Acqua, ultimatum ai sindaci «ribelli»
IL CASO. La Regione è pronta a commissariare gli uffici idrici dei paesi che non aderiranno all'Aato entro un mese
La Giunta di Cimbergo si è già fatta convincere Irriducibile Bisinella (Leno) «Andremo fino in fondo»
La guerra «istituzionale» dell'acqua registra una nuova escalation. La Regione ha lanciato un ultimatum ai 21 Comuni bresciani «ribelli» che non hanno ancora aderito all'Aato, acronimo di autorità d'ambito territoriale ottimale, ovvero l'autorithy del sistema idrico integrato. L'aut-aut scade fra 30 giorni. Poi scatterà il commissariamento (non del Comune, ma solo dell'iter riguardante la pratica) e i dissidenti verranno iscritti d'ufficio all'Aato. I Comuni contrari ad affidare la gestione degli acquedotti e delle fognature ad un sistema per il 60% pubblico e per il restante privato, assegnando però le utenze ad una multiutility di riferimento, rappresentano quasi il 10% del bacino d'utenza bresciano.
Ben 17 Comuni anti-Aato si trovano in Valcamonica: gli altri quattro sono Sirmione, Adro, Leno e Bovegno. La ripartizione geografica del fronte di lotta è fisiologica: i Comuni camuni – ricchi di sorgenti d'acqua – da sempre si battono contro la privatizzazione di un bene di cui il loro territorio abbonda. E giudicano incomprensibile l'eventualità di pagare di più i metri cubi di acqua che la montagna concede gratis. Diversi di questi Comuni sono guidate da una Giunta della Lega Nord che in senso generale si è sempre battuta contro la filosofia dell'ambito ottimale. Adesso però l'Aato è guidato da un leghista come Stefano Dotti che si sta spendendo in una paziente opera di mediazione per convincere le Amministrazione civiche montane. «Non c'è alternativa - conferma Dotti -, i Comuni devono aderire all'Aato entro la fine del 2010, quando cioè finirà la proroga per la gestione in economia. Stiamo trattando dei benefit con questi Comuni, perché non è certo giusto che paghino la stessa tariffa per l'acqua avendo sorgenti in abbondanza. Ma ripeto: l'Aato si occupa della gestione idrica integrata, quindi anche di fogne e depuratori, che diversi comuni valligiani non hanno e che grazie all'Aato potranno realizzare».
L'opera diplomatica di Dotti ha già convinto il sindaco di Cimbergo. «Siamo sotto i mille abitanti - annuncia Mario Mazzia - e come prevede la normativa possiamo aderire all'Aato ma mantenere la possibilità di gestire in economia il servizio». Fra i «falchi» invece c'è il sindaco di Leno Pietro Bisinella, fresco di nomina a segretario provinciale del Pd. «Non cambiamo assolutamente posizione, siamo coerenti a differenza di quanto ha fatto la Lega Nord - conferma Bisinella -. Consideriamo l'acqua un bene da garantire a tutti e aderire all'Aato significa aumentare le tariffe del 200%. Se la Regione vorrà commissariarci faccia pure, ma su quest'atto di vendita dell'acqua ai privati non ci sarà certo la mia firma. Andremo anche più in là: faremo un referendum comunale contro il decreto Ronchi».P.GOR.
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