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  1. #11
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    Citazione Originariamente Scritto da Mantide
    ...e forse perche' in questo modo potrebbe meglio organizzarsi a livello locale
    Basilicata esclusa ovviamente,lì non c'è speranza

  2. #12
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    Citazione Originariamente Scritto da BOY74
    Basilicata esclusa ovviamente,lì non c'è speranza

  3. #13
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    Lightbulb Tratto da "Il Tempo",non condivido del tutto ma è utile leggere

    «La Cdl si salverà solo con il partito unico»
    Micciché: «Nell’Unione stanno già lavorando a questa ipotesi. Dobbiamo farlo anche noi»
    L’ex ministro e uomo simbolo di FI in Sicilia: «Forza Italia perde solo nelle Regioni dove ci sono divisioni laceranti»
    di NICOLA IMBERTI HENRY Kissinger diceva che «L’esercito convenzionale perde se non vince; la guerriglia vince se non perde». Chissà se Gianfranco Micciché ex ministro del governo Berlusconi e uomo simbolo di Forza Italia in Sicilia (è appena stato eletto consigliere regionale) si senta più «esercito convenzionale» o «guerriglia». Fatto sta che a due giorni dalle Regionali che hanno visto il candidato della Cdl Salvatore Cuffaro riconfermato alla guida dell’isola, Miccichè è finito nel mirino del fuoco amico. Complice il confronto, tutto interno a FI, tra lui e un altro siciliano doc: il capogruppo azzurro al Senato Renato Schifani. Un confronto che, secondo molti, sarebbe all’origine del calo di consensi del partito passato dal 28,5% delle politiche ad un «modesto» 19,2% (risultato inferiore anche al 25,1% delle Regionali 2001). Onorevole Miccichè avete vinto, ma è come se aveste perso? «Forza Italia ha raccolto il 20% dei consensi ed è primo partito nell’Isola. Mi sembra un po’ difficile dire che è andata male». Già, ma avete perso più di 9 punti rispetto alle politiche di aprile? «Il risultato delle amministrative è sempre diverso da quello delle elezioni nazionali. Certo, rispetto alle precedenti Regionali abbiamo perso qualche punto, ma non abbiamo perso solo noi. E poi non bisogna dimenticare il ruolo importante del Movimento per le Autonomie di Lombardo». Ma Marcello Dell’Utri, uno che conosce bene Forza Italia, ha detto che lei si è mosso male? «Ho parlato con Marcello e mi ha spiegato che è stato il giornalista, sicuramente in buona fede, a stravolgere il senso della sue parole. In realtà si riferiva al fatto che mi sono mosso male nell’organizzazione della mia personale campagna elettorale e, infatti, sono arrivato secondo». Dell’Utri ha anche detto che il partito va completamente riformato. È d’accordo? «Da 10 anni a questa parte c’è sempre un motivo per parlare di come riformare Forza Italia. Personalmente mi limito a constatare che in Sicilia Forza Italia è andata e continua ad andare alla grande». In altre Regioni, però, non è così? «Io credo che il problema vero delle altre Regioni sia stato quello delle divisioni. Divisioni che, in alcune grandi città, hanno portato il partito anche al 9-10%. Non è un caso che, in Sicilia e in Lombardia, dove Forza Italia non è mai stata divisa, abbiamo sempre vinto». Eppure c’è qualcuno che dice che anche in Sicilia il partito è lacerato? «Sono stato coordinatore regionale per 12 anni e le posso assicurare che mai nessuno ha pensato di dividere il partito». E questa storia delle correnti? «Le correnti distruggono il partito. Anche dentro Alleanza Nazionale c’erano le correnti e abbiamo visto come è andata a finire. Fini è stato bravissimo a ricompattare il partito. Se in Forza Italia c’è qualcuno che lavora per dar vita ad una corrente lo invito a non pensarci nemmeno». Parliamo un po’ del futuro. Anche lei crede che lo sbocco naturla di FI sia il partito unico del centrodestra? «Forza Italia è nata come opposizione alla sinistra in un’ottica di bipolarismo. Oggi a sinistra si sta caparbiamente portando avanti un processo che dovrebbe portare alla costituzione di un partito unico. Sarebbe pazzesco se anche noi non ci muovessimo lungo questa strada. Io credo che anche in Italia si possa lavorare per la costruzione di un partito dei moderati ispirato ai valori del Partito Popolare Europeo». Un partito guidato da Berlusconi? «Questa è ovviamente la mia speranza, ma non possiamo stabilirlo per statuto». Intanto, però, la Cdl dovrà superare lo scoglio del referendum costituzionale? «Io credo che, se tutta la Cdl voterà unita per il sì come sembra, uscirà rafforzata da questo referendum».

