Parto da quei punti che ieri la Gabanelli a report ha mostrato, evidenziando la punta dell'iceberg rappresentata da alcune situazioni di evidente ladrocinio, perchè sia fatto un discorso globale sul sistema universitario italiano.
In "politica nazionale" si sono fatti alcuni discorsi, molti dei quali deliranti, partenti da presupposti di elevazione, direi quasi decuplicazione delle rette di iscrizione, secondo anche qualche brillante idea di borghesissimi ulivisti convinti di avere in mano una soluzione capace di andare in moto velocemente quanto la loro mercedes.
La situazione dell'Università italiana è assolutamente inconcepibile: incomprensibile l'obiettivo a cui si vuole arrivare, contraddittori i metodi, aperti anche a tantissimi imbrogli di moltissimi tipi diversi.

Penso che un governo di centrosinistra dovrebbe avere come obiettivo primario quello di creare un sistema funzionante e adeguato di formazione superiore, tale da garantire preparazione estremamente elevata, uguaglianza per tutti gli studenti, alto valore del risultato ottenuto.
Ora come ora questi 3 obiettivi sono completamente disattesi e ci si allontana sempre di più dal loro raggiungimento.

Il sistema dei "crediti", nato dalla riforma Berlinguer, è assolutamente sbagliato nell'idea e nell'applicazione. Tendenzialmente esso nasce con l'idea di "monetizzare" ogni aspetto della vita dello studente universitario. Per laurearti devi raggiungere un certo numero di crediti ed essi sono raggiungibili attraverso gli esami ma anche attraverso altre modalità...per esempio se hai certe competenze o hai seguito certi corsi di formazione è come se avessi già un tot di crediti. E' lo stesso principio per cui se passi da una facoltà ad un'altra hai già "abbuonati" degli esami.

Il principio, comunque, per me è completamente sbagliato. E' necessario sempre e comunque, secondo me, che vengano fatti TUTTI gli esami...se sei competente, beh, saprai fare l'esame senza bisogno di frequentare o studiare più di tanto...

Eliminato il sistema dei crediti si eliminano, di conseguenza, tutte le merdate che esso permette, una tra tutte le "convenzioni" tra enti e università. Come ho avuto modo di approfondire ieri chi fa certi tipi di lavoro può usufruire di convenzioni con alcune università, saltare degli esami, pagare meno e laurearsi in breve tempo...

E poi la faccenda del 3+2
Ora...si sa che noi "vecchi" pensiamo sempre che i "giovani" non facciano un cazzo...però è innegabile che con l'attuale sistema per fare lo stesso esame di un quadriennalista un triennalista abbia dei programmi nettamente più leggeri...ok, nessun problema, ma poi non equipariamo le due lauree, perchè si passa, in alcuni casi, da 4-5000 pagine studiate a 6-700.

Cosa pensate dell'attuale sistema universitario, quali pensate debbano essere gli obiettivi di una formazione universitaria? Le tasse sono giuste, troppo alte, troppo basse? E' giusto imporre dei numeri fissi? Ogni università può fare come gli pare o è necessario che ognuna abbia programmi ed esami simili per ciascuna facoltà?