Come sarà dolce la vittoria degli oppressi e quanto grande! Quanto sarà bella la loro Aurora, quando giungerà, avanzante e luminosa, senza chiedere il permesso a nessuno. Quanto splendente sarà il Sole nel giorno degli oppressi, quando abbaglierà il mondo, ascendendo nel cielo senza posa. Sarai felice, oppresso, nel giorno della vostra vittoria sotto il Sole raggiante, e sentirai il canto egli uccelli nell'alba del Gran Giorno.
Quanto saranno dolci i canti nel Giorno dorato, e quanto sarà brillante il fiammeggiante Sole degli oppressi. Quanto è dolce questo sogno pericoloso, che si spera si realizzi, che si desidera che avvenga. Questo è un sogno che si realizzerà, in cui gli oppressi della Terra avranno il loro stato. La libertà canterà loro una canzone eterna, e le corde suoneranno senza i loro strumenti, e gli inni canteranno da soli! Le bestie da soma voleranno sulle ali della gioia, veleggiando nel piacevole vento. Quanto sarà bello quel giorno: il giorno della resurrezione degli oppressi.
Le trombe suoneranno, annunciando il giorno della rinascita; (1- in riferimento al Corano, Sura 20, Versetto 12) i vivi si abbracceranno e rideranno, rideranno fino alle lacrime. Il riso della gioia, le lacrime che scorrono dai loro occhi, feriti e gonfi per le torture. Poche sono le lacrime che hanno versato, poche perché era loro proibito esprimere la propria pena, persino con le lacrime. Hanno subito disgrazia dopo disgrazia, ingoiato amarezza dopo amarezza, senza neanche avere il diritto al pianto. Le calde e amare lacrime accumulate resero i loro occhi, alla fine, freddi, induriti e persino glaciali, lasciandoli gonfi e incrinati.
Ma nel giorno della memorabile rinascita per le masse o gli oppressi, il giorno della proclamazione del loro agognato stato, i loro freddi occhi si riscalderanno. Nei loro veri occhi, dove il movimento del sangue e della vita è stato proibito, esso ritornerà e, rapidamente, darà calore fin quando le ferite (2-Corano, Sura 69, Versetto 36) e i gonfiori non svaniranno.
In quel giorno, da questi occhi esiliati, lacrime di gioia scorreranno come la pioggia d'inverno. Lava il tuo stanco e esausto viso nella ricca acqua delle lacrime, le divine lacrime della santità. Quanta è pura quest'acqua, e quanto è sacro questo liquido caldo e vere. Adesso che il loro tanto agognato stato è qui, lasciate che gli oppressi corrano, giochino e ballino. Lasciategli cogliere i fiori, nuotare nell'aria pura e volare sulle ali della gioia. Lasciateli bagnare nel loro vero sudore, depurandoli dal loro eccesso di gioia, una attività da molto tempo dimenticata. Lasciategli scoprire la grazia dei loro corpi e, con il semplice sguardo, vedere quanto sono belli i loro corpi.
I corpi aggraziati, colorati dalla tortura, dai preziosi vestiti laceri e rattoppati. Di chi sono questi stracci, se non tuoi, oppresso? Chi li indossa senza accorgersene se non tu? L'odore di questi indumenti di lacrime è puro, e l'odore dei loro corpi rinfresca, un odore che è emanato da corpi inappagati. Corpi senza segreti, corpi angelici, di coloro che bevono la pura acqua delle valli e dei ruscelli. Corpi nutriti dall'aria aperta, libera dall'aria condizionata o da altre artificiosità. Corpi che non si nutrono con nulla di proibito o che bevono nulla di impuro. (3-letteralmente sporcizia, Corano, Sura 69, Versetto 36). Lasciate che l'aria sia piena di questo odore puro; sono il balsamo per le ferite allo strato di ozono, lacerato dai fumi della potenza e della forza, del lusso dei ricchi e degli agiati.