  4. #14
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    Citazione Originariamente Scritto da AlessioFI
    prima di parlarne bisogna vedere come sarà questo partito unico....spero non sia una nuova DC....anche Forza Italia doveva essere una nuova DC invece vi ho trovato molti valori anche laici!Prima di esprimere giudizi...bisogna cercare di capire cosa verrà fuori!Certo un rischio di "emoragia"a destra....c'è ed è concreto voti che al centro-nord andranno verso la Lega e al centro-sud verso l'estrema destra.
    Non credo penso più che altro che a questa evenenzia ci abbiano già pensato, con l'ingresso della Mussola nel centrodestra

  5. #15
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    Predefinito Federazione Forza Italia - Lega

    Che ne penserebbero gli elettori di Forza Italia meridionali?

    http://www.repubblica.it/2006/06/sez...za-italia.html


    Il leader della Casa delle libertà ha proposto al Senatur
    di dar vita al "partito del nord", guidato da Tremonti
    "Ora la federazione FI-Lega"
    Berlusconi tenta Bossi
    "Aiutare il Carroccio, non si può rischiare che esca dalla Cdl"


    di CLAUDIO TITO
    ROMA - Un "progetto politico innovativo", qualcosa che possa rappresentare "in nuce il partito unico", una spinta per convincere anche An e Udc. Soprattutto "una mano da tendere a Umberto Bossi". Silvio Berlusconi sta iniziando a fare i conti con la sconfitta elettorale. Quella del 10 aprile, certo, ma anche quella delle amministrative. Si è reso conto che la "spallata" a Prodi difficilmente potrà essere assestata in occasione del referendum sulla devolution. E allora lavora sui "tempi lunghi" studiando le prime mosse da effettuare subito dopo il 25 giugno. Un disegno che punta in prospettiva a mettere in campo il "partito unico del centrodestra" e che nell'immediato avrà una tappa intermedia: "il Partito del Nord" con vocazione nazionale.

    Una sorta di federazione tra Forza Italia e Lega. Anzi, il Cavaliere ricorre ad una definizione che lo stesso Umberto Bossi ha usato nelle scorse settimane: una "Confederazione". Un modo per coinvolgere il Carroccio nella costruzione del soggetto unitario dei moderati. Ma anche una ciambella di salvataggio per lo stato maggiore lumbard che, dopo il referendum e il possibile addio alla riforma federalista, rischia di fare i conti con l'esplosione della base e l'implosione del movimento leghista.

    "Dobbiamo aiutare la Lega - va ripetendo da giorni l'ex premier - Dobbiamo aiutare Bossi. I leghisti devono stare con noi e non possiamo rischiare che escano dalla Casa delle libertà". E già, perché il vero incubo che agita i sonni del capo di Forza Italia e dello stesso Senatur è un solo: la scissione. Una parola che nella Lega evoca trascorsi drammatici, quelli del '95. Non per niente l'idea del Partito del Nord, dopo mesi passati nel surgelatore della politica, è stata scongelata domenica scorsa in occasione della cena tra Berlusconi e Bossi ad Arcore.

    "Insieme possiamo fare un unico soggetto politico", ha ripetuto il Cavaliere al leader leghista. Se in passato il Senatur aveva risposto con un secco "no", questa volta si è mostrato più disponibile. Forse perché il Carroccio non è mai stato così in subbuglio come in questi giorni. Forse perché mai aveva dovuto affrontare fenomeni interni come quello degli "autoconvocati". O forse perché Bossi sa - e lo ha anche riferito all'ex presidente del Consiglio - che c'è anche chi spinge per una frattura definitiva con la Cdl per cercare il dialogo con l'Unione, anche a costo di una scissione.

    I riflettori sono puntati su Roberto Maroni che ormai da settimane non esclude un passaggio del genere. "Io però - è la rassicurazione che Bossi fornisce a tutti - ho un debito d'onore con Silvio. Questo non lo posso fare". Per questo il niet è stato meno inflessibile. E perché Berlusconi ha prospettato una guida di questo "soggetto confederato" gradita alla Lega. Si tratterebbe di Giulio Tremonti che potrebbe capitanare "l'embrione" del partito unico da portare successivamente all'attenzione di An e Udc. Sebbene non pochi dentro Forza Italia individuano una candidatura alternativa, quella di Roberto Formigoni. Che aspira a far nascere in Italia la succursale del Ppe. Un nome caldeggiato da chi spera di rafforzare la rete territoriale della Cdl con il radicamento che può vantare Comunione e Liberazione, movimento cattolico di cui il governatore lombardo è un illustre esponente.

