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Discussione: Bye bye Dainese

  1. #1
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    Predefinito Bye bye Dainese

    economia
    Tute Dainese, addio all’Italia
    E il paese più ricco ha paura

    Ottanta esuberi, cig per 120, produzione all’estero Molvena, primatista veneto del reddito, scopre la crisi
    Tute Dainese, addio all’Italia E il paese più ricco ha paura - Corriere del Veneto


    Di questo passo,rimarremo in povertà,senza lavoro,con in + extra e terun da mantenere.

  2. #2
    Et placata sic ira divina
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    Predefinito Rif: Bye bye Dainese

    eh va beh, secondo le libere leggi del mercato avranno trovato + conveniente produrre in Cina.

    "o volevi rimanere a produrre tute dainese fino al prossimo secolo?"

  3. #3
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    Predefinito Rif: Bye bye Dainese

    x me l' industria tesile è 1 industria indifendibile ,
    troppo "labour-intensive" ( che vuol dire importare immigrati a sacchi...)
    meglio rientrare nella informatica/elettronica d massa imponendo dazi ai cinesi
    questa industria è tecnologicamente all'avanguardia e estremamente meccanizzata
    meglio i robot dei marocchini

  4. #4
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    Predefinito Rif: Bye bye Dainese

    Citazione Originariamente Scritto da EURIDICE Visualizza Messaggio
    x me l' industria tesile è 1 industria indifendibile ,
    troppo "labour-intensive" ( che vuol dire importare immigrati a sacchi...)
    meglio rientrare nella informatica/elettronica d massa imponendo dazi ai cinesi
    questa industria è tecnologicamente all'avanguardia e estremamente meccanizzata
    meglio i robot dei marocchini

    A parte il discorso dei dazi,vedo che si incomincia a ragionare. hefico:

    Il Nord sta facendo il suo male a tentare di proteggere produzioni indifendibili che servono solo a portare sempre + extra.

    Date un'occhiata a questo thread:
    http://forum.politicainrete.net/econ...ise-again.html


    E' sulle nuove produzioni,meccanizzate,robotizzate,altamente automatizzate e ad alto valore aggiunto che il Nord deve buttarsi.
    date un occhio qui:
    Home page - Veneto Nanotech - Il Distretto Veneto delle Nanotecnologie

    Il problema è anche di capire a cosa serve avere delle università e spendere milioni di Euro per esse,se poi le aziende e l'ambiente economico effettivamente non applica quello che viene insegnato e prodotto.
    Allora tanto vale chiudere baracca e burattini e fare le pentole in Cina.

    Da notare che la Dainese è una delle tante.
    Treviso. La crisi colpisce anche la Lotto: in 65 rischiano la cassa integrazione - Il Gazzettino

    Queste produzioni,purtroppo non reggono in Occidente e peggio ancora in Itaglia col solito fardello che tutti conosciamo.

  5. #5
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    Predefinito Rif: Bye bye Dainese

    L'informatica oggi è tutta made in China: non solo l'assemblaggio ma anche la progettazione, sempre più spesso.
    Inoltre c'è tessile e tessile: un conto è fare magliette e jeans, un altro è fare capi di pregio per cui occorre una notevole specializzazione (che in itaglia viene sempre più a mancare perchè fare lavori manuali è diventato disonorevole).
    Non c'è nessuna speranza

    IBM sposterà 4.700 dipendenti in India e in Cina, seguendo la nuova rotta del mercato IT
    Ibm decolocalizza in Asia 4.730 posti da programmatori - WSJ /

    "IBM sposterà 4.700 dipendenti in India e in Cina, seguendo la nuova rotta del mercato IT

    Il numero uno mondiale dell'informatica, IBM, è pronto a delocalizzare 4.700 dipendenti dagli Stati Uniti verso l'India e la Cina, per tentare di tagliare gli alti costi di gestione dell'impresa.
    La notizia che è stata riportata dal Wall Street Journal, ma non ha trovato conferma presso la società, anche se il noto quotidiano finanziario fa riferimento ad alcuni documenti dell'impresa, di cui sarebbe venuto a conoscenza.