Cantate oppressi, se il vostro stato sarà creato, ed elevate le vostre voci soppresse. Schiarite le vostre gole dalle voci stridule, e lasciate che le vostre lingue silenti parlino, aprite le vostre menti così a lungo chiuse, cantate l'inno della vittoria e innalzate, alte nel cielo, le vostre bandiere fluttuanti. Prima non dimenticate di rammendarle, poiché sono lacere, di colorarle, poiché sono sbiadite, adesso. Sei libero, puoi scegliere il colore che vuoi, o usare una mistura di colori diversi, e scrivere lo slogan che vuoi. Il cielo sarà bellissimo quando le bandiere degli oppressi sventoleranno in alto, e l'orizzonte si allungherà senza fine davanti al nuovo stato.
Il Mondo diverrà subito un attento ascoltatore quando gli echi del grande festival lo raggiungeranno. Tutto il Mondo allungherà il collo per cercare l'origine di questi suoni musicali. Tutti gli uccelli condivideranno la vostra gioia, perfino i gufi e i corvi (uccelli del malaugurio secondo la tradizione Araba) si delizieranno della vittoria degli oppressi. Tutte le povere creature della Terra e tutti i suoi rifugiati gioiranno, felici della loro vittoria. La stessa Natura parteciperà, ridendo e abbracciando felicemente la vostra gioia in quel giorno, afferrandosi alla vostra vera danza e piangendo.
Una splendida, divina processione e un'aura meravigliosa intorno alla lettiga del matrimonio che voi celebrate, oppressi. La lettiga matrimoniale oscilla sul dorso del cammello, il segno di un eterno destino, che illumina il lontano orizzonte, scacciando l'oscurità davanti a esso.
Le nubi si dissolveranno davanti a tale splendore e un Sole brillante apparirà appena finita la vostra lunga notte. L'aria diverrà pura e, con soddisfazione, il Sole permetterà a tutte le lontane stelle di apparire, senza paura, luccicanti come perle. ( 4-Corano, Sura 55, Versetto 58). Le stelle si avvicineranno, più in basso, verso il paradiso (5- Corano, Sura 67, Versetto 5) cosicché il Sole diventi più abbagliante. Altre luci per il matrimonio, e nuovi colori dell'arcobaleno. Per la prima volta vi sarà più di un arcobaleno, aumentando i colori di sette volte. Lasciate che tutto gioisca, che tutti scarichino i fucili in aria per le celebrazioni (perché no se è la vittoria?) del giorno degli oppressi. Adesso hanno il loro stato, il loro Sole e la loro Terra. Gli angeli, fila dopo fila, (6- Corano, Sura 89, Versetto 22) daranno la loro benedizione a questo glorioso giorno, e sia il mondo visibile che quello invisibile faranno lo stesso. (7- secondo Kazimirski e Masson, "al-thaqlan", tradotto come mondo visibile e invisibile, significherebbe "umani e jinn", per Lane significherebbe "Arabi e non Arabi"). Il mare silenzioso, in saluto agli oppressi, farà infrangere le onde in un applauso. Il vento cesserà per permettere il passaggio della processione della vittoria. Le tempeste danzeranno per gli oppressi. I tuoni si fermeranno, per glorificare Dio che ha concesso la vittoria agli oppressi. I fulmini sguaineranno le loro spade e li saluteranno. Milioni di Soli (8- Corano, Sura 55, Versetto 31) daranno la luce con il loro freddo fuoco di milioni e milioni di candele, candele che celebreranno la vittoria degli oppressi. Tutta la Terra diverrà una Luna illuminata da milioni di candele nelle loro lampade di olio santo, che saranno eterne (9- Cfr. Corano, Sura 24, Versetto 35).