    Di certo, il disegno immaginato dal Cavaliere non dispiace nemmeno ad Alleanza nazionale. Anzi, l'ala "settentrionalista" del partito di Fini scalpita. Dati alla mano stanno evidenziando che il partito è in crescita solo al nord e non più al sud. E tra le righe minacciano di essere pronti al "gran salto" se Fini dovesse bloccare l'operazione. E forse non è un caso che alle comunali di Roma il più votato sia stato un ciellino doc come Samuele Piccolo. Il nodo centrale, però, resta la Lega.

    Il prossimo 18 giugno si terrà la tradizionale adunata di Pontida. Già là Bossi potrebbe lanciare un primo segnale. Persino per quanto riguarda la sua successione. Perché il senatur potrebbe non essere in grado di traghettare il partito verso il "nuovo" e avrebbe bisogno di un "proconsole vicario" con tanto di investitura ufficiale. L'uomo in pole position è Giancarlo Giorgetti, ma Roberto Calderoli e Roberto Maroni stanno facendo di tutto per accreditarsi con il "capo".

    Il Cavaliere, però, vuole lanciare "un progetto politico innovativo" anche per conservare la sua leadership. Per respingere gli assalti degli alleati - Casini e Fini - che già giovedì scorso, al vertice della Cdl, avevano accennato al problema. "O c'è un progetto politico - aveva avvertito il leader di An - o si rimette tutto in discussione".

    (3 giugno 2006)

  6. #16
    live long and prosper
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    Citazione Originariamente Scritto da audace81
    Non credo penso più che altro che a questa evenenzia ci abbiano già pensato, con l'ingresso della Mussola nel centrodestra
    anche la mussolini dovrà far parte del partito unitario o comunque esserne alleata
    con la lega si farà un patto federativo sul modello tedesco della CDU-CSU
    l'importanza è l'unità

  7. #17
    live long and prosper
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    Citazione Originariamente Scritto da Stephen
    Che ne penserebbero gli elettori di Forza Italia meridionali?

    http://www.repubblica.it/2006/06/sez...za-italia.html


    Il leader della Casa delle libertà ha proposto al Senatur
    di dar vita al "partito del nord", guidato da Tremonti
    "Ora la federazione FI-Lega"
    Berlusconi tenta Bossi
    "Aiutare il Carroccio, non si può rischiare che esca dalla Cdl"


    di CLAUDIO TITO
    ROMA - Un "progetto politico innovativo", qualcosa che possa rappresentare "in nuce il partito unico", una spinta per convincere anche An e Udc. Soprattutto "una mano da tendere a Umberto Bossi". Silvio Berlusconi sta iniziando a fare i conti con la sconfitta elettorale. Quella del 10 aprile, certo, ma anche quella delle amministrative. Si è reso conto che la "spallata" a Prodi difficilmente potrà essere assestata in occasione del referendum sulla devolution. E allora lavora sui "tempi lunghi" studiando le prime mosse da effettuare subito dopo il 25 giugno. Un disegno che punta in prospettiva a mettere in campo il "partito unico del centrodestra" e che nell'immediato avrà una tappa intermedia: "il Partito del Nord" con vocazione nazionale.

    Una sorta di federazione tra Forza Italia e Lega. Anzi, il Cavaliere ricorre ad una definizione che lo stesso Umberto Bossi ha usato nelle scorse settimane: una "Confederazione". Un modo per coinvolgere il Carroccio nella costruzione del soggetto unitario dei moderati. Ma anche una ciambella di salvataggio per lo stato maggiore lumbard che, dopo il referendum e il possibile addio alla riforma federalista, rischia di fare i conti con l'esplosione della base e l'implosione del movimento leghista.

    "Dobbiamo aiutare la Lega - va ripetendo da giorni l'ex premier - Dobbiamo aiutare Bossi. I leghisti devono stare con noi e non possiamo rischiare che escano dalla Casa delle libertà". E già, perché il vero incubo che agita i sonni del capo di Forza Italia e dello stesso Senatur è un solo: la scissione. Una parola che nella Lega evoca trascorsi drammatici, quelli del '95. Non per niente l'idea del Partito del Nord, dopo mesi passati nel surgelatore della politica, è stata scongelata domenica scorsa in occasione della cena tra Berlusconi e Bossi ad Arcore.

