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    Predefinito Il PD apre sulla giustizia.

    Il Pd apre sulla giustizia e il dialogo riparte dall’immunità parlamentare
    C’è un segnale nuovo che si fa strada lungo il cammino delle riforme condivise e riguarda il capitolo giustizia. E’ ancora presto per dire se, di qui a breve, si concretizzerà nella collaborazione reciproca tra maggioranza e opposizione ma il segnale arriva direttamente dai vertici Pd. Violante e la Finocchiaro lo lanciano al convegno promosso dalla Fondazione Magna Carta dal titolo “Dove va la giustizia?”.

    L’apertura è sul tema dell’immunità parlamentare contenuto nella proposta di legge firmata dai senatori Chiaromonte (Pd) e Compagna (Pdl), a patto che si proceda in un quadro di riforme di sistema. Al convegno della Fondazione Magna Carta che trae spunto dal quadrimestrale “Percorsi costituzionali” (edito da Rubettino e realizzato dalla stessa Fondazione), l’ex presidente della Camera Luciano Violante, oggi responsabile del dipartimento riforme del Pd, non usa giri di parole quando afferma che su questo si può avviare una riflessoine ma “solo nell’ambito di una riforma complessiva della Costituzione. Laddove invece venisse presentata una riforma a sè stante che portasse a uno squilibrio tra politica e giustizia voteremo no e andremo al referendum”.

    Dello stesso avviso anche la presidente dei senatori Pd Anna Finocchiaro per la quale “non esiste che noi votiamo un provvedimento sull’immunità ad hoc per i parlamentari senza che questo venga inserito in un quadro di riforme complessivo”. L’esponente democrat spiega che la soluzione ”meno dannosa” tra quelle oggi messe in campo dalla maggioranza sarebbe la ‘’sospensione dell’azione penale: dovrebbe essere richiesta dal soggetto, valere per un solo mandato, votata da una maggioranza qualificata, giudicata da una giunta eletta su base proporzionale”. E’ il quadro all’interno del quale si può pensare all’immunità per i parlamentari e questo- è il ragionamento della Finocchiaro – ha un senso “se noi lo iscriviamo in una riforma di sistema per cui attribuiamo all’immunità la funzione propria di riequilibrio tra i poteri”.

    Il punto attorno al quale ruota il dibattito, scandisce, nasce non tanto dall’esigenza di tutelare il libero esercizio della funzione parlamentare, quanto “il sereno svolgimento della funzione di governo. Usciamo dalla metafora, oggi si torna a discutere di immunità parlamentare perché sono state adottate iniziative per difendere l’esercizio della funzione di governo e si torna a parlare di immunità quasi in sostituzione del processo breve o del legittimo impedimento”.

    Il centrodestra apprezza la disponibilità del Pd e il vicepresidente dei senatori Pdl Gaetano Quagliariello replica con un “va benissimo”, spiegando che la maggioranza vuole “riformare complessivamente la giustizia”. In questo contesto “è chiaro che l’immunità rientra nell’ambito di un nuovo equilibrio che si dovrebbe creare tra politica e giustizia per eliminare la conflittualità permanente che esiste tra i due ordini. Quindi siamo d’accordo”. Tuttavia non ci sarà alcun passo indietro nè sul processo breve che Quagliariello definisce “una norma di civilità” e che domani sarà votato dall’Aula del Senato, nè sul legittimo impedimento che la settimana prossima approda nell’Aula di Montecitorio. L’indicazione è allargare “quel viottolo tracciato con la proposta Chiaromonte-Compagna” perché la questione di fondo resta la “necessità di dare al Paese una riforma organica della giustizia. Sappiamo che per questo era necessario disinnescare il conflitto tra politica e giustizia che ha infiammato la prateria fino al 13 dicembre scorso. Ce ne assumiamo la responsabilita’ in prima persona perché siamo convinti che i cittadini capiranno”. Per questo, osserva Quagliariello, rimane l’auspicio ”di una collaborazione dell’opposizione e siamo d’accordo sul fatto che la giustizia è il capitolo di una riforma più ampia che serve a mettere l’Italia nella condizione di competere meglio nel mondo”.