Non voglio che diventiate uomini del potere, oppressi, vi renderei solo peggiori, e vi lascerei con il marchio di collaboratore. Non voglio che diventiate ricchi, vi procurerei solo un danno; vi marchierei con il segno dei ricchi, cosa per cui, qui, non c'è cura. Non voglio che diventiate sceicchi o istruiti uomini di religione, vi lascerei il segno dei ciarlatani e degli ignoranti. Non sarai arrogante, lascia che altri lo siano. No sarai altezzoso, lascia che il demonio faccia così. Lo stato degli oppressi è il solo a non avere confini, i confini sono limiti, e gli oppressi non hanno tali restrizioni. I confini significano problemi, contrabbando, e gli oppressi non hanno il diritto di coinvolgersi in simili problemi. Sui confini vi sono guerre e esodi. Gli oppressi non devono essere forzati a combattere o a emigrare. Non hanno armi, le armi servono agli assassini, ai soldati e agli aggressori. Gli oppressi non attaccano, sono gente pacifica. Non hanno bisogno di polizia o di guardie, o di congegni di allarme o di campane. Queste cose, questi strumenti di egemonia sono per coloro che hanno il dubbio nei loro cuori. Gli oppressi hanno uno stupendo aspetto nascosto, sebbene siano prigionieri. I loro desideri sono paradisiaci e sublimi, se avessero la possibilità di diffonderli, farebbero l'universo veramente fragrante, e possono curare ogni male.
Non c'è aggressione nello stato degli oppressi; i loro corpi puri non hanno legami con il male. Nessuna invidia, ambizione o ingordigia, non vi è bisogno di polizia e di soldati. Gli oppressi provvedono alla propria sicurezza e appagamento. Siete puri, incorrotti dal mondo dell'iniquità. Siete le pure creature della creazione e voi sopravviverete e vostra sarà la gloria. La sopravvivenza del meglio, del più bello, del più benefico. Siete più giusti di ogni altro giusto, e più belli di ogni bellezza, poiché voi siete milioni e milioni, mentre la bellezza è una sola.
La vostra vita riguarda un più grande bene, e voi non siete interessati a voi stessi, non date attenzione ai loro dubbi (10- Corano, Sura 6, Versetto 2; Corano, Sura 44, Versetto 50; Corano, Sura 19, Versetto 34; La traduzione di Pickthall riporta "la loro disputa", Corano, Sura 2, Versetto 147; Corano, Sura 3, Versetto 60; Corano, Sura 19, Versetto 94; ecc. è resa come "ondeggiamento") per il loro stratagemma che fallirà (11- Corano, Sura 102, Versetto 2 ). Non date loro conto, con dignità e il sorriso lasciate passare la loro insensatezza. (12- Corano, Sura 25, Versetto 72). Se voi erediterete la Terra, (13- Corano, Sura 21, Versetto 105) oppressi, non sarà come quella di oggi, la terra di coloro che sono affetti dal lusso, (14- Corano, Sura 56, Versetto 105) degli oppressori, ipocriti, e dei prevaricatori, la terra della corruzione, una terra corrotta buona solo per i corrotti. Questo è il vero segreto ci coloro che vi odiano: non siete di questo mondo, non siete ricchi, e perciò vi odiano. Non siete oppressori, e perciò vi odiano. Non siete falsi, perciò vi odiano. Non siete ipocriti o bugiardi, perciò vi odiano. Solo uno stato corrotto si può creare in una terra corrotta.
Per queste cose voi non avete uno status in questo mondo, ne una lingua in comune con i suoi abitanti. Come voi, essi vedono cose che gli altri non vedono, camminano la dove gli altri non camminano, dicono cose che gli altri non dicono, indossano abiti che gli altri non indossano, dormono dove gli altri non dormono, e sognate cose che gli altri non sognano. Perciò vi chiamano miserabili, perché siete gente semplice e povera. Perché non ballate per soldi o per ipocrisia. Perché vi forzano, allo scopo di rimanere voi stessi vivi, a ballare senza vergogna, a cantare come pappagalli, a compiere atti diabolici sotto le vesti del pio. Chi è l'oppressore, allora, se non colui che minaccia la gente oppressa come voi? Colui che con disprezzo vi guarda con odio, e parla di voi con odio. Vi trattano miseramente, coloro che hanno i più miserabili degli animi, vi descrivono in tale modo!
