Sono secessionista e per me la devolution e' decisamente una cosa inutile. Ma votero' si per un solo motivo: ho sentito e visto troppi, troppi meridionali strillare di votare no. Lo faccio piu' per dispetto a loro che per reale convincimento.
Sono secessionista e per me la devolution e' decisamente una cosa inutile. Ma votero' si per un solo motivo: ho sentito e visto troppi, troppi meridionali strillare di votare no. Lo faccio piu' per dispetto a loro che per reale convincimento.
<p><center>Europa Dei Popoli!
http://www.slowplayers.org/SBSP/images/Animated_Scots_Flag.gif<p><center>
Guarda, io invece volevo votare SI, ma ho deciso di andare a votare NO per fare un dispetto a te.Originariamente Scritto da Padanik
Originariamente Scritto da Alvise Nutti
La devolution potrebbe essere un opportunità per minare l'unità d'Italia e gettare le basi per una futura secessione, chi va piano...Originariamente Scritto da Padanik
Questa riforma è molto complessa.Originariamente Scritto da Saloth Sâr
Le parti più condivisibili, a mio avviso, sono la riduzione dei parlamentari, il “premierato forte”, la norma anti-ribaltone e la diminuzione dell’età minima per essere eletto senatore o Presidente della Repubblica.
1) La riduzione dei parlamentari è necessaria perché, innanzitutto, comporterebbe un minor “spreco” di soldi da parte dello stato, che pagherebbe molti stipendi in meno (e sappiamo bene che uno stipendio da parlamentare non è poi così basso).
2) Il “premierato forte” bilancia l’autonomia che viene concessa alle regioni. I cittadini possono votare “direttamente” il candidato alla Presidenza del Consiglio, il quale non ha bisogno della fiducia del parlamento proprio perché ha già la fiducia della maggioranza degli elettori.
Vista l’investitura popolare, il premier può sciogliere le camere e revocare l’incarico ai propri ministri.
Molti dicono che in questo modo, viene meno la collegialità all’interno del Consiglio dei Ministri e che ci sia rischio di una deriva “autoritaria” del premier.
Questa accusa è infondata per il semplice motivo che il poter revocare l’incarico ai propri ministri non comporti chissà quale rischio.
Inoltre, ora per “licenziare” un ministro occorre il parere favorevole del P.d.R.
Nel caso in cui ci sia un ministro che sta svolgendo male il suo compito, perché il premier non dovrebbe poter revocare l’incarico direttamente, senza dover chiedere al P.d.R., che potrebbe anche essere contrario alla revoca dell’incarico?
3) La diminuzione dell’età minima per diventare senatori o P.d.R. è necessaria perché favorisce un certo ricambio generazionale. Altrimenti ci toccherà scegliere ancora tra Prodi e Berlusconi anche fra vent’anni …
Le parti meno condivisibili della riforma sono “la sfiducia costruttiva”, l’attribuzione di alcune funzioni alle regioni e la composizione del Senato Federale.
1) La sfiducia costruttiva in parte è in contrasto col principio di elezione diretta del premier. In pratica con questa norma la maggioranza parlamentare può togliere la fiducia al P.d.C., creando però, a sua volta, un governo “alternativo” con un altro premier nominato dalla maggioranza.
Insomma, di fatto si dà la possibilità di fare ciò che fece l’Ulivo nel 1998, quando sfiduciò Prodi e diede l’incarico a D’Alema. Sappiamo tutti che fine fece quel governo, vista la sua impopolarità….
Quindi, con la sfiducia costruttiva c’è il rischio che si formi un governo impopolare.
2) Alle regioni sono attribuite le funzioni di gestione della sanità, della scuola e della sicurezza.
Per quel che riguarda la sanità, sono favorevole anche se ritengo che sia più corretto mettere tutte le regioni nelle condizioni di garantire un servizio sanitario decente. Può comunque essere un incentivo al Sud per migliorare in questo campo.
Sulla scuola mi pare che sia il contentino che volevano/dovevano dare ai leghisti. Contrario.
La sicurezza: creare una polizia locale va benissimo ed è giustissimo che una regione gestisca la sicurezza del proprio territorio. Ciò che non va, a mio parere, è la presenza di numerosi “corpi” di polizia, che andrebbe ridotta.
3) Il Senato Federale in sé, inteso come “camera delle regioni”, va bene. Il problema è la sua composizione, o meglio, il metodo per eleggere i membri, che è un po’ confusionario. Oltre a discutere di problemi “locali” non si capiscono bene le sue funzioni e il rapporto, da un punto di vista dell’iter legislativo, con la Camera dei Deputati.
Alla fine, la riforma ha i suoi pro e i suoi contro. Ciò che mi orienterebbe di più verso il “sì” è il fatto che una riforma del genere porrebbe fine alla dipendenza del Sud dal Nord, che finalmente ci sarebbe un po’ di rinnovamento in una carta costituzionale che non viene toccata, di fatto dal 1948 e che ci sarebbe un primo passo verso un maggior decentramento amministrativo.
Inoltre, vi è un’apertura, seppur timida, al federalismo fiscale.
Ultima cosa, meno importante, ma cmq di cui tener conto: con la vittoria del “sì” l’attuale governo liberal-progressista e catto-comunista andrebbe in difficoltà.
Unico problema? Il referendum è il 25 Giugno.
È un miracolo se vota più del 60% degli elettori.
D'accordo con teOriginariamente Scritto da Saloth Sâr
Leggo molte posizioni contrarie a priori con retorica patriottarda.
La riforma presenta lati negativi, ma anche prospettive interessanti.
Il "premierato" forte, ad esempio, mi piace. Anche le norme "antiribaltone".
Valuterò con molta calma cosa votare.
Originariamente Scritto da RibelleSano
dai robbè......questa proprio......
ma davvero credete la Lega voglia la secessione, e anche se la volesse davvero credi sia possibile che si realizzi?
non è il voto contrario che ti contesto, ma queste motivazioni vanno bene per un pò di propaganda demagogica e basta.
Per me sì, la Lega sotto sotto la vuole... se é utopico pensare ad una sua realizzazione non m'interessa; é il principio.Originariamente Scritto da Avanguardista
ma dai Roberto, è come dire che sotto sotto Fini è fascistaOriginariamente Scritto da RibelleSano