal/rivoluzionario (che non deve farsi necessariamente sindacato) e a opere di volontariato come le colonie per l’infanzia. (Ed anche potenziare quelle già in vigore se è vero che FN riprenderà le Colonie Evita Peron) Penso anche a dopo scuola o a primi apprendistati.
    Ritengo che il Soccorso Sociale possa intervenire direttamente in certi casi ma, soprattutto, supportare le iniziative già esistenti o aiutare diverse realtà a realizzarle; sia con un sostegno fisico, sia con la preparazione di “format” d’intervento.
    L’altro significato della parola sociale, che poi è quello originario, comprende il concetto di Socii (per i romani, gli alleati); dunque il Soccorso Sociale può divenire il luogo nevralgico, trasversale per il soccorso giuridico, economico, organizzativo; da questo si può concepire la logica del “sempre presenti”, ovvero del pronto intervento. Dunque, dal S.S. dovranno uscire pool di avvocati, giornalisti; una finanziaria e via dicendo oltre, ovviamente, a volontari disinteressati che siano l’embrione di quell’entità che ho definito come “Leali” nel mio documento del 1 maggio.

    Al dunque

    Io definisco una scelta di questo genere come “rivoluzionaria in marcia” perché non è ostaggio degli accordi e disaccordi di capetti o presunti tali e non è prigioniera di etichette o contenuti, dunque non è facilmente arrestabile.
    L’idea è di inaugurare questo Soccorso Sociale per l’anno entrante, facendolo possibilmente debuttare subito dopo l’UdE 2006 (prevista dal 7 al 10 settembre in provincia di Rieti) che verrà organizzata armonicamente da Casa Pound, Sala Macchine Teseo Tesei, Forza Nuova Cerveteri, Base Militante Cave.
    Invito chiunque a mettersi a disposizione di un’impresa che sarà corale.
    Chiunque sia ansioso di contribuire ad un’azione costruttiva, diretta, interventistica, all’insegna della concordia può contattare:

    Gabriele Adinolfi (Polaris)
    ga@gabrieleadinolfi.it 3391262293

    Daniele Dottori (Base Militante Cave)
    danieledottori@hotmail.it 3396326305

    Gianluca Iannone (Casa Pound)
    latestadiferro@libero.it 064883573

    Giuseppe Onorato (FN Cerveteri)
    audace79@inwind.it 3351289326

    Alessandro Stazi (Teseo Tesei, Rieti)
    stazialessandro@libero.it 3478549593

    Roberto Costa e Lilli lucente (Libreria Europa)
    0639722159

    Si tratta, ovviamente, di un primo embrione organizzativo che contiamo di allargare, non solo geograficamente. Nulla è completamente definito, salvo le linee guida. Dobbiamo riuscire insieme a costituire questo Soccorso Sociale e a farlo partire nel miglior modo possibile.

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da lupaperlapatria
    26/05/06
    Bisogna sempre partire dalla considerazione
    che i gruppi politici che si riconoscono nel progetto allegato non sono
    riusciti ad accordarsi per dare vita ad un movimento politico unitario; e
    non ci riusciranno mai perchè i sedicenti leaders di quei partiti non hanno
    la minima intenzione di fare dei passi indietro per raggiungere l'obiettivo.
    Rimane quindi da percorrere la via più difficile: la costituente di base.
    Ovvero mettere insieme tutti i militanti che si riconoscono nel progetto
    allegato e far studiare a loro in sede congressuale i programmi, la
    struttura, il metodo, le gerarchie. Lavoro faticoso che va fatto celermente.
    Sto facendo predisporre un sito che conterrà progetto, proposte,
    suggerimenti ed adesioni.Inoltre sto facendo aprire un conto corrente
    postale per le adesioni il cui andamento sarà costantemente pubblicizzato
    attraverso il sito. A chi si dovesse ... preoccupare che l'iniziativa parte
    da me posso rispondere che qualcuno doveva pur iniziare; ed inoltre non ho
    ancora deciso se aderire o meno alla costituente, ma se lo dovessi fare lo
    farei da semplice militante come tutti gli altri e la stessa cosa invito a
    fare i segretari degli altri gruppi per eliminare la concorrenza
    personalistica ed eventualmente, se non se ne può fare a meno, per
    trasferirla all'interno di una casa comune. Ora però bando alle chiacchiere
    e diffondiamo il progetto il più possibile : per e-mail, a mano, a voce, per
    lettera , insomma in tutti i modi possibili. Agli interessati sarà inviata
    una scheda di adesione. Vi prego di inviare la corrispondenza all'indirizzo
    e-mail progettocostituente@hotmail.it. Nel ricordare che questa resta
    l'unica e l'ultima possibilità auguro buon lavoro a tutti

    Adriano Tilgher





    C O S T I T U E N T E

    Sembra assurdo, ma in Italia c’è bisogno di un partito, anzi del partito, perché le altre formazioni che utilizzano questo nome non hanno dignità di partito in quanto non fanno politica ma affari.

