OMNIA SUNT COMMUNIAGli ecovillaggi e il mondo di fuoriSono comunità basate sulla convivenza intenzionale, sull'indipendenza, susoluzioni pioniere a problemi ecologici e sociali, sulla condivisione esulla ricerca di alternative a una via alienante.Marinella CorreggiaFonte: www.ilmanifesto.it20.05. 0624 maggio 2006L'impronta ecologica media degli abitanti di Findhorn, noto ecovillaggioscozzese, è inferiore del 40 per cento a quella media dell'intero paese.Non basta ancora - se generalizzata a tutti gli abitanti della Terra,richiederebbe le risorse e lo spazio di 1,7 pianeti - ma è già un bel passoavanti. La dimostrazione che si può vivere meglio con meno, grazie a stilidi vita semplici e a soluzioni tecno-ecologiche, è in effetti la principalelezione che possono dare le migliaia di ecovillaggi sparsi per il mondo.Sono comunità basate sulla convivenza intenzionale, sull'indipendenza, susoluzioni pioniere a problemi ecologici e sociali, sulla condivisione esulla ricerca di alternative a una via alienante.I primi ecovillaggi dei tempi recenti nascono negli anni 60 dallaconvinzione che il mondo «di fuori» fosse così sbagliato da non essereriformabile dall'interno. Adesso i loro modelli organizzativi sonovariegati, anche per rispondere alle necessità del luogo. Per saperne dipiù, ci si può collegare al sito dell'Ecovillage Network:www.ecovillages.org; oppure a quello degli europei: www.gen-europe.org .Così, ad esempio in Senegal dove i villaggi tradizionali sono comunità, lasfida è renderli sostenibili e vivibili, vincendo miseria e deserto. Alcunerealtà hanno deciso di usare solo energia muscolare, ed ecco allora le bicicon il carrello, i cavalli per arare; un ritorno all'epoca in cui l'energiaumana e animale copriva la quasi totalità del fabbisogno, o un anticipo diquel futuro di penuria energetica previsto dal saggio americano Collasso?Altre realtà si presentano invece quasi simili a un agriturismo.Diversificata anche la gestione dei soldi, classica buccia di banana.Niederkopfen è il caso estremo, «a ciascuno secondo il suo bisogno»: dallacassa comune ognuno può prelevare, anche non visto; e va scritto per cosa manon il nome di chi prende. In alcuni casi la proprietà privata non esiste,in altri sì. Elementi comuni agli ecovillaggi sono l'applicazione di pratiche di vita etecniche sostenibili nel campo dell'agricoltura (biologica, biodinamica,sinergica, per il consumo dei residenti e delle aree limitrofe),dell'edilizia (a Sieben Linden in Germania c'è una casa di paglia a trepiani), dell'energia (le case passive a zero consumo di energia fossile sonoquasi la norma), dei trasporti (auto elettriche collegate ai pannellisolari), dell'alimentazione (spesso vegan o vegetariana). La novità però èun'altra. Gli ecovillaggi sembravano un po' fuori dal mondo, senza una verapossibilità di incidere intorno; e ultimamente anche in crisi di crescita:per il costo della terra e per una minore voglia di radicarsi a lungo in unluogo. Soprattutto adesso che i voli economici permettono, a chi non sitrova bene «in questa società», di scappare periodicamente a trovare stimolie svaghi esotici, senza bisogno di impegnarsi davvero per cambiare unarealtà. Per fortuna però una buona notizia c'è, e viene riportata sul bollettino diinformazione News-Global Ecovillage Network Europe: «Decenni fa il mondo civedeva come persone e realtà strane, mentre negli ultimi anni stanno venendoda noi scuole, università, enti locali, organizzazioni di base, perfinol'Onu, e ci dicono: insegnateci questo e quello».Nati senza sostegni politici, alcuni ecovillaggi adesso se ne avvalgono. Mala collaborazione che viene considerata più sana è quella con movimenti dibase ed enti locali, scuole ed enti di solidarietà. Zegg in Germania hasviluppato un programma per disseminare le tecnologie del trattamentobiologico delle acque; Damanhur in Italia collabora alla rigenerazioneeconomica e sociale della Valchiusella; Mollies in Irlanda insegnapermacoltura al college locale; Epidaure in Svizzera ospita ragazzi arischio; Findhorn in Scozia è un centro dimostrativo anche per organismiinternazionali. Le soluzioni esemplari della città ecologica Auroville in India - una cucinasolare per migliaia di persone, i megaprogrammi di riforestazione povera -sono ormai conosciute e imitate in tutto il paese. E Tamera in Portogallosta realizzando un insieme di tecnologie solari semplici - per la cottura,l'illuminazione, la macinazione, l'estrazione dell'acqua - che potrebberotogliere fatica e stenti ai villaggi saheliani, ricchi solamente di sole. TUTTO E' DI TUTTI