Bianchini, lo stupratore seriale di Roma e coordinatore piddino, accusa il Pd di complotto e malaffare
Il Fazioso | 26 novembre 2009
Luca Bianchini, accusato di essere lo stupratore seriale di Roma, attacca il suo partito (era coordinatore Pd) in una lunga lettera all’Ansa
Dice di essere stato incastrato dal Pd perché era a conoscenza della «macchina politico-affaristica» messa in piedi da alcuni politici del Pd della Capitale «per accumulare soldi in nero». Riferisce di «gravi fatti politici» che risalgono alla campagna elettorale amministrativa del 2006. Tutto il contante liquido che veniva raccolto alle cene elettorali del maggio 2006, nel corso della campagna elettorale della Prestipino alla presidenza del XII municipio, invece di essere consegnato per la dovuta contabilizzazione, finiva direttamente nelle tasche di Riccardo Milana
Ovviamente (e giustamente) il Pd ha reagito duramente alle accuse del Bianchini, anche se probabilmente dovranno essere verificate. Il presunto stupratore quando fu arrestato disse che lo stavano rovinando, bloccando le sue aspirazioni politiche. Ignazio Marino ai tempi intervenne parlando di questione morale e di controlli mai fatti sui dirigenti. Insomma una brutta storia che imbarazza i democratici
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