    Oggi c’è bisogno di politica, ovvero di principi ed idee nuove cui ancorare la società per uscire dalla grande crisi del capitalismo, per risolvere l’enorme crisi dell’uomo. Invece i cosiddetti “leaders” italiani della vecchia finta politica si limitano ad amministrare l’esistente, in quanto sono al servizio del potere, di coloro che veramente comandano: i poteri forti, l’alta finanza planetaria… Abdicando in tal modo al loro ruolo.

    La lotta politica ha come obiettivo la conquista del potere, senza questo obiettivo non si fa politica. Ecco perché in Italia c’è bisogno di un partito. Il partito che restituisca a tutti gli Italiani la possibilità di tornare protagonisti della loro vita e non vittime degli interessi altrui. Questo può accadere solo se effettivamente sono loro stessi a conquistare il potere. Questa è la ragione profonda della Costituente.

    PROGETTO
    Un progetto politico consiste nella definizione dell’obiettivo finale, nella predisposizione di una strategia per raggiungere l’obiettivo finale, nella identificazione di obiettivi parziali e nella costruzione delle varie tattiche per conseguire gli obiettivi parziali.

    Obiettivo finale
    Nella lotta politica, come abbiamo visto, l’obiettivo finale è la conquista del potere.

    Strategia
    La strategia è la via maestra attraverso cui raggiungere l’obiettivo finale. La strategia della Costituente consiste nell’individuare e collegare le fasce del malessere che emergono dall’analisi politica e che crescono sempre più, rappresentarle ed utilizzarle per il conseguimento della vittoria.

    1° obiettivo
    Il primo obiettivo sulla strada del progetto è la creazione del partito: ovvero lo strumento di capitalizzazione del lavoro politico.

    IL PARTITO
    Definito il progetto politico, diventa facile definire le caratteristiche del costituendo partito: sia come programma, sia come struttura, sia come metodo di azione politica, sia come forma estetica.

    a) Il programma – Il programma, che dovrà essere definito in sede di costituente, dovrà partire da alcune considerazioni fondamentali che rappresentano il principale elemento di coagulo intorno al progetto comune. Il presupposto del programma è nelle considerazioni su esposte ovvero nella necessità di restituire un primato alla politica e quindi nel dovere di costruire una classe dirigente preparata allo scopo. Punti salienti devono essere principalmente due: la costruzione di una nuova identità nazionale forte ma proiettata verso l’Europa e impostata sui principi di solidarietà e di sussidiarietà e lo sviluppo dello stato sociale che arrivi ad una ridistribuzione delle ricchezze affinché non possano esistere uomini più forti e potenti delle comunità. Insomma una nuova sintesi culturale e politica tra i due filoni culturali emergenti in questo primo scorcio del terzo millennio: da una parte la logica dell’autonomia, che porta alla riaffermazione dei valori localistici per riscoprire un reale senso di appartenenza (riscoprire il campanile per ricostruire il senso della Patria), dall’altra la logica dell’alternativa sociale per ridare dignità ai popoli e liberarli dalle logiche schiavistiche del liberal-capitalismo.
    b) La struttura – La struttura del nuovo partito dovrà essere estremamente snella ma soprattutto dovrà rispondere alle esigenze di massima partecipazione per funzioni allo stesso modo della nostra concezione dello Stato. Il che vuol dire, in buona sostanza, che tutte le gerarchie del partito dovranno emergere spontaneamente dalla base dello stesso e dovranno essere l’espressione del meglio nei vari campi e dovranno rispondere a verifiche continue. Tranne alcune figure statutarie, limitate e ben definite, deve essere sancita la incompatibilità tra cariche politiche e cariche elettive e queste ultime dovranno sempre e comunque rendere conto ai referenti politici. Dovrà essere potenziata al massimo la comunicazione telematica. Le sezioni avranno senso solo se impostate come centri di intervento nel e per il sociale. La struttura dovrà essere concepita nel massimo della funzionalità e della economicità.
    c) Metodo politico – Il metodo di azione politica dovrà essere improntato all’originalità e dovrà sfruttare tutti i sistemi moderni di comunicazione abbinati con gli antichi. Il contatto diretto e personale 365 giorni l’anno sarà la nostra principale risorsa. Infatti dovremo essere presenti su tutti i temi scottanti della politica nazionale e locale intervenendo in modo tale da diventare riferimento per tutte le fasce di malessere che intendiamo rappresentare, creando, se del caso, dei comitati di intervento specifico. Siccome viviamo nella società dell’immagine, dovremo creare degli efficienti uffici stampa e pubbliche relazioni che sappiano curare i rapporti con la stampa e le radio-televisioni, con particolare riferimento a quelle di interesse locale.
    d) Forma estetica – Per le considerazioni su svolte è importante anche una forma estetica moderna ed innovativa che renda il partito accettabile a tutti coloro che si riconoscano nel progetto e nel programma comune qualunque sia il loro passato politico. Un luogo di accoglienza non di rifiuto, un luogo aperto non un ghetto. Inni nuovi, simboli nuovi, nessuna rivincita del passato ma la prospettiva di conquistare il futuro. Rivendicare metodologie e forme estetiche del passato, qualunque esse siano, è un modo come un altro per tradire le proprie idee e per considerarle morte in quanto non si ritengono adatte ad adeguarsi ai tempi.


