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Raffaele

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MILANO, 6 giu - Cacciata per colpa del Vaticano? Sostituita per aver manifestato la fede politica sbagliata? Allontanata per alcuni "inconvenienti" in diretta? O "messa in panchina" dal più classico dei turnover? Il mistero sull'esclusione di Mara Venier dalla conduzione di Domenica In resta fitto e complesso, ma i suoi protagonisti non si nascondono, scambiandosi accuse dalle pagine dei giornali e in pubbliche dichiarazioni.

Rispondendo alle affermazioni della bionda conduttrice, che qualche giorno fa diceva d'essere stata "silurata" per insistenze vaticane e la partecipazione a una manifestazione elettorale del sindaco di Roma Veltroni (Ds), il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce (dichiaratamente di FI) dichiara a La Repubblica: «Vorrei tanto sapere chi ha messo in giro la voce per cui avrebbe chiamato il Vaticano. Se mi chiamasse qualcuno dal Vaticano per raccomandare qualcuno, penserei a un imitatore». E ancora: «Non ho mai accusato Mara di essere salita sul palco per Veltroni. La storia di Raiuno lo dimostra, da Baudo a Panariello da Amendola alla Carrà hanno dichiarato tutti che votavano per il centrosinistra. Siamo in un Paese libero».

Niente "santi" né politica dunque, per il direttore dell'ammiraglia di Stato, che - ricorda Del Noce - supera tutte le concorrenti nel prime time e negli ascolti dell'intera giornata, semplicemente «valutazioni di altro genere». Come un fisiologico ricambio e lo scotto di alcune brutte figure:«Non ci può essere uno spazio, a parte qualche parentesi, appaltato a una persona per quindici anni. Quest'anno poi sono successi parecchi incidenti: la lite con Boncompagni, la rissa Zequila-Pappalardo, il caso Melissa P. Credo che sia molto più comodo, per chiunque, pensare di essere sostituito per una presunta incompatibilità politica che per un principio di alternanza o perché le cose non hanno funzionato».

Peccato che, a stretto giro di posta, queste affermazioni siano smontate, pezzo per pezzo, da Lucio Presta, agente non proprio pacifico (se ne ricorda un brutale scambio di vedute", tra pugni e sputi per strada, con l'altro conduttore di Domenica In, Massimo Giletti) della Venier, per il quale Del Noce «è ovviamente libero di sostituire un artista alla conduzione di un programma. Ma non può negare di avermi telefonato e di avermi parlato di pressioni del Vaticano. Inoltre le indiscrezioni sui problemi con il Vaticano erano uscite su quotidiani e siti internet molto prima che Mara ne parlasse».

Ad ogni modo, «ricordo a Fabrizio - dice Presta, in passato difensore del direttore contro l'ex direttore generale Cattaneo nel caso Bonolis - che basterebbe un esame delle chiamate dalla sua utenza mobile alla mia per dire se ci siamo sentiti o meno nelle ultime settimane». E, già che c'è, Presta sottolinea ancora che, sì, lui ha il «diritto a sostituire un artista», ma anche il dovere di ricordare che i successi tanto vantati negli ultimi giorni «li ha ottenuti e condivisi con artisti da me rappresentati: ma si sa che la gratitudine è un sentimento della vigilia».

Un attimo di amarezza che lascia subito posto allo spirito battagliero: «Spero che sulla vicenda il presidente Petruccioli decida di ascoltare anche la nostra versione dei fatti». Anche perché, conclude: «Sul famoso caso Zequila è il caso di ricordare ancora una volta che tutti sapevano tutto, dal direttore al capo struttura; quanto a Melissa P. è una signora che vende milioni di libri, è stata intervistata da tutto il mondo e sfido chiunque a rintracciare nell'intervista fatta da Mara volgarità o doppi sensi». Mentre Del Noce prepara le valigie da Raiuno («Anche se per poco, rimango») e la Venier si prepara alle nozze con Nicola Carraro, la sfida sembra destinata a continuare.
(Libero News)