    Il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano chiede che si cominci da una parte, purché si cominci ad affrontare il nodo centrale, ovvero il “corto circuito” tra giustizia e politica che ormai è avvertito da tutti, “a destra come a sinistra”. E non senza un accenno polemico, si domanda per quale motivo “ogni volta che il centrodestra propone qualcosa sulla giustizia il centrosinistra chiede di cominciare a discutere di altro”. Se sull’esigenza di superare il conflitto tra poteri condivisione e sensibilità appaiono ormai consolidate è pur vero che “ogni volta che qualche esponente del Pd sottoscrive una proposta o un’apertura, dall’alto del suo partito arrivano le bacchettate sulle mani. Io credo che da qualche parte si debba iniziare: aspettare una riforma costituzionale complessiva richiederebbe tempi molto lunghi”, avverte Mantovano. Nel corso del convegno non sono mancati approfondimenti tecnico-giuridici sui quali si sono soffermati studiosi ed esperti tra i quali i costituzionalisti Zanon e De Vergottini, Chiappetti e Guarneri.

    Il Pd non respinge pregiudizialmente neppure l’ipotesi di un provvedimento per la sospensione dei processi per i quali non siano stati dati i tempi necessari per richiedere il rito abbreviato in presenza di nuove contestazioni da parte del pm. La pre-condizione è che ci si attenga fedelmente al testo della sentenza della Consulta. Su questo Violante non chiude la porta sottolineando che ‘’se il governo ritenesse di fare qualcosa di ragionevole e cioè una norma semplicemente applicativa della sentenza della Corte Costituzionale, se ne potrebbe discutere” e la Finocchiaro aggiunge che “una norma applicativa della sentenza della Consulta avrebbe un impatto contenuto, decisamente non devastante come il processo breve”.

    Dal responsabile riforme del Pd arriva anche un’altra sollecitazione. Nel suo intervento al convegno di Magna Carta, Violante richiama le forze politiche a interrogarsi se “sia possibile che istituzioni che fanno parte della governance del paese abbiano uno statuto di totale separatezza istituzionale, una totale autodisciplina”. Di qui l’invito a confrontarsi sul concetto di “totale autonomia e totale autogoverno” delle magistrature, anche perché “il termine autogoverno non esiste nella Costituzione. E’ stato inventato solo successivamente”. Tuttavia, aggiunge, ”il fatto è che le magistrature del 1948 non sono quelle del 2010. Allora erano all’estrema periferia dei poteri, mentre al centro del sistema c’erano partiti e sindacati. Oggi e’ il contrario, con il Parlamento che sta sostanzialmente perdendo la natura di potere”. E di fronte alla nuova centralità della magistratura, dunque, è il caso di chiedersi ‘’se il loro statuto sia adeguato”.

    C’è un altro capitolo al centro del convegno di Magna Carta: lo evidenzia nel suo intervento Filippo Berselli, presidente della commissione Giustizia del Senato. Riguarda la questione della responsabilità civile del magistrato, norma introdotta nell’88 dopo il caso Tortora ma considerata inadeguata, al punto lo stesso Berselli propone la “revisione della legge in Parlamento” chiamando le forze politiche ad un impegno bipartisan, tenendo lontano dal tavolo del confronto ” qualsiasi logica di strumentalizzazione”.

    Il Pd apre sulla giustizia e il dialogo riparte dall’immunità parlamentare LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA (questione carceraria,giusto processo )
    « Fama di loro il mondo esser non lassa;misericordia e giustizia li sdegna:
    non ragioniam di lor, ma guarda e passa. »

  2. #2
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    Predefinito Rif: Il PD apre sulla giustizia.

    i collaborazionisti collaborano sempre

  3. #3
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    Predefinito Rif: Il PD apre sulla giustizia.

