Pare che, udito il discorso di Socrate, Aristocle abbia dato alle fiamme i suoi lavori teatrali e poetici.
Con quale grandezza Aletheia lo aveva folgorato!
Socrate stesso aveva sognato di tenere in grembo un cigno che si era poi sollevato in volo dalle sue ginocchia. Il giorno successivo, Aristocle si era presentato a lui.