Il Consiglio dei ministri stanzia i 45 milioni "dimenticati" nella Finanziaria per gli stipendi dell'esame di Stato. Ripianati anche i debiti degli scorsi anni

Maturità, trovati i fondi per pagare i professori


di SALVO INTRAVAIA


Recuperati i soldi per pagare le commissione della maturità. Il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Fioroni, alla vigilia degli esami di Stato porta a casa un primo successo che contribuisce a rasserenare l'ambiente della scuola italiana. "Mi ero impegnato a risolvere questo problema, che non riguarda soltanto aspetti economici ma attiene alla dignità e alla professionalità di migliaia di insegnanti e presidenti di commissione impegnati nei prossimi esami di Stato".

Infatti durante il Consiglio dei ministri di questa mattina è stato predisposto un provvedimento che racimola i circa 45 milioni di euro, tagliati dalla precedente compagine di governo per fare quadrare i conti, che mancavano all'appello.

Ma in pochi giorni, il nuovo inquilino di viale Trastevere è riuscito a risolvere, un problema ancora più grosso: trovare le risorse per pagare i debiti con le scuole per le precedenti tornate degli esami di maturità. Qualcosa come più di 400 milioni di euro, che parecchie scuole avevano anticipato agli insegnanti, ma che avevano dovuto stornare da altre attività: soprattutto le quelle didattiche aggiuntive. Con questa novità, i 140 mila prof e 7 mila presidenti di commissione che già da lunedì 19 giugno saranno impegnati nella riunione preliminare degli esami di stato potranno avviare i lavori con un pensiero in meno. E le migliaia di docenti che non hanno neppure percepito i compensi per gli esami dello scorso anno sanno che ormai si tratta di aspettare poco. Il rischio di iniziare gli esami senza i fondi per pagare i docenti era stata diffusa lo scorso 25 maggio dallo stesso ministro Fioroni durante un comizio. "Si sono dimenticati di prevedere 436 milioni di euro per l'adeguamento di quello che già il personale ha avuto" aveva detto il ministro riferendosi al precedente esecutivo. E, questione ancora più importante, "non hanno previsto neanche i soldi per gli esami di maturità dove, su 90 milioni di euro, ne mancano 45". Un pasticcio che aveva immediatamente scatenato le ire dei sindacati che promettevano battaglia. "Per tutelare gli insegnanti che non hanno ancora ricevuto i compensi degli anni precedenti abbiamo attivato da tempo i nostri uffici legali", ammoniva Enrico Panini che spiega: "Il problema nasce dagli ultimi tagli previsti dalla Finanziaria sulle cosiddette 'somme per il funzionamentò delle scuole che comprendono anche i compensi di commissari e presidenti d'esame. E' da anni che le risorse per la maturità sono erogate col contagocce. La Cgil ha calcolato che solo per la maturità 2005 le scuole devono ancora ricevere mediamente 17 mila euro a testa". "La scuola - secondo Fioroni - è stata sottoposta ad una cura di dimagrimento eccezionale con tagli sui servizi minimi per l'autonomia scolastica che hanno raggiunto livelli del 30/35 per cento".

(9 giugno 2006) Repubblica.it