La miseria è una pietra che vi scagliano contro. Una freccia lanciata contro di voi, un peso (15- Corano, Sura 53, Versetto 38) messo sulle vostre spalle. Un vestito che vi hanno messo addosso. Colui che sopporta tale pietra, tale freccia, tale peso, è oppresso dalla miseria. Come per voi, è un vostro difetto se un colpevole vi opprime con la sua miseria, o vi scaglia le su pietre e le sue frecce? È colpa vostra se uno oppresso e carico di miseria, vi opprime e vi carica con essa. Voi siete passivi in questa equazione; voi siete totalmente, completamente, assolutamente innocenti, e non è colpa vostra se siete fatti per essere passivi, mentre essi operano attivamente. Infatti, voi siete preda di tali parole attive: caricare, opprimere, lanciare. Voi siete l'oggetto passivo, e loro sono il soggetto attivo.
I veri miserabili sono coloro che usano pietre e frecce, vesti e pesi di miseria. Non sarete mai come loro, e voi non tratterete mai in questo modo gli altri, siatene certi, per la vostra amare e penosa, ma anche ricca esperienza, avete imparato molte lezioni. Il vostro sforzo non cadrà nel nulla.
Non lasciate che la vostra coscienza sia sconvolta. Non obbligherete nessuno, perché siete le vittime della coercizione altrui. Non traete piacere dalla miseria del prossimo, avendo assaporato l'amarezza di quella che è stata inflitta a voi. Sapete meglio di altri che il significato delle parole sono esterne piuttosto che interne, esse arrivano piuttosto che lasciare, esse sono oggettive piuttosto che soggettive. O oppressi, voi siete i maestri, avete il potere di spiegare, siete una autorità in materia. Siete saggi, con la vostra grande esperienza storica, e sapete che coloro che vi hanno attribuito la miseria dicono che l'acqua è blu, un segno di vera ignoranza, una risibile ignoranza. Dicono che è sia salata che fresca. Ma voi sapete che l'acqua stessa no ha colore ne sapore. L'acqua è innocente, non ha questi attributi o caratteri, proprio come voi, che siete scevri dalle descrizioni di miseria da essi a voi attribuite.
Tuttavia, lasciate che vi sia un grande e glorioso giorno, quando il vostro stato sarà proclamato, sarà il giorno in cui sarà fatta giustizia. Le menzogne saranno proclamate false (16- Corano, Sura 8, Versetto 8; Corano, Sura 17, Versetto 81; oppure si può tradurre, in alternativa "verità contro vanità") quel giorno, quando le verità saranno rese pubbliche. Il giorno che ogni essenza interna delle cose saranno rivelate. Corpi nudi appariranno e riveleranno la loro naturale equità, senza interferenze o accomodamenti di niente e di nessuno. Il giorno in cui tutte le false giustificazioni saranno abbandonate, che hanno usato come pretesti per dichiarare che eravate voi, in effetti, a essere il miserabile. Il giorno in cui non dovrete accettare passivamente la realtà, o aderire a essa senza perché la realtà materiale esercita un controllo sulle vostre vite. Ciò vi forza a accettare la posizione degli oppressi, e a lavorare per sistemare le pretese della miseria. Quando siete obbligati a accettare le menzogne, e siete criticati senza sentirvi a disagio e sentite di essere contenti se vi trattano da miserabili, quando vi siete facilmente remissivi, al punto in cui siete subito vi porta nell'abisso della disperazione, poiché sentite la divina essenza (17- Corano, Sura 30, Versetto 30, anche "natura") che non vi può commuovere senza che sentiate che essi vi portano a ciò. Quindi, in modo assai intelligente, incoraggerete i vostri torturatori a pensare che a voi piaccia essere caduti in basso, così essi spingeranno irresistibilmente voi in questa direzione. Infatti, cercate una soluzione al vostro terribile stato. Sapete che arrendersi ai vostri torturatori senza la minima resistenza è, in fondo, una soluzione. Esagerate il legame tra il vostro destino e il loro finché siete il complemento perfetto alle loro vite. Una sorta di decorazione, una delle cose basilari che risulta dalla loro azione. Uno dei peccati che risulta dal loro comportamento. Uno dei sinonimi delle loro incombenze. Accettate il loro meschino atteggiamento perché resistendogli non rendereste più facile la vostra vita con essi.

di Muammar Gheddafi

Traduzione dall'inglese di Alessandro Lattanzio