In manette tre persone. Le rapine accertate sono complessivamente 15
Presa a Genova la banda degli orologi
Sgominata una articolata organizzazione di napoletani dediti al furto di orologi di pregio in Liguria, Lombardia e Veneto
GENOVA -Due persone su una moto che pedinano un'auto di lusso in un box. Uno dei due che resta in sella, l'altro che studia i movimenti della vittima prescelta e poi gli piomba addosso per rubargli l'orologio. È la scena ripresa in un parcheggio sotterraneo a Bergamo. È la prova di come operava la banda, un'articolata organizzazione di scippatori napoletani «in trasferta», dediti al furto di orologi di pregio in Liguria, Lombardia e Veneto. Su quei colpi, quelli accertati sono almeno 15, ora hanno scritto la parola fine i carabinieri del Nucleo Operativo di Genova che hanno arrestato tre persone con l'accusa di concorso di associazione a delinquere finalizzata al compimento di rapine e furti.
LA BANDA - Cinque in tutto i componenti della banda, due dei quali erano già in carcere in quanto responsabili di sette rapine e scippi di orologi di pregio compiute a Genova e Bergamo tra settembre del 2005 e l'inizio del 2006, mentre un terzo era indagato a piede libero. Si tratta di Ciro Riccio, 59 anni di Napoli, già rinchiuso nel carcere genovese di Marassi, del nipote Gennaro Riccio, 20enne di Napoli, anche lui in carcere a Marassi, Vincenzo Tolomelli, 18enne napoletano, nullafacente, Giuseppe Spina, 24enne di Napoli, disoccupato e Raffaele Zerlenga, 24anni di Napoli, nullafacente.
IL MODUS OPERANDI - Ogni lunedì i malviventi partivano per recarsi nel nord dove rubavano la merce da piazzare poi sul mercato clandestino una volta rientrati a Napoli, nel fine-settimana. Le indagini dei militari hanno permesso di individuare anche il «modus operandi» dell'organizzazione che era composta dai «filatori», incaricati di individuare le vittime, gli «operativi», che eseguivano materialmente la rapina spesso malmenando la vittima, i «fiancheggiatori», che coprivano la fuga degli operativi, e il «supporto», con il compito di trovare i mezzi con cui effettuare le rapine, noleggiandoli o intestandoli a diverse «teste di legno».
LE RAPINE - Le indagini hanno preso inizio da una rapina avvenuta a Genova a gennaio del 2005 ai danni di un imprenditore che, sotto minaccia di morte, era stato derubato di un Road Cartier del valore di 28.000 euro. Le rapine accertate sono complessivamente 15 compiute in gran parte a Genova ma anche a Torbole Canaglia, in provincia di Brescia, a Padova e a Bergamo per un valore complessivo della merce rubata di circa 212.000 euro. Sono in corso ulteriori accertamenti per individuare i ricettatori e recuperare l'intera refurtiva.
05 giugno 2006
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