Originariamente Scritto da
bastet
Legnano (28 Mag 2006) “Chi vusa püsè, la vaca l’è sua!” diceva Felice Musazzi, cioè: “chi grida di più, la vacca è sua!”.
Citiamo il compianto attore legnanese perché quello che è stato il titolo di una delle sue più celebri riviste pare possa diventare il motto del
Palio di Legnano 2006.
Parliamo dunque della corsa. Prima delle 18 inizia la prima batteria. Dopo qualche falsa partenza, la contrada della Flora ritira il suo cavallo perché ferito; restano dunque al canapo Legnarello, San Martino e San Domenico.
L’atmosfera si surriscalda quando il mossiere Carlo Palmieri convalida la mossa ma San Domenico resta al canapo. Legnarello e San Martino compiono tranquillamente i 4 giri di campo previsti qualificandosi, in teoria, per la finale. A questo punto esplode la rabbia dei contradaioli di San Domenico, che invadono la pista per circa mezz’ora rendendo impossibile il proseguimento del Palio.
Verso le 19 i contradaioli di San Domenico lasciano il campo al seguito del loro gonfalone, ma si dovrà attendere ancora un’ora per apprendere una decisione che ha sconcertato il folto pubblico presente. Alle 19,55 il Supremo Magistrato (il Sindaco della città) annuncia che il Palio è rinviato, perché così hanno deciso i capitani delle contrade.
Subito divampano le polemiche: perché i contradaioli di San Domenico hanno potuto invadere il campo senza nessun intervento da parte della forza pubblica? Perché nel 2002, quando rimase al canapo il fantino di Legnarello, il Palio si corse regolarmente?
Ma soprattutto: perché ci sono volute quasi 2 ore per prendere una decisione? Un’attesa trascorsa fra fischi e proteste degli spettatori, con una scelta finale che è sicuramente costata una brutta figura al Palio di Legnano, quest’anno trasmesso anche in diretta televisiva.
Se, come sembra, la decisione di bloccare tutto è stata dettata da motivi di ordine pubblico, forse non si è pensato a come avrebbero potuto reagire i contradaioli delle altre 7 contrade alla notizia che il Palio sarebbe stato sospeso.
Il Palio è un’emozione che si consuma in pochi minuti: se si mettono in discussione le decisioni del mossiere diventa una banale gara ippica. Inoltre, quello che tutti si aspettavano era di vedere un Supremo Magistrato decidere rapidamente, invece di demandare la scelta di proseguire la corsa agli 8 capitani delle contrade; fra i quali, ovviamente, era nettamente contrario a sospendere il tutto il capitano di Legnarello.
Sono in molti, nei manieri delle contrade, a sostenere che l’aver sospeso il Palio dopo l’invasione di pista da parte di una contrada legittimi questo comportamento.
Ma queste erano impressioni e considerazioni raccolte a caldo. Domani si riunirà il Collegio dei capitani e delle contrade per decidere il da farsi sulla ripetizione del Palio: lo correranno tutte le 8 contrade o sarà considerata valida la prima batteria, che ha visto qualificarsi per la finale Legnarello e San Martino?