    "Insieme possiamo fare un unico soggetto politico", ha ripetuto il Cavaliere al leader leghista. Se in passato il Senatur aveva risposto con un secco "no", questa volta si è mostrato più disponibile. Forse perché il Carroccio non è mai stato così in subbuglio come in questi giorni. Forse perché mai aveva dovuto affrontare fenomeni interni come quello degli "autoconvocati". O forse perché Bossi sa - e lo ha anche riferito all'ex presidente del Consiglio - che c'è anche chi spinge per una frattura definitiva con la Cdl per cercare il dialogo con l'Unione, anche a costo di una scissione.

    I riflettori sono puntati su Roberto Maroni che ormai da settimane non esclude un passaggio del genere. "Io però - è la rassicurazione che Bossi fornisce a tutti - ho un debito d'onore con Silvio. Questo non lo posso fare". Per questo il niet è stato meno inflessibile. E perché Berlusconi ha prospettato una guida di questo "soggetto confederato" gradita alla Lega. Si tratterebbe di Giulio Tremonti che potrebbe capitanare "l'embrione" del partito unico da portare successivamente all'attenzione di An e Udc. Sebbene non pochi dentro Forza Italia individuano una candidatura alternativa, quella di Roberto Formigoni. Che aspira a far nascere in Italia la succursale del Ppe. Un nome caldeggiato da chi spera di rafforzare la rete territoriale della Cdl con il radicamento che può vantare Comunione e Liberazione, movimento cattolico di cui il governatore lombardo è un illustre esponente.

    Di certo, il disegno immaginato dal Cavaliere non dispiace nemmeno ad Alleanza nazionale. Anzi, l'ala "settentrionalista" del partito di Fini scalpita. Dati alla mano stanno evidenziando che il partito è in crescita solo al nord e non più al sud. E tra le righe minacciano di essere pronti al "gran salto" se Fini dovesse bloccare l'operazione. E forse non è un caso che alle comunali di Roma il più votato sia stato un ciellino doc come Samuele Piccolo. Il nodo centrale, però, resta la Lega.

    Il prossimo 18 giugno si terrà la tradizionale adunata di Pontida. Già là Bossi potrebbe lanciare un primo segnale. Persino per quanto riguarda la sua successione. Perché il senatur potrebbe non essere in grado di traghettare il partito verso il "nuovo" e avrebbe bisogno di un "proconsole vicario" con tanto di investitura ufficiale. L'uomo in pole position è Giancarlo Giorgetti, ma Roberto Calderoli e Roberto Maroni stanno facendo di tutto per accreditarsi con il "capo".

    Il Cavaliere, però, vuole lanciare "un progetto politico innovativo" anche per conservare la sua leadership. Per respingere gli assalti degli alleati - Casini e Fini - che già giovedì scorso, al vertice della Cdl, avevano accennato al problema. "O c'è un progetto politico - aveva avvertito il leader di An - o si rimette tutto in discussione".

    (3 giugno 2006)
    per favore
    lasciamo gli articoli di La Repubblica fuori da un forum serio

  8. #18
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    Citazione Originariamente Scritto da Libero
    per favore
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    Ti piacerebbe una federazione FI-Lega? E ai siciliani piacerebbe?

  9. #19
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    Citazione Originariamente Scritto da Libero
    anche la mussolini dovrà far parte del partito unitario o comunque esserne alleata
    con la lega si farà un patto federativo sul modello tedesco della CDU-CSU
    l'importanza è l'unità
    Sicuramente la Mussolini, sarà un alleata forte del partito di centrodestra, insieme alla Lega, ma è stata una necessità per evitare che alcuni, nel momento in cui AN entrerà nel partito unico, escano dall'area di centrodestra per andare nei partiti della destra radicale. Senza contare che Azione Sociale in queste ultime elezioni ha rubato molti voti ai partiti di destra estrema, quindi questo gioco ideato sicuramente da Berlusconi, sta funzionando benissimo.

    FI e Lega la trovo una stupenda idea.

  10. #20
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    Citazione Originariamente Scritto da Stephen
    Ti piacerebbe una federazione FI-Lega? E ai siciliani piacerebbe?
    I siciliani hanno votato il MpA alle ultime politiche che presentava liste comuni con la Lega.
    Per noi la Lega non è il nemico, lo sono molto di più politici parassiti come Mastella e De Mita e buona parte dell'Udc.
    Sinceramente ho più simpatia per un leghista che per uno dell'Udc.
    Comunque se Fi si federa con la Lega questo un ulteriore buon motivo per rafforzare la destra votando An

 

 
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