    Citazione Originariamente Scritto da Airbus Visualizza Messaggio
    i collaborazionisti collaborano sempre
    Potrebbe essere atteggiamento della serie: predicare in un modo ed agire in altro modo. Chissà.

    :giagia:
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  4. #4
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    Predefinito Rif: Il PD apre sulla giustizia.

    Che mai sarà successo ai compagni? Tutti assenti? Nooooooo
    Non vogliono ne vedere ne sentire.
    evviva evviva

    :giagia::giagia::giagia:
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  5. #5
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    Predefinito Rif: Il PD apre sulla giustizia.

    Buona notte e buon riposo compagni!!
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  6. #6
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    Predefinito Rif: Il PD apre sulla giustizia.

    il governo ha sempre ragione e tutti gli altri sono coglioni.

    ok. ora si può chiudere questo vivacissimo 3d.

    auf nie wiedersehen. iaociao:
    aderisci anche tu al Portiere Fans Club

  7. #7
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    Predefinito Rif: Il PD apre sulla giustizia.

    Citazione Originariamente Scritto da v!olet Visualizza Messaggio
    il governo ha sempre ragione e tutti gli altri sono coglioni.

    ok. ora si può chiudere questo vivacissimo 3d.

    auf nie wiedersehen. iaociao:
    Doveva arrivare una berlusconiana per invitare a chiudere un vivacissimo
    3d scansato dai compagni comunisti?
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  8. #8
    bronsa querta
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    Predefinito Rif: Il PD apre sulla giustizia.

    Sadomasochisti.
    C. De Gaulle: "l'Italia non è un paese povero. E' un povero paese".

  9. #9
    Viva l'Italia
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    Predefinito Rif: Il PD apre sulla giustizia.

    Bhe, questo appare più interessante. Sul corriere di qualche giorno fa in pagine interne. Te lo devi cercare. Ma certo è che si ha la sensazione di schizofrenia.
    Appena nominato Bersani ho visto un confronto fra Bondi e la Finocchiaro che a momenti si davano i bacini bacini, mi pare dall'Annunziata. Due giorni dopo (e anche questa mattina) La Finocchiro ne diceva di tutti i colori.
    Un pò come non si è capità quando Veltroni ha deciso che si smetteva di fare i diplomatici, così, di punto in bianco.

    «Meglio ritornare all' immunità Solo così la politica cambierà approccio»

    Il procuratore Borraccetti
    «Meglio ritornare all' immunità Solo così la politica cambierà approccio»

