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ardimentoso
Corriere della Sera - 31 maggio 2006 Servizi, passa la direttiva Ue per un'apertura "soft". "Applicheremo le norme, compromesso con il Prc"
BRUXELLES - Emma Bonino allarga le braccia e invoca il «senso di responsabilità»: «Io per prima non sono soddisfatta di questa llberalizzazione, avevo votato contro da europarlamentare. Si poteva fare molto di più. Ma era importante chiudere l'accordo e voltare pagina». Il ministro delle Politiche comunitarie, «dopo consultazione con i colleghi Bersani e Padoa-Schioppa», mette la firma sulla «Bolkestein-bis» e lascia a Roma le divisioni della maggioranza. Rifondazione comunista e la Cgll avevano spinto nel senso opposto rispetto alla Bonino, chiedendo di mantenere qualche vincolo in più. «Alla fine - osserva il ministro radicale abbiamo mantenuto l'impianto dell'Europarlamento. E' una soluzione mediana nella quale si può riconoscere il governo italiano».
L'intesa tra i 25 Paesi della Ue è stata accolta con discreto favore da Ppe e Pse, cioè i principali partiti dell'Europarlamento, e dalle associazioni dei sindacati e degli industriali europei. Secondo il capogruppo dei socialisti, Martin Schulz, ci sono le condizioni affinché l'Europarlamento approvi la direttiva in seconda lettura entro l'estate. A quel punto i singoli Paesi potrebbero far scattare la liberalizzazione dei servizi già dal 2007, ma avrebbero comunque tre anni per adeguare le legislazioni nazionali.
Piccole imprese, artigiani e commercianti potranno spostarsi e insediarsi su tutto il territorio della Ue, rispettando però gli standard locali. Non ci sarà l'«idraulico polacco» che sbaragila la concorrenza occidentale. La liberalizzazione, ricorda il Commissario al Mercato interno Charlie McCreevy, dovrebbe contribuire, nel lungo termine, alla creazione di circa 600 mila posti di lavoro, ma soprattutto dovrebbe favorire i consumatori (più scelta, prezzi più bassi).
Nel compromesso finale c'è un'ulteriore clausola: la Commissione monitorerà le legislazioni nazionali e prenderà nota degli ostacoli alla libera circolazione delle imprese. I settori coinvolti sono soprattutto le attività a sostegno delle aziende (consulenti vari), ma anche «arti e mestieri» (dagli elettricisti ai pubblicitari).
Restano al riparo, invece, i servizi di interesse pubblico (gas, luce, acqua eccetera), le libere professioni (già regolate da altre direttive). L'Europarlamento aveva previsto la caduta delle protezioni per le attività «private» svolte dai notai, come le consulenze o le intermediazioni. Ma l'ultima versione, dietro insistenza della Francia, sottrae alle nuova disciplina tutto il campo di azione dei notai. La «Bolkestein-bis» ha occupato solo una parte della prima uscita europea della Bonino. Il ministro ha incontrato, tra gli altri, il Commissario al commercio Peter Mandelson, che ha registrato la correzione di rotta italiana. «Non chiederemo dazi su tessili o scarpe - ha detto l'esponente dei radicali -. Ma ho ricordato al Commissario che il mercato va bene, purché tutti rispettino le regole antidumping fissate dal Wto».