Sta dicendo che il federalismo fiscale è il punto di incontro?
«Sull’articolo 119 della Costituzione, su di un federalismo fiscale equo e solidale come quello votato e voluto dal centrosinistra, tutti concordano. Anche il centrodestra. La riforma non tocca questo articolo perché lo riconosce come giusto. Sono dunque prive di fondamento le ipotesi-spauracchio di divisione o di egoismo regionale, di divisione sociale. La piena attuazione di un federalismo fiscale equo e solidale dovrà e potrà essere campo di lavoro comune. Ma c’è una cosa ancora più importante».
Quale?
«E’ la difesa della prima parte della Costituzione contro le ipotesi che stanno venendo fuori di migliorarla in senso "mercatista". L’ipotesi della solidarietà sociale fatta via mercato. Il mercato come matrice di giustizia sociale. E’ su questo che si dovrà riflettere: gli interessi pesano più dei valori? Se c’è un rischio, è quello di conservare invariata la seconda parte della Costituzione, quella perfettibile, ed invece di consentire l’erosione inconsulta della prima parte - quella immodificabile».