    Si tratterebbe di intervenire principalmente nella divisione Application Management Services, secondo il quotidiano, che cita un piano presentato ai responsabili IBM nell'ottobre scorso.
    Il piano, chiamato "Global Sourcing", dovrebbe essere realizzato in più fasi. Nel primo semestre del 2004, a 947 persone verrà notificata la delocalizzazione del proprio posto di lavoro all'estero. Mentre dai documenti interni non è chiaro quale sia la data di delocalizzazione dei restanti 3.700 altri posti, scrive il quotidiano.

    Il Gruppo ha rifiutato di commentare la notizia, ma ha confermato che "la crescita su alcuni mercati come quello dell'India, della Cina o dell'America latina dipenderà dalla chiusura di nuovi contratti".
    "Prevediamo comunque un livello d'assunzione uguale o superiore per l'anno prossimo, rispetto al livello del 2003", ha assicurato James Sciales, responsabile per le pubbliche relazioni IBM.

    "In percentuale, prevediamo di aumentare le assunzioni più degli Usa che nel resto del mondo", ha aggiunto Sciales.

    Secondo il quotidiano, alcuni impiegati dovrebbe venire a conoscenza della loro delocalizzazione entro la fine di gennaio, e avranno 60 giorni di tempo per raggiungere il nuovo impiego.
    Il progetto riguarderebbe migliaia di dipendenti, in particolare nei siti di Southbur in Connecticut, Poughkeepsie a New York, Raleigh in Carolina del Nord, Dallas in Texas e di Boluder, in Colorado.

    IBM, la cui sede sociale è a Armonk, nello Stato di New York, ha circa 315.000 dipendenti in tutto il mondo.

    Sempre secondo il Wall Street Journal, la società avrebbe già assunto circa 500 ingegneri in India da indirizzare al lavoro che verrà delocalizzato.
    Questa decisione evidenzia, secondo il quotidiano, come le imprese dell"Information Technology stiano ormai adottando come scelta strategica la delocalizzazione degli impiegati per ridurre i costi, proprio mentre tentano di riprendersi dalla tremenda crisi degli ultimi due anni.

    Il quotidiano vede in questa tendenza, una minaccia per l'impiego americano nel lungo termine, visto anche che i Paesi a basso costo di mano d'opera non si accontentano più di attirare solo gli impiegati poco qualificati.

    Già lo scorso luglio, il New York Times aveva anticipato che IBM contava di accelerare la delocalizzazione dei suoi dipendenti fuori dagli Stati Uniti per ridurre i costi di lavoro e rimanere competitivi sul mercato."
    Gladstone: " Se il popolo d'Inghilterra avesse dovuto attendere le libertà dal ricorso ai mezzi legali, esso le aspetterebbe ancora"

  6. #6
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    Predefinito Rif: Bye bye Dainese

    Se è per questo la Lenovo (il più grande produttore di personal computer nella Repubblica Popolare Cinese) ha già acquisito IBM PC division nel 2005
    Management - United States
    IBM sells PC group to Lenovo - CNET News
    iaociao:

  7. #7
    .
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    Predefinito Rif: Bye bye Dainese

    Citazione Originariamente Scritto da EURIDICE Visualizza Messaggio
    meglio i robot dei marocchini

    Giusto, anca mi vojo el goldreik



    Ghè anca 'na certa somejansa...

    Ultima modifica di donerdarko; 19-01-10 alle 03:03
    Segni particolari: "macchina da espansione razziale euro-siberiana" (Giò91)

  8. #8
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    x me l' industria tesile è 1 industria indifendibile ,
    troppo "labour-intensive" ( che vuol dire importare immigrati a sacchi...)
    meglio rientrare nella informatica/elettronica d massa imponendo dazi
    ai cinesi questa industria è tecnologicamente all'avanguardia e estremamente meccanizzata meglio i robot dei marocchini
    finchè ogni stato e nazione, dovranno per imposizione
    dei soliti poteri, tenere porte aperte a cani e porci, esser
    esposti a ogni concorrenza, privati di ogni sovranità
    politica ed economica, non ci sarà niente da fare.

    il livellamento dei salari scivolerà inesorabilmente
    verso gli standard del terzo e quarto mondo, con grande
    gioia delle oligarchie apolidi che hanno orchestrato
    la truffa della globalizzazione, del "libero mercato",
    della "libera concorrenza", etc. in pratica tutti liberi
    di scannarsi per un tozzo di pane, mentre le lobbies
    se la ridono.

    torni il ponte levatoio e che ogni popolo e nazione,
    imposti la sua politica e la sue economia come meglio
    gli aggrada.

