Annuncio della Bbc
Iraq, nuove accuse in un video ai marines
Forze Usa accusate dell’omicidio di altri 11 civili a Ishaqi: messa in dubbio la versione dei fatti fornita dal comando Usa.
Le immagini del video circolato nei giorni scorsi che mostrano i corpi di civilu iracheni uccisi dalle truppu USa nella città di Haditha. Oggi la Bbc ha messo on line un nuovo video che accusa gli Usa di altre stragi di civili (Ansa)
ROMA - Oggi, la Bbc ha annunciato di essere entrata in possesso di un video che accuserebbe le forze americane dell’omicidio di altri 11 civili nella città di Ishaqi e metterebbe in dubbio la versione dei fatti fornita dal comando Usa. All’epoca dei fatti, gli Usa sostennero che quattro persone erano morte nel corso di una operazione militare, mentre la polizia irachena affermò che le 11 vittime erano state deliberatamente uccise dai soldati americani.
Secondo il racconto degli americani, lo scorso 15 marzo a Ishaqi i soldati rimasero coinvolti in un duro scontro a fuoco, dopo aver ricevuto una soffiata sulla presenza in città di una persona vicina all’organizzazione terroristica di al Qaida. Stando alla versione Usa, i militari circondarono l’edificio dove pensavano si nascondesse il sospetto e aprirono il fuoco, facendo crollare lo stabile e uccidendo quattro persone: un sospetto, due donne e un bambino. Diversa la versione fornita allora dalla polizia irachena: i soldati Usa avrebbero circondato l’edificio e aperto il fuoco, uccidendo le 11 persone che si trovavano all’interno, tra cui cinque bambini e quattro donne, prima di far saltare in aria l’edificio.
Il video ottenuto dalla Bbc mostra le immagini di diversi adulti e bambini morti, ripresi sul posto, con evidenti ferite da armi da fuoco. Il filmato è stato fatto pervenire alla Bbc da un gruppo sunnita di opposizione alle forze della coalizione, ed è la stessa emittente britannica a precisare che un confronto con le immagini scattate all’epoca dei fatti avrebbe confermato l’attendibilità del video.
Già prima che emergesse questo nuovo video, fonti della Difesa Usa hanno voluto sottolineare più volte quanto la vicenda sia stata seriamente presa in considerazione a Washington, tanto da indurre il comando Usa a ordinare un corso di addestramento sui valori morali ed etici che le truppe sono tenute a rispettare sul campo di battaglia. Il generale Peter Chiarelli, comandante delle forze multinazionali in Iraq, ha precisato ieri in un comunicato che il corso di addestramento porrà grande attenzione "sui valori militari professionali e sull’importanza di una condotta disciplinata, professionale in battaglia", sottolineando l’importanza di tenere in considerazione la cultura e le tradizioni irachene. Il nuovo scandalo iracheno ha costretto lo stesso presidente Usa, George W. Bush, a intervenire per due giorni consecutivi sulla vicenda, promettendo la giusta punizione di quanti saranno riconosciuti colpevoli. I militari potrebbero essere condannati per omicidio davanti alla corte marziale, rischiando così la corte marziale.
Forti ripercussioni si sono avute anche sulla scena politica irachena, dove le autorità locali hanno usato toni insolitamente duri verso Washington. Ieri, il premier iracheno, Nouri al Maliki, ha annunciato l’apertura di un’inchiesta sulla vicenda e ha affermato che non si possono "scusare le violazioni alla dignità del popolo iracheno". Il premier ha definito "inaccettabile" il fatto che le truppe Usa abbiano continui incidenti stradali con gli iracheni e "li uccidano sulla base del semplice sospetto". La popolazione irachena lancia invece un appello per fermare le violenze Usa a danno dei civili. "Per favore non consentite agli americani di uccidere altri civili. Abbiamo bisogno di una piena collaborazione da parte di tutti per scongiurare altri incidenti come quanto accaduto ad Haditha e Ramadi e in tutte le altre città irachene", ha detto al quotidiano britannico Guardian un docente universitario di Baghdad, Omar Saed.
Alla sua voce si è unita quella del legale e direttore di un’organizzazione non governativa di Bagdad, Thaer Juma: "Questi crimini accadono ogni giorni nelle città di Haditha e Ramadi, ma la comunità internazionale non ne sa niente a causa dell’assenza della stampa e delle ong internazionali, che possono denunciare queste violazioni". Un uomo di affari di Bagdad, Omar al Hadi, si è invece dichiarato perplesso sul perché di tanta attenzione sui fatti di Haditha: "Perché gli americani ne stanno facendo un caso così grande? Non sanno che sono migliaia gli iracheni che muoiono per mano delle forze straniere, dei terroristi e delle milizie, e perché mai non è mai stato fatto nulla, a parte qualche occasionale dichiarazione di colpa?".
02 giugno 2006