    ROMA - All' improvviso, dai crocchi che fanno da contorno all' assembla dell' Associazione nazionale magistrati, esce una voce che a sorpresa dice: «Vista la situazione, meglio reintrodurre l' autorizzazione a procedere nei confronti dei parlamentari, sia pure con una disciplina più rigorosa rispetto al passato». La voce è di Vittorio Borraccetti, 69 anni, procuratore della Repubblica di Venezia, uno dei «padri nobili» di Magistratura democratica, la corrente di sinistra dei giudici; negli ambienti giudiziari è considerata molto probabile una sua candidatura alla guida della Procura di Milano, o al prossimo Consiglio superiore della magistratura. Da dove nasce quest' idea, dottor Borraccetti? «Dalla constatazione che il dibattito sulla giustizia, con ciò che ne consegue sul piano delle riforme proposte dalla maggioranza di governo, è tutto condizionato dalle vicende giudiziarie del presidente del Consiglio. Sullo sfondo di un conflitto ormai permanente tra un bel pezzo di rappresentanza politica e la magistratura». C' è pure il centrosinistra in quel pezzo di rappresentanza politica? «Le generalizzazioni sono sempre sbagliate, e in questo caso è opportuno distinguere anche all' interno dei singoli schieramenti, ma penso che l' insofferenza verso la magistratura sia oggi abbastanza trasversale». Fatta la premessa, qual è la sua conclusione? «Che di riforme di cui avremmo davvero bisogno per restituire funzionalità al sistema giustizia non si parla, perché par di capire che prima si voglia stabilire un nuovo equilibrio tra politica e magistratura. Se è così, allora è forse opportuno immaginare un rimedio che non sia legato a una singola vicenda processuale, ma abbia un minimo di dignità istituzionale». Cioè l' autorizzazione a procedere abolita nel 1993? «Sì, magari con le dovute accortezze, come lasciar fuori i reati colposi. In fondo, se c' era nella Costituzione originaria significa che un punto di equilibrio era previsto anche agli albori della Repubblica». L' Italia usciva dalla dittatura, e l' immunità era pensata a protezione delle minoranze politiche. «È vero, ma anche a garanzia del potere legislativo rispetto a una magistratura alla quale si stava concedendo forte autonomia. Quindi si potrebbe tornare a qualcosa che somigli al disegno dei costituenti. Nel mondo ideale l' autorizzazione a procedere non è una bella cosa, ma il mondo ideale non esiste e siamo impantanati in un conflitto che genera soluzioni sempre più negative. Meglio tornare all' antico, con le correzioni necessarie, purché questo faccia mutare atteggiamento alla politica». In che senso? «Nel senso di abbandonare progetti di riforma finalizzati a neutralizzare la funzione giudiziaria in generale, e quella del pubblico ministero in particolare. La norma di cui stiamo discutendo oggi, introdotta dal centrosinistra e confermata dal centrodestra, che impedisce di rappresentare l' accusa ai magistrati di prima nomina, non ha alcun senso e sta mettendo in seria difficoltà le Procure che si stanno svuotando». Ma voi contestate anche la soluzione proposta dal governo... «Perché ha dei profili di possibile incostituzionalità, ed è una toppa messa su un principio sbagliato. I neo-arrivati in magistratura hanno fatto l' università, la specializzazione, il concorso e il tirocinio; e poi nelle Procure, dove comunque si fanno richieste al giudice che poi deve decidere, c' è sempre un capo che controlla il lavoro degli altri». Il ministro Alfano dice che difendete privilegi di casta, e che i magistrati sono soggetti alla legge. «Non c' è alcuna difesa di casta, semmai culturale e di un sistema, non di privilegi. Perché critichiamo il principio stabilito da una regola sbagliata, prima ancora del rimedio. Detto questo, il ministro può stare tranquillo: se la legge resta quella sarà applicata come tutte le altre. Ma ne verranno ulteriori danni, non certo benefici». Giovanni Bianconi RIPRODUZIONE RISERVATA Chi è «Padre nobile» di M Vittorio Borraccetti ha 69 anni, ed è procuratore della Repubblica di Venezia. È anche ritenuto uno dei «padri nobili» di Magistratura democratica la corrente di sinistra dei giudici. È probabile una sua candidatura alla Procura di Milano o al Csm

    Bianconi Giovanni

    Pagina 10
    (17 gennaio 2010) - Corriere della Sera
    Il sonno della ragione genera mostri.


    Divergevano due strade in un bosco, ed io...io presi la meno battuta, e di qui tutta la differenza è venuta.

  10. #10
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    Predefinito Rif: Il PD apre sulla giustizia.

    E la facciano questa benedetta immunità, cosi poi facciamo un bel referendum.
    Voglio vedere se gli italiani si sono bevuti così tanto il cervello da votare l'impunità per i parlamentari nominati dai segretari di partito.

    (Nel caso lo facessero, si meriterebbe la dittatura più becera del mondo)
    Ultima modifica di Rasputin; 20-01-10 alle 21:16
    PEOPLE SMASH AUSTERITY

 

 
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