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da novis Visualizza Messaggio
    L'informatica oggi è tutta made in China: non solo l'assemblaggio ma anche la progettazione, sempre più spesso.
    Inoltre c'è tessile e tessile: un conto è fare magliette e jeans, un altro è fare capi di pregio per cui occorre una notevole specializzazione (che in itaglia viene sempre più a mancare perchè fare lavori manuali è diventato disonorevole).
    Non c'è nessuna speranza

    IBM sposterà 4.700 dipendenti in India e in Cina, seguendo la nuova rotta del mercato IT
    Ibm decolocalizza in Asia 4.730 posti da programmatori - WSJ /

    "IBM sposterà 4.700 dipendenti in India e in Cina, seguendo la nuova rotta del mercato IT

    Il numero uno mondiale dell'informatica, IBM, è pronto a delocalizzare 4.700 dipendenti dagli Stati Uniti verso l'India e la Cina, per tentare di tagliare gli alti costi di gestione dell'impresa.
    La notizia che è stata riportata dal Wall Street Journal, ma non ha trovato conferma presso la società, anche se il noto quotidiano finanziario fa riferimento ad alcuni documenti dell'impresa, di cui sarebbe venuto a conoscenza.

    Si tratterebbe di intervenire principalmente nella divisione Application Management Services, secondo il quotidiano, che cita un piano presentato ai responsabili IBM nell'ottobre scorso.
    Il piano, chiamato "Global Sourcing", dovrebbe essere realizzato in più fasi. Nel primo semestre del 2004, a 947 persone verrà notificata la delocalizzazione del proprio posto di lavoro all'estero. Mentre dai documenti interni non è chiaro quale sia la data di delocalizzazione dei restanti 3.700 altri posti, scrive il quotidiano.

    Il Gruppo ha rifiutato di commentare la notizia, ma ha confermato che "la crescita su alcuni mercati come quello dell'India, della Cina o dell'America latina dipenderà dalla chiusura di nuovi contratti".
    "Prevediamo comunque un livello d'assunzione uguale o superiore per l'anno prossimo, rispetto al livello del 2003", ha assicurato James Sciales, responsabile per le pubbliche relazioni IBM.

    "In percentuale, prevediamo di aumentare le assunzioni più degli Usa che nel resto del mondo", ha aggiunto Sciales.

    Secondo il quotidiano, alcuni impiegati dovrebbe venire a conoscenza della loro delocalizzazione entro la fine di gennaio, e avranno 60 giorni di tempo per raggiungere il nuovo impiego.
    Il progetto riguarderebbe migliaia di dipendenti, in particolare nei siti di Southbur in Connecticut, Poughkeepsie a New York, Raleigh in Carolina del Nord, Dallas in Texas e di Boluder, in Colorado.

    IBM, la cui sede sociale è a Armonk, nello Stato di New York, ha circa 315.000 dipendenti in tutto il mondo.

    Sempre secondo il Wall Street Journal, la società avrebbe già assunto circa 500 ingegneri in India da indirizzare al lavoro che verrà delocalizzato.
    Questa decisione evidenzia, secondo il quotidiano, come le imprese dell"Information Technology stiano ormai adottando come scelta strategica la delocalizzazione degli impiegati per ridurre i costi, proprio mentre tentano di riprendersi dalla tremenda crisi degli ultimi due anni.

    Il quotidiano vede in questa tendenza, una minaccia per l'impiego americano nel lungo termine, visto anche che i Paesi a basso costo di mano d'opera non si accontentano più di attirare solo gli impiegati poco qualificati.

    Già lo scorso luglio, il New York Times aveva anticipato che IBM contava di accelerare la delocalizzazione dei suoi dipendenti fuori dagli Stati Uniti per ridurre i costi di lavoro e rimanere competitivi sul mercato."

    IBM ha delocalizzato in Cina e India e venduto alcuni dei suoi brand che non sono per niente il suo core business.
    I prodotti e le ricerche importanti rimangono in America.

    P.S.
    I tanto decantati programmatori indiani fanno cagare: fanno un sacco di errori e molto solitamente il codice dall'India deve sempre essere rivisto.

 

 

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