    UN METODO PER LA COSTITUENTE
    La costituente deve essere di base ovvero non deve aggregare gruppi organizzati in quanto tali ma deve mettere insieme singole individualità che accettino nella piena autonomia della loro volontà di costruire un nuovo e diverso soggetto politico secondo i presupposti su esposti. Ovviamente non è consentita la partecipazione contemporanea ad altri soggetti politici. L’adesione alla costituente consiste nel compilare una scheda di adesione e nell’effettuare un versamento di euro 10. L’iscrizione sarà vincolata esclusivamente all’accettazione del progetto e non riguarderà il passato politico dei singoli. L’elenco degli iscritti sarà reso pubblico per la massima trasparenza del lavoro costituente. La fase costituente sarà ritenuta conclusa al raggiungimento dei 10.000 iscritti. Ogni gruppo provinciale di 100 iscritti avrà diritto ad esprimere, attraverso opportuni congressi costituenti provinciali, 10 delegati al congresso costituente nazionale. Non vi sono delegati di diritto ma sarà compito di ognuno eleggere quali delegati le persone più capaci e le più rappresentative. In sede di adesione, ognuno indicherà in quale commissione intenderà essere aggregato o comunque in quale campo intende dare il proprio contributo di idee e di proposta. Per il momento sono previsti i seguenti gruppi di lavoro:Analisi politica, programma, struttura, statuto, metodo di azione politica, tecniche di comunicazione, tecniche di propaganda, criteri di organizzazione, forma estetica, finanziamento.

    CONCLUSIONI
    Qualcuno potrebbe obiettare che il tema di incontro potrebbe sembrare troppo generico e poco qualificante. Noi rispondiamo che troppo spesso il nemico ci ha divisi su questioni di lana caprina per cui l’importante è credere nella necessità del ritorno alla politica, nella volontà di ricreare il senso di appartenenza, nella ineluttabilità di ricostruire lo stato sociale, nella necessità di ricercare una nuova e più moderna sintesi di valori.

    L’importante è puntare sulla valorizzazione di un uomo nuovo, costruito sui valori di sempre e che faccia propri i principi di solidarietà e di trasparenza, in una struttura dove tutti si sentano comproprietari e cogestori, dove ognuno agisca in funzione dell’altro, e dove la meritocrazia sia l’unico discrimine adatto a costruire una gerarchia di valori.

    Tilgher non è più affidabile come tutti quelli che hanno "ucciso" l'area facendo accordi o tentando di farli con Berlusconi e la Cdl. Ugualmente le "eminenze grigie" di progetti confusi non possono più trovare spazio tra i militanti davvero in possesso di una salda coscienza politica. Chi anche in questa tornata elettorale " traccheggia" con il centro-destra farebbe bene a gettare la spugna e a rientrare in Alleanza Nazionale. Tutto lascia pensare che questo accadrà tra breve. Del resto non è vero che la Fiamma appoggia Cuffaro in Sicilia?
    Ormai questi gruppi hanno diritto di cittadinanza nel partito di Fini e quindi avere a che fare con loro è solo una perdita di tempo.

  10. #10
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    Molte cose che scrivi sono completamente condivisibili.
    Solo che pensiamo che bisogna avere il coraggio e la pazienza infinita di diffondere il nostro credo al di fuori della cosidetta area che, come tu ben dici, spesso si è rivelata prezzolata, non affidabile etc.
    Molte persone la pensano come noi ma non conoscono a fondo le nostre tesi.
    Lascia stare il nome di Tilgher.
    Lui si è prestato per promuovere il Progetto ma non esistono capi predeterminati, altrimenti nulla avrebbe valore e sarebbe l'ennesimo imbroglio.
    Posso solo dirti che di tutti i ducetti è stato l'unico ad accettare di fare un passo indietro.
    Vedi tu e scrivimi ancora.

 

 
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