Le menzogne di Prodi nei suoi discorsi parlamentari di insediamento dello sgoverno della sinistretta sulla "partecipazione dell'Italia alla guerra" e sulla missione "di occupazione" in Iraq, che dimostrano come la differenza sostanziale fra la sinistretta massimalista prodinottista e i comunisti puri alla Ferrando, sia solo nelle valutazioni di opportunità e nella scelta delle parole, NON nella sostanza, sono smentite dai fatti, dalla storia e anche.....dal govenro legittimo dell'Iraq. Ora ci si mettono pure le Nazioni Unite a....dimostrare quanto gli zapateri nostrani siano calunniosi nei confronti del proprio Paese e delle sue forze armate, e ciò per puro spirito partigiano e ideologismo illiberale..... congenito. Speriamo che D'Alema, che di tutti gli sgovernanti panciafichisti è tutto sommato il meno peggio (non dimentichiamo che bombardò la Serbia anche per sdoganarsi politicamente in quanto "ex" comunista) sappia trovare una "via d'uscita" non del tutto disonorevole e che non interrompa le attività italiane in iraq non strettamente militari. Speriamo.
dal quotidiano LIBERO
" L'elogio dell'Onu « Ottimo lavoro, restate a Nassiriya »
di GIANANDREA GAIANI
Che siano le Nazioni Unite a esprimere apprezzamento per il ruolo svolto da " Antica Babilonia" e a voler operare nel Dhiqar all'interno della nuova missione italiana a guida civile è un fatto che spiazza le posizioni zapateriste di parte della maggioranza che sostiene il governo Prodi. Eppure il 23 maggio Michael von Schulenburg, responsabile per gli Affari Politici della United Nations Assistance Mission for Iraq ( Unami), visitando " Campo Mittica", ha apprezzato il livello di approntamento del Provincial Reconstruction Team che rischia di venir cancellato dal governo insieme alla missione militare. Schulenburg ha auspicato che quello italiano diventi un modello per gli altri 18 Prt in fase di costituzione, ma ha di fatto elogiato anche alla missione militare; la provincia che presidia da 3 anni è un esempio di stabilità e convivenza tra sciite e sunniti. Il centro- sinistra ha sempre lamentato l'illegittimità della missione italiana perché non sostenuta dall'Onu, dimenticando che dopo la caduta di Saddam ha invitato tutti i paesi a contribuire alla ricostruzione ( con risoluzione che verrà rinnovata anche a fine 2006). Anche le autorità irachene, come il governatore del Dhiqar, chiedono di rallentare la riduzione delle nostre truppe. Il generale Saad Alherbia, dell'Iraqi Army ha chiesto che gli italiani restino almeno fino alla metà del 2007; dello stesso avviso è il capo della polizia della provincia di Nassiryah, dove i carabinieri hanno addestrato oltre 12mila agenti. Messo a punto per prendere le distanze dall'okkupazione Usa, il piano dell'Unione per il ritiro mette paradossalmente in difficoltà soprattutto l'Onu e gli iracheni.
